Test d’ingresso, da quest’anno, per il Corso di Laurea in Sociologia. È fissato a 600 il numero massimo di matricole che potranno iscriversi. La prova di selezione verterà su domande di cultura generale, attualità, inglese e logica. Anche per poter accedere all’altro Corso di Laurea Triennale, in Culture Digitali, attivo presso il Dipartimento di Scienze Sociali, da tempo c’è bisogno di sostenere un test; 250 i posti disponibili. Solitamente, per questo Corso, la quantità di candidati non supera lo sbarramento. Il test è simile a quello previsto per Sociologia con l’aggiunta di quesiti riguardante l’informatica. Chi volesse esercitarsi, potrà cercare le simulazioni che a breve dovrebbero essere caricate sul portale del Dipartimento.
Chi supererà le prove di ammissione, deve prepararsi ad un percorso di studi molto vario: dalla Statistica all’Antropologia. Sociologia “forma un analista di dati, esperto nella ricerca, che ha acquisito, nel corso della sua carriera accademica, le nozioni principali della Metodologia e della Sociologia”, spiega la prof.ssa Enrica Amaturo, Direttore del Dipartimento. Il laureato in Culture Digitali “è un esperto della comunicazione e soprattutto del web”. Non un web designer, ma un tecnico dei contenuti.
Un percorso di studi molto variegato può portare gli studenti a perdersi. Tant’è che sono pochi a laurearsi in tempo. Secondo i dati di Almalaurea del 2013, la durata media degli studi è di circa 5 anni. Mentre l’età dei laureati alla Triennale è di 26,9 anni. “Abbiamo coscienza di questo problema – ammette la prof.ssa Amaturo – ed è per questo che abbiamo istituito i corsi di recupero in due delle materie principali, ovvero Sociologia e Metodologia, e dall’anno prossimo i fuori corso verranno richiamati e affiancati da un tutor che cercherà di capire quali sono i motivi del ritardo”.
A preoccupare gli studenti sono anche i dati riguardanti il post-laurea. Sempre secondo i dati Almalaurea, su circa 500 laureati, il 46,3% non trova occupazione al termine della carriera accademica. “In realtà la situazione non è tragica come sembra – spiega la docente – ma comunque il nostro Dipartimento sta potenziando anche l’orientamento in uscita. Offriamo molti tirocini con enti come l’ISTAT e con alcune società che lavorano nel settore della ricerca. Inoltre, dal prossimo anno accademico, vorremmo rendere prassi un progetto portato avanti dai professori Derrick De Kerckhove, Giuseppe Giordano e Raffaele Savonardo, che prevede degli incontri diretti con le aziende”.
Molte le iniziative promosse dal Dipartimento: ad esempio seminari su varie tematiche – dalla musica, all’ambiente, al calcio – ma anche laboratori volti a correggere la natura poco pratica dei Corsi di Laurea. Inoltre, il Dipartimento gestisce “Radio F2, l’emittente dell’Ateneo che adesso è tornata ad essere attiva – sottolinea l’Amaturo – è un ottimo placement e offre ai nostri studenti l’opportunità di svolgere una buona attività di tirocinio. Alcuni poi sono realmente andati a lavorare presso delle emittenti radiofoniche nazionali”.
Chi supererà le prove di ammissione, deve prepararsi ad un percorso di studi molto vario: dalla Statistica all’Antropologia. Sociologia “forma un analista di dati, esperto nella ricerca, che ha acquisito, nel corso della sua carriera accademica, le nozioni principali della Metodologia e della Sociologia”, spiega la prof.ssa Enrica Amaturo, Direttore del Dipartimento. Il laureato in Culture Digitali “è un esperto della comunicazione e soprattutto del web”. Non un web designer, ma un tecnico dei contenuti.
Un percorso di studi molto variegato può portare gli studenti a perdersi. Tant’è che sono pochi a laurearsi in tempo. Secondo i dati di Almalaurea del 2013, la durata media degli studi è di circa 5 anni. Mentre l’età dei laureati alla Triennale è di 26,9 anni. “Abbiamo coscienza di questo problema – ammette la prof.ssa Amaturo – ed è per questo che abbiamo istituito i corsi di recupero in due delle materie principali, ovvero Sociologia e Metodologia, e dall’anno prossimo i fuori corso verranno richiamati e affiancati da un tutor che cercherà di capire quali sono i motivi del ritardo”.
A preoccupare gli studenti sono anche i dati riguardanti il post-laurea. Sempre secondo i dati Almalaurea, su circa 500 laureati, il 46,3% non trova occupazione al termine della carriera accademica. “In realtà la situazione non è tragica come sembra – spiega la docente – ma comunque il nostro Dipartimento sta potenziando anche l’orientamento in uscita. Offriamo molti tirocini con enti come l’ISTAT e con alcune società che lavorano nel settore della ricerca. Inoltre, dal prossimo anno accademico, vorremmo rendere prassi un progetto portato avanti dai professori Derrick De Kerckhove, Giuseppe Giordano e Raffaele Savonardo, che prevede degli incontri diretti con le aziende”.
Molte le iniziative promosse dal Dipartimento: ad esempio seminari su varie tematiche – dalla musica, all’ambiente, al calcio – ma anche laboratori volti a correggere la natura poco pratica dei Corsi di Laurea. Inoltre, il Dipartimento gestisce “Radio F2, l’emittente dell’Ateneo che adesso è tornata ad essere attiva – sottolinea l’Amaturo – è un ottimo placement e offre ai nostri studenti l’opportunità di svolgere una buona attività di tirocinio. Alcuni poi sono realmente andati a lavorare presso delle emittenti radiofoniche nazionali”.
La sede e i servizi
Scienze Sociali è nel pieno centro storico napoletano, in Vico Monte della Pietà, all’interno dell’antica struttura che un tempo era il monastero di San Severino. Da un lato “è una sede che incentiva la presenza degli studenti. Ad esempio, il cortile rappresenta un importante spazio di socializzazione”. Dall’altro “abbiamo delle aule che non sempre sono funzionali”, fa notare la prof.ssa Amaturo. Gli studenti spesso si lamentano dei luoghi in cui sono costretti a seguire. “Spesso nelle aule manca tutto – afferma Anna, al secondo anno fuori corso di Sociologia – può capitare che proiettore e microfono non funzionino e diventa complicato comprendere quello che dice il docente”. Marcello, collega di Anna, però, obietta: “sempre meglio di quando seguivamo al Cinema Astra. Quel luogo conciliava il sonno”. Purtroppo anche i servizi igienici non sono sempre funzionanti. “Abbiamo problemi con i bagni a piano terra almeno ogni due settimane – dice Valentina, al terzo anno di Culture Digitali – quello delle donne spesso è impraticabile”. “La qualità dei bagni? – continua Maria, amica di Valentina – proprio in questi giorni i servizi per le donne al piano terra hanno le porte rotte. Due su tre non si chiudono e una lascia uno spiraglio che permette comunque di intravedere all’interno”. “Un altro grande problema sono gli estranei, gli ambulanti per esempio, che utilizzano il bagno delle donne al piano terra pur essendo uomini”, spiega Annachiara, studentessa fuoricorso alla Magistrale in Comunicazione Pubblica, Sociale e del Territorio.
L’Ufficio didattico
Un’altra nota dolente del Dipartimento, fino a poco tempo fa, era la disorganizzazione degli uffici di segreteria. “Abbiamo di molto migliorato la situazione, anche se la Segreteria va comunque potenziata”, chiarisce la prof.ssa Amaturo. La burocrazia è stata volutamente ridotta al minimo grazie all’istituzione di un organigramma molto snello. Due sono i principali punti di riferimento per gli studenti: l’ufficio didattico e la segreteria. “L’Ufficio didattico sarebbe la nostra ex presidenza – spiega l’Amaturo – È aperto al pubblico due mattine a settimana e rappresenta la prima forma di contatto quando i nostri iscritti hanno dei problemi”. Le piccole dimensioni del Dipartimento (conta 2.079 iscritti) e questo modus operandi hanno permesso un forte miglioramento del contatto diretto con gli studenti. “Sono tutti molto disponibili ma alcuni uffici rappresentano ancora un problema – afferma Marco Spaziale, venticinquenne iscritto a Culture Digitali – spesso c’è troppa confusione”. “Io continuo ad avere forti difficoltà con la segreteria. Ogni volta che devo andare mi faccio il segno della croce”, aggiunge Mariarosaria.
Laboratori e Biblioteca
Eppure la direzione del Dipartimento si sta attrezzando per poter offrire ai suoi studenti tutto quello di cui possono avere bisogno. “Abbiamo un Laboratorio informatico che gestiamo insieme al Centro di Ateneo per i Servizi Informatici (C.S.I.) e stiamo cercando di averne un altro per la didattica – dichiara l’Amaturo – in più c’è un Laboratorio audio-visuale e uno di Storia orale. Il Laboratorio di Storia orale è una vera e propria biblioteca multimediale che contiene circa 350 registrazioni in cassetta e in formato digitale sui temi della ‘guerra’ e delle ‘catastrofi’”. Altro fiore all’occhiello, la canonica biblioteca dell’area delle Scienze Sociali. 18.000 volumi, 105 abbonamenti attivi e 235 periodici sono sotto l’attenta gestione del responsabile, il dott. Vincenzo Freda che, senza perdersi in inutili chiacchiere, ci spiega: “Tutte le informazioni delle quali lo studente ha bisogno sono on-line al sito www.bfs.unina.it. Da come fare per avere un prestito, al numero dei posti a sedere, basta consultare il nostro portale web”.
Scienze Sociali è a cura di
Marilena Passaretti
Marilena Passaretti