Diversificare e rendere più specifica l’offerta didattica di Scienze Politiche. È questo il buon proposito del neo Direttore del Dipartimento “Jean Monnet” già prima dell’avvio del nuovo anno accademico. Variare ed ampliare corsi e percorsi tenendo conto della funzione sociale della collocazione territoriale del Dipartimento in modo da differenziarsi dagli altri. È l’ambizioso progetto del prof. Pasquale Femia che ha tutte le intenzioni di attrarre un numero sempre più alto di studenti, in una fase storica in cui Scienze Politiche non è proprio la prima scelta dei maturandi, i quali, forse per moda o per più concreti sbocchi professionali, virano le proprie aspirazioni verso altre mete accademiche, come Economia o Ingegneria. “Non è oggi una laurea molto attraente – commenta il Direttore – forse il fatto che dia molte possibilità non la rende preferibile rispetto ad altre che stanno avendo molto successo”. Ma dati alla mano, certo ancora provvisori, è possibile constatare che il Corso Triennale di Scienze Politiche tiene botta con un centinaio di immatricolazioni mentre il percorso per il Turismo ne registra poco più di 50. Per le Magistrali è ancora troppo presto per fornire dei numeri, visto che le iscrizioni si chiudono a marzo. “Ma la tendenza dei nostri laureati è quella di continuare fuori il percorso universitario. Noi vogliamo, invece, che rimangano qui e completino i cinque anni nel nostro Dipartimento e per riuscirci dobbiamo impegnarci ulteriormente”. Un impegno che comincia sin dalle attività di orientamento, in e out, e procede poi con il placement che rafforza la presenza del Dipartimento sul territorio. “Si chiama Terza Missione ma comunque la vogliamo chiamare deve essere innanzitutto un’azione di tipo educativo che mira a migliorare la risposta”, spiega il prof. Femia che preannuncia alcune delle iniziative del Dipartimento per questo anno accademico nel segno dell’internazionalizzazione, come giusto che sia. È in programma, ad esempio, un seminario italo-tedesco sui temi dello sviluppo industriale che crea un ponte di dialogo tra il Dipartimento e il CNR tedesco e un altro sodalizio culturale e accademico con l’Università del Turismo di Samarcanda dell’Uzbekistan, dopo la felice parentesi, non ancora del tutto chiusa, con la Russia. “Mi auguro di poter replicare, non una ma più volte, l’incontro con Massimo Cacciari che mi ha davvero colpito: non avevo mai visto una così grande partecipazione studentesca”, afferma il Direttore.
Claudia Monaco
Claudia Monaco