È partita l’avventura dei cinquanta studenti di Hospitality Management, il nuovo Corso di Laurea professionalizzante lanciato dal Demi (Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni) che ha subito incontrato l’interesse degli aspiranti universitari. “Per il test d’ingresso abbiamo ricevuto 170 candidature – racconta la Coordinatrice, la prof.ssa Valentina Della Corte – Il panorama è stato molto variegato: non solo studenti appena diplomati, provenienti prevalentemente dai licei e poi dagli istituti tecnici, ma anche candidati più grandi e già lavoratori. La maggior parte dei diplomati aveva, comunque, alle spalle piccole esperienze: alternanza scuola-lavoro, stage in alberghi, tour operator, agenzie di viaggi. Qualcuno aveva anche partecipato al nostro talent scouting. Al di là del test, comunque, abbiamo selezionato gli studenti soprattutto in base alla motivazione scegliendo di premiare la passione”. Che cosa hanno trovato le neo-matricole al loro primo giorno in università? “Due aule dedicate loro, molto particolari, informatizzate e già impostate per la didattica rovesciata. Tavoli con prese per pc, rotondi da quattro posti e rettangolari da sei perché si lavorerà in gruppi, schermi alle pareti in modo che chi è posizionato dando le spalle al docente possa seguire ugualmente la lezione e lavagna multimediale”.
Cosa immaginano per il futuro gli studenti del nuovo Corso? Diventare manager di una struttura alberghiera, confezionare viaggi da sogno per i clienti o mettersi in proprio nel settore del food&beverage? Come si muoveranno per realizzare i loro sogni?
L’hotel management è il campo prescelto dall’empatica e poliglotta Marinella Orsini che ha già chiare le qualità che le consentiranno la scalata verso un auspicato successo: “Capacità di relazionarsi con gli altri, problem solving, disponibilità e padronanza delle lingue. Mi sono diplomata al liceo linguistico Enrico Medi di Cicciano. Quando l’ho scelto, a tredici anni, non avevo ancora idea di cosa fare in futuro, ma è naturale, a quell’età è difficile avere già le idee chiare. Non avevo mai pensato all’ambito turistico, sapevo solo di voler viaggiare ed entrare a contatto con nuove persone e culture. Con i miei genitori ho sempre viaggiato molto e, per due estati, ho lavorato come animatrice nei villaggi turistici”. Marinella scopre l’esistenza di Hospitality Management grazie al suggerimento di un’amica e ad un servizio televisivo: “A quel punto ho pensato di poter mettere insieme il tutto. Ho le lingue dalla mia parte, il C1 in spagnolo, il B2 in inglese, il B1 in tedesco e un po’ di francese che ricordo grazie alla scuola media e al nonno che ha lavorato in Francia”. La preparazione comincia subito dopo il diploma e prosegue in spiaggia perché “era davvero questo che volevo fare. Essendomi esercitata, i quiz allo scritto mi sono sembrati fattibili. A dire il vero non avrei immaginato di poter superare il test e quindi ho scoperto di avere l’orale soltanto il giorno prima del colloquio. Ho totalizzato, infatti, solo tre punti e mi sono accorta che si è sentita la differenza tra chi, come me, arrivava dalla scuola e chi, invece, è già nel settore”. Come si immagina Marinella, un domani, nel mondo del lavoro? Confronto sarà la parola chiave: “Voglio che gli altri si fidino di me, sia i colleghi che i clienti. Mi piace il lavoro di squadra e, quando ci sarà un problema, mi aspetto che si faccia fronte comune. Sono sicura che questo Corso mi permetterà di perfezionare queste doti oltre a darmi conoscenze approfondite nel settore. Aspetto con curiosità gli esami dedicati al management, al diritto e all’economia aziendale perché non ho mai affrontato queste discipline”. Resta una lieve perplessità di fondo: “Siamo un po’ delle cavie – scherza – Mi preoccupa non poter parlare con nessuno che abbia già percorso questa strada e non sapere a chi chiedere una dritta”. Passione per la lettura, la politica, l’attualità e le istituzioni: è Bruno Giaquinto, appena diplomato all’istituto di Economia, amministrazione, finanza e marketing De Nicola di Marano: “Coltivo questi interessi già dalla scuola media. Leggo molto, seguo i telegiornali e mi aggiorno, sono stato anche a Montecitorio. A scuola sono stato rappresentante d’istituto e nel mio comune seguo i Consigli comunali. Al colloquio questo mi è stato utile. Mi è stato chiesto di parlare del turismo sostenibile e io mi sono ricollegato a Venezia e al problema delle navi da crociera”. Buon comunicatore, “anche a detta dei professori che mi hanno consigliato studi sociologici o di scienze della comunicazione. Ho scoperto questo nuovo Corso perché è stato presentato dai docenti dell’università durante un incontro di orientamento nella mia scuola e mi ha colpito il discorso sul management delle grandi imprese. Ho trovato interessante la percentuale di placement dell’80% che ci è stata prospettata e anche la possibilità di fare formazione fuori”. Anche Bruno è interessato all’area dell’hotel management: “La leadership è fondamentale, bisogna saper aggregare. Il mio obiettivo, poi, è quello di migliorare l’inglese. L’importante è non adagiarsi, ma continuare a crescere”. Al momento, inoltre, sta seguendo un percorso per diventare giornalista e nel futuro potrebbe esserci un’intersezione dei due piani: “La testata per cui lavoro si occupa di istituzioni, ma anche di sport, terzo settore e turismo”.
Cosa immaginano per il futuro gli studenti del nuovo Corso? Diventare manager di una struttura alberghiera, confezionare viaggi da sogno per i clienti o mettersi in proprio nel settore del food&beverage? Come si muoveranno per realizzare i loro sogni?
L’hotel management è il campo prescelto dall’empatica e poliglotta Marinella Orsini che ha già chiare le qualità che le consentiranno la scalata verso un auspicato successo: “Capacità di relazionarsi con gli altri, problem solving, disponibilità e padronanza delle lingue. Mi sono diplomata al liceo linguistico Enrico Medi di Cicciano. Quando l’ho scelto, a tredici anni, non avevo ancora idea di cosa fare in futuro, ma è naturale, a quell’età è difficile avere già le idee chiare. Non avevo mai pensato all’ambito turistico, sapevo solo di voler viaggiare ed entrare a contatto con nuove persone e culture. Con i miei genitori ho sempre viaggiato molto e, per due estati, ho lavorato come animatrice nei villaggi turistici”. Marinella scopre l’esistenza di Hospitality Management grazie al suggerimento di un’amica e ad un servizio televisivo: “A quel punto ho pensato di poter mettere insieme il tutto. Ho le lingue dalla mia parte, il C1 in spagnolo, il B2 in inglese, il B1 in tedesco e un po’ di francese che ricordo grazie alla scuola media e al nonno che ha lavorato in Francia”. La preparazione comincia subito dopo il diploma e prosegue in spiaggia perché “era davvero questo che volevo fare. Essendomi esercitata, i quiz allo scritto mi sono sembrati fattibili. A dire il vero non avrei immaginato di poter superare il test e quindi ho scoperto di avere l’orale soltanto il giorno prima del colloquio. Ho totalizzato, infatti, solo tre punti e mi sono accorta che si è sentita la differenza tra chi, come me, arrivava dalla scuola e chi, invece, è già nel settore”. Come si immagina Marinella, un domani, nel mondo del lavoro? Confronto sarà la parola chiave: “Voglio che gli altri si fidino di me, sia i colleghi che i clienti. Mi piace il lavoro di squadra e, quando ci sarà un problema, mi aspetto che si faccia fronte comune. Sono sicura che questo Corso mi permetterà di perfezionare queste doti oltre a darmi conoscenze approfondite nel settore. Aspetto con curiosità gli esami dedicati al management, al diritto e all’economia aziendale perché non ho mai affrontato queste discipline”. Resta una lieve perplessità di fondo: “Siamo un po’ delle cavie – scherza – Mi preoccupa non poter parlare con nessuno che abbia già percorso questa strada e non sapere a chi chiedere una dritta”. Passione per la lettura, la politica, l’attualità e le istituzioni: è Bruno Giaquinto, appena diplomato all’istituto di Economia, amministrazione, finanza e marketing De Nicola di Marano: “Coltivo questi interessi già dalla scuola media. Leggo molto, seguo i telegiornali e mi aggiorno, sono stato anche a Montecitorio. A scuola sono stato rappresentante d’istituto e nel mio comune seguo i Consigli comunali. Al colloquio questo mi è stato utile. Mi è stato chiesto di parlare del turismo sostenibile e io mi sono ricollegato a Venezia e al problema delle navi da crociera”. Buon comunicatore, “anche a detta dei professori che mi hanno consigliato studi sociologici o di scienze della comunicazione. Ho scoperto questo nuovo Corso perché è stato presentato dai docenti dell’università durante un incontro di orientamento nella mia scuola e mi ha colpito il discorso sul management delle grandi imprese. Ho trovato interessante la percentuale di placement dell’80% che ci è stata prospettata e anche la possibilità di fare formazione fuori”. Anche Bruno è interessato all’area dell’hotel management: “La leadership è fondamentale, bisogna saper aggregare. Il mio obiettivo, poi, è quello di migliorare l’inglese. L’importante è non adagiarsi, ma continuare a crescere”. Al momento, inoltre, sta seguendo un percorso per diventare giornalista e nel futuro potrebbe esserci un’intersezione dei due piani: “La testata per cui lavoro si occupa di istituzioni, ma anche di sport, terzo settore e turismo”.
Tirocini ed esperienze
lavorative prima di
incontrare
il Corso
lavorative prima di
incontrare
il Corso
Diplomata qualche anno fa, Isabelle Van Der Vijver ha scelto di lavorare subito dopo la scuola: “Dopo la maturità classica mia madre voleva che continuassi gli studi. La scuola non mi piaceva granché, volevo un anno di pausa e mettere da parte una somma per un viaggio in Sud America. Così sono andata in Olanda dove ho lavorato come cameriera e ho avuto la mia prima esperienza di sala. Quando sono tornata in Italia è nato mio figlio. Ho avuto un’esperienza di studio al Suor Orsola che non è durata e stavo pensando di tornare all’estero, ma Hospitality Management, suggeritomi da una mia cugina iscritta ad Economia Aziendale al DEMI, aveva attirato la mia attenzione”. Isabelle ha un progetto per il futuro, vorrebbe aprire un locale “in cui offrire prodotti come liquori o sciroppi diciamo a chilometro zero. Niente che sia già in commercio o con prodotti importati, abbiamo così tanti ingredienti campani e napoletani, spezie, erbe. Si potrebbero creare anche dei nuovi marchi e poi pensare di abbinare il food a quel determinato drink. Lavorando in Olanda ho capito che c’è una differenza tra il cliente napoletano e quello estero. In Olanda, ad esempio, c’è più coscienza e interesse verso il percorso gastronomico. Un locale come quello che intendo io, a Napoli sarebbe una sfida, ma è anche vero che ci sono molti turisti. E in più dipenderebbe comunque dalla strategia di comunicazione”. L’esperienza conta: “Io sono partita dalla sala, quindi dal basso, non ho un’esperienza… diciamo accademica. Ogni ruolo richiede una gavetta, richiede di partire dal basso. All’inizio sarai sempre l’ultima ruota del carro e, quando diventerai un manager, dovrai dare anima e corpo ancora di più. Il lavoro di squadra è fondamentale: chi pensa di andare a comandare sbaglia. Le gerarchie ci sono e vanno rispettate, ma si fa sempre lavoro di gruppo”. Hospitality Management, sottolinea, “offre molte competenze a partire dai tirocini. In più ti insegna, ad esempio, a fare un business plan ed è anche focalizzato sui temi del momento come ad esempio sostenibilità e territorio. Trovo che sia un buon Corso”. Vincenza Starita, mamma di Città del Capo e papà sorrentino, approda al Corso con un buon bagaglio che le arriva da alcune esperienze di alternanza scuola-lavoro: “In un albergo di Sorrento ho lavorato come receptionist. Mi occupavo un po’ di tutto, check-in, check-out, informazioni, suggerimenti per itinerari di viaggio. Sempre con la scuola ho seguito alcuni incontri con una guida montana della mia zona che ci ha spiegato come organizza le sue escursioni e ci ha portato ad Amalfi lungo un cammino che il turista può percorrere solo con la guida. Un domani mi piacerebbe lavorare come tour operator e capire cosa c’è dietro ad un’agenzia di viaggi: è da lì che parte l’esperienza di viaggio del cliente. Come funziona? Bisogna innanzitutto capire cosa desidera, relax, cultura, cibo, poi si parla di prezzo e si studia l’itinerario tenendo conto della tipologia di persona che si ha davanti, se è appena sposato, se ha famiglia o è anziano”. L’interesse di Vincenza per Hospitality Management si accende grazie al suggerimento di un albergatore sorrentino “che conosco poiché mio padre lavora in agenzia di viaggi. Ho chiesto consigli alla segreteria del Dipartimento su come superare il test e mi hanno suggerito dei testi da comprare. On-line, inoltre, ho trovato delle videolezioni della professoressa Della Corte”. Quali sono le qualità per entrare nel settore turistico? “Sicuramente la determinazione e l’attenzione per il cliente. Sono sicura che il Corso mi darà tantissimo, mi entusiasma l’idea di lavorare a contatto con le aziende anche perché immagino che i manager comprenderanno subito chi ha le qualità giuste per fare carriera e saranno disponibili a darci una possibilità”.
Carol Simeoli
Carol Simeoli







