Un ex allievo in cattedra per scoprire “L’altra anima dell’ingegneria”

Gli ingegneri hanno un’altra anima? Sì. Almeno è quel che è emerso durante l’incontro “L’altra anima dell’ingegneria”, quinto e ultimo appuntamento del ciclo di seminari “Telecomunicando”, organizzato, il 9 maggio, dal Corso di Laurea in Ingegneria biomedica, informatica e delle telecomunicazioni del Parthenope. Gli alunni di una decina di scuole superiori hanno conosciuto l’ing. Paolo Cuccuru il quale, sfruttando la forma mentis fornitagli dai suoi studi, si è completamente reinventato ed oggi è senior key account manager per la multinazionale Procter & Gamble. “La figura dell’ingegnere si può riadattare a delle tipologie di lavoro che forse nemmeno vi immaginereste”, racconta Cuccuru al curioso quanto vivace pubblico presente nell’Aula Magna del Centro Direzionale. Non si è trattato di un monologo sulla mission di P&G o sulle possibilità che il mondo del lavoro apre ai laureati in Ingegneria, quanto di una conversazione fortemente interattiva. Tutto è iniziato con una panoramica dell’azienda “che ha il quartier generale a Cincinnati. Ha 177 anni. Il nome forse non vi dirà nulla, però sicuramente ne conoscete i prodotti. Sono beni di largo consumo. Parlo di Gillette, Duracell, Dash, Viakal, e tanto altro”. Poi le cose si sono complicate quando una breve descrizione delle caratteristiche che deve avere chi fa il suo mestiere prelude alla seconda domanda: “qual è il mio lavoro? Ricordo, io sono laureato in Ingegneria delle telecomunicazioni con una tesi in telerilevamento presso la Provincia di Napoli sullo studio delle case abusive da satellite. Cercate di trovare il nesso con le cose che sto dicendo, poi me le spiegate”. Le voci in questo caso sono state discordanti: “amministratore”, “rappresentante”, “rapporto con i fornitori”, “manager”. Uno solo ha indovinato, dicendo “venditore”, e si è aggiudicato un campioncino di profumo in omaggio. La curiosità è andata via via crescendo. Una ragazza gli ha chiesto se l’apertura di tanti negozi che propongono detersivi sfusi abbia influenzato in negativo le vendite dell’azienda. A lei, l’ingegnere ha risposto: “le donne non risparmiano sulla qualità”. Un altro studente ha aggiunto: “la pubblicità non fa aumentare troppo il prezzo del prodotto?”. Sì, ma non importa: “i prodotti costano di più, soprattutto al sud, ma, nonostante la crisi, la gente spende volentieri”. Più audace è stata la domanda di un terzo studente che gli ha chiesto quanto guadagna l’anno, sentendosi rispondere: “non c’è una cifra fissa, dipende dalle vendite. Certo l’azienda non è così stupida da pagarmi anche se non vendo niente”. Il confronto è quindi proseguito tra orientamento alla scelta universitaria e possibilità di lavoro alla P&G: “l’obiettivo di ognuno dovrebbe essere seguire un percorso che piace e che permetta di guadagnare. La laurea in Ingegneria dà un’impostazione di approccio ai problemi e nella selezione del personale fatta da P&G ha un background che è discriminante”. Le porte dell’azienda restano però aperte anche a chi dovesse fare scelte differenti: “vanno bene tutte le lauree, perché la P&G cerca persone sveglie e intelligenti. La Laurea Triennale, però, è un requisito minimo”. Un requisito che consente di entrare a far parte di un team che guarda con interesse ai giovani: “la mia azienda può offrire agli studenti un lavoro in un contesto internazionale e un ambiente divertente. L’inglese è importante, ma non è indispensabile perché vengono organizzati dei corsi di lingua interni. Di solito si entra ad un anno dalla laurea”. Fondamentale è anche saper scrivere un curriculum breve ed esaustivo, come ha spiegato Cuccuru a margine dell’incontro. 
Soddisfatto del successo riscosso dai seminari il prof. Maurizio Migliaccio, Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni, tra i promotori dell’iniziativa: “hanno partecipato in maniera stabile a tutti e cinque gli incontri una decina di scuole e in maniera saltuaria un’altra decina. Ci siamo rivolti soprattutto ai licei scientifici, agli istituti tecnici e ai licei classici, ovvero ai principali target di un Corso di Ingegneria. Naturalmente uno dei criteri che abbiamo adottato è stata la vicinanza sul territorio”. Per gli studenti “questo percorso è stato certificato in crediti formativi”. Alle aspiranti matricole spetta adesso il compito di scegliere che strada seguire. Il perché scegliere la Parthenope è così spiegato: “perché siamo bravi e accoglienti. Questo non significa poco esigenti. Siamo, invece, degli allenatori esigenti che creano proprio un rapporto allenatore–giocatore. Quindi non siamo una controparte dello studente ma siamo una parte che con lo studente vuole vincere”. Magari seguendo la strada di Cuccuru, che è stato tesista con il prof Migliaccio: “Ingegneria delle Telecomunicazioni ha visto molti allievi raggiungere posizioni importanti. Sono orgoglioso di Paolo, ma sono orgoglioso soprattutto perché il suo non è un caso isolato”. Poi sottolinea: “Il nostro Corso è stato qualificato dal MIUR come il migliore del settore al Sud Italia e il quarto in Italia”.
Ciro Baldini
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