Si rischia “di intraprendere un percorso frustrante, se l’obiettivo è quello di abbandonare dopo il primo anno”

“Consiglio vivamente di frequentare, poiché il docente coinvolge ed entusiasma. Il fatto che un 30 per cento dei 200 iscritti in media al primo anno lo ritenga un Corso di Laurea di passaggio dipende dal fascino del camice bianco. Questi ragazzi non si rendono conto del fatto che qui hanno maggiori possibilità occupazionali, in quanto il settore veterinario comincia a saturarsi. Rischiano di intraprendere un percorso frustrante, se l’obiettivo è quello di abbandonare dopo il primo anno”, fa presente la prof.ssa Rossella Di Palo, Coordinatrice del Corso di Laurea in Tecnologie delle Produzioni Animali. “Questo Corso (con la modifica di ordinamento didattico che andrà in vigore da quest’anno) sta cambiando sia nei contenuti, che negli aspetti gestionali, per avvicinare maggiormente gli studenti al territorio e garantire una maggiore apertura alla pratica professionale. Gli iscritti entreranno in contatto con la filiera alimentare, controllando la qualità dei prodotti e garantendone la certificazione”. Il laureato acquisisce competenze che gli consentono di operare “nella pianificazione aziendale e industriale, nel settore delle produzioni animali; direzione di aziende zootecniche, faunistiche e venatorie e di acquacoltura; in attività di assistenza tecnica, contabile e fiscale nel settore delle produzioni animali; difesa dell’ambiente e conservazione della biodiversità e dei microrganismi”. I primi esami da affrontare riguardano materie di base quali: “chimica, fisica, matematica, biologia, anatomia. Queste costituiscono il substrato su cui apportare conoscenze relative al settore di allevamento animale, con esami riguardanti il management della nutrizione, la zootecnia generale e speciale, ad esempio”. Tutti gli insegnamenti prevedono pratica in aula: “attraverso visite guidate nelle aziende. Il percorso è stato inoltre arricchito con esami di botanica, per un indirizzo maggiormente applicativo. Una volta laureati, tra non molto, i ragazzi avranno la possibilità d’iscriversi all’Albo degli Agronomi”.
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