Un corso per insegnare ad insegnare la Matematica

Capire ed amare la matematica e riuscire a farla capire ed amare anche agli altri sono due universi incredibilmente distanti. Ma questa distanza si può colmare con i mezzi adeguati. A cercare di fornirli agli studenti della Laurea Magistrale in Matematica della Seconda Università è, dal 4 marzo, il prof. Emilio Ambrisi, Presidente della Mathesis, Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche, attraverso un corso di Didattica della Matematica. “Mi auguro che queste lezioni diano qualcosa ai ragazzi, mettendoli nelle condizioni di cominciare ad attrezzarsi per insegnare matematica, cosa per niente facile. Per fare apprendere questa materia non c’è una bacchetta magica, né una via regia, ma tanti percorsi. È quindi necessario cercare le vie migliori”, commenta il professore. L’insegnamento ha successo solo con uno sforzo comune, una partecipazione attiva da entrambe le parti: “Il docente deve fare ricorso a tanta passione, energia ed entusiasmo, mentre al discente è richiesto sacrificio. La matematica, infatti, non si apprende se non c’è un certo impegno. Fare in modo che gli studenti si impegnino significa motivarli e coinvolgerli, dargli un perché”. Eppure, a partire dalle scuole elementari fino alle superiori, la matematica risulta tra gli insegnamenti più ostici. La colpa è di insegnanti non sufficientemente preparati alla trasmissione di una disciplina insidiosa o solo della complessità di questa materia? “Essere categorici non penso sia giusto. È vero, la matematica è certamente tra le discipline più ostiche, come il latino. In Italia stiamo vivendo un periodo difficile, di grande disorientamento, in cui ci lamentiamo che a scuola si apprende poco. I giovani sono diventati più restii ad impegnarsi, il dovere di studiare non è tanto diffuso, le norme sono imprecise e la matematica, che è invece ordine, risulta complicata. Non a caso diminuiscono anche le vocazioni, ci sono pochi giovani che sembrano anelare a questa professione, abbiamo pochi iscritti nelle graduatorie degli aspiranti insegnanti di Matematica e Scienze della scuola media”. A contribuire a questa situazione potrebbe essere anche un percorso universitario non semplice, fatto di esami temuti come quello di Analisi, che rimane ancora lo scoglio degli studenti. “Dal mio punto di vista non lo so, posso dire che Analisi è l’insegnamento più standard, ma fondamentalmente le difficoltà dipendono da com’è organizzato il corso”. 
Quanto invece al suo corso, il docente spiega: “In trentadue ore riflettiamo sul significato della materia, le sue caratteristiche interne, la storia, i problemi e le norme che la nazione ha fissato per insegnarla. Miro a portare i ragazzi a superare la ripartizione nei capitoli tradizionali della matematica in algebra, geometria, analisi matematica, poiché a livello scolastico ciò che conta è avere un dominio della matematica unitario”. Infine, il Presidente della Mathesis chiarisce perché, soprattutto oggi, ha senso studiare ed insegnare Matematica: “Per le persone comuni la matematica richiama ciò che si fa a scuola, come il teorema di Pitagora. Ma dovremmo collegarla a motivazioni più forti, ai problemi della vita reale. È indispensabile per lo sviluppo economico della società ed al contempo è il più efficace veicolo per l’educazione alla razionalità, di cui si ha tanto bisogno”.
Angela Lonardo
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