Accesso al Poligono di tiro di Via Campegna a prezzi agevolati per tutti i soci del Centro Universitario Sportivo. È il frutto di una convenzione tra il CUS e la sezione partenopea del Tiro a Segno Nazionale che potrebbe avvicinare gli studenti a uno sport che agli ultimi Campionati Nazionali Universitari (CNU) ha visto gli atleti cusini raggiungere i gradini più alti del podio. Proprio i medagliati raccontano i benefici che l’allenamento al poligono può portare a chi trascorre il resto della giornata sui libri. “È uno sport di testa che aiuta ad avere più coscienza di sé stessi e a far crescere la pazienza, la tenacia, la capacità di non buttarsi giù durante una gara e di portare fino in fondo ciò che si sta facendo”. Parole al miele quelle di Natale De Luca, terzo anno di Scienze Agrarie, Forestali e Ambientali alla Federico II, medaglia d’argento agli ultimi CNU nella categoria P10. Testa, ma anche fisico: “la muscolatura deve essere sempre pronta. La resistenza è parte attiva di questo sport. Chiunque stia per due ore con la pistola in mano inizia ad avere dei cali, quindi è importante prepararsi”. E farsi trovare pronti al momento della gara che paragona a un esame: “davanti hai solo te stesso. Non competi direttamente con l’avversario. Piuttosto cerchi di raggiungere la tua perfezione. Proprio come quando provi a rispondere a una domanda del professore. In quel caso non competi contro il docente, ma ti sforzi per dare il meglio nella spiegazione, cercando di esporre nel modo giusto”. È arrivato primo agli ultimi due CNU ai quali ha partecipato difendendo i colori cusini Francesco Grimaldi, volto noto al Poligono di via Campegna: “a mio avviso uno dei più belli d’Italia, la struttura è grande e gli istruttori molto preparati e disponibili”. Sullo sport: “ha una forte componente mentale, ma pure il corpo richiede un buon allenamento, soprattutto per rafforzare l’equilibrio. In gara vince chi è più concentrato. È importante dedicare tempo ad allenare la mente, magari seguito da uno psicologo sportivo che aiuta a gestire ansie e preoccupazioni nelle gare importanti”. Una crescita di concentrazione che si trasferisce nella quotidianità: “impari a essere preciso. Prima ero impulsivo, adesso, qualsiasi cosa faccio, sono molto più attento e riflessivo”. Lo consiglia a uno studente universitario “perché lo studio richiede concentrazione e questo sport può dare riscontri positivi in tal senso. Ti aiuta a stare fermo a studiare”.







