Un argomento in più in programma, gli antineoplastici, anticipato dal secondo al primo modulo. Un incremento che ha tenuto sulle spine gli studenti che il 14 gennaio si sono accomodati nell’aula grande dell’Edificio 9 del Policlinico, per affrontare l’esame scritto di Farmacologia e Tossicologia Medica I (commissione d’esame composta dai professori Scorziello, Secondo, Boscia, Miceli e Sisalli). Numeri alla mano, non sembra che il cambiamento abbia avuto risvolti tragici. Su 277 prenotati, infatti, quasi 160 esaminati hanno affrontato e superato la prova scritta accedendo all’orale. Tutti gli altri hanno consegnato un compito insufficiente o si sono assentati. Cosa è cambiato rispetto al passato? Lo spiega Ernesto, studente iscritto al quinto anno: “con il nuovo programma credo occorra almeno un mese in più per preparare l’esame. Forse era preferibile la precedente distribuzione degli argomenti perché così il primo modulo diventa molto tosto”. Pensiero condiviso da una sua collega che preferisce rimanere anonima: “l’esame è terribile. Prima i due moduli erano molto più equilibrati. Trovo che l’esame di Farmacologia II sia più ragionato rispetto a Farmacologia I, quindi sarebbe stato meglio non anticipare un argomento che richiede molta memoria”. Parla di un bell’esame Chiara: “ma lo studio è stato tragico. L’approccio è stato difficile. Ancora oggi ho qualche buco nel programma perché è pesante e si basa su troppe informazioni che vanno ricordate a memoria e che non possono essere trascurate perché sono spesso chieste negli scritti. Credo che prepararsi sia più complesso dell’esame in sé”. Con lei ha studiato Giuseppe, che alla fine ha deciso di rinunciare alla prova: “non l’ho sostenuta oggi perché non mi sentivo abbastanza preparato. Sono venuto comunque per capire come è andata. Credo che con il nuovo programma il discorso si complichi tantissimo. Prima le due Farmacologie erano equilibrate a livello di difficoltà. Adesso il primo modulo richiede un impegno nettamente superiore rispetto al secondo”. Difficoltà principale: “ricordare tutti i farmaci e le particolarità, ci vuole uno sforzo di memoria non indifferente”. Vede il bicchiere mezzo pieno Domenico, al quinto anno: “l’esame resta uno dei big killer del percorso di studio. Farmacologia I è stato reso più complesso, però l’aspetto positivo è che superarlo toglie un grande peso per il futuro”. Argomento per lui più ostico: “gli antibiotici”. Sessanta le domande sottoposte a lui e ai suoi colleghi. 45 i minuti a disposizione: “un tempo giusto, considerato che non bisogna ricopiare le risposte sulla griglia, quindi non c’è alcun rallentamento. Ho visto molte persone consegnare prima del tempo a disposizione”. Meno felice il rapporto di Matteo con il cronometro: “45 minuti forse sono pochi. Era meno di un minuto a domanda e molte non le abbiamo potute ricontrollare”. Un suo collega: “ho trovato che l’esame non fosse difficile da superare. Era complicato piuttosto prendere un voto alto perché alcune domande erano molto specifiche”.
Ciro Baldini
Ciro Baldini