Un nome per l’Ateneo: Pier della Vigna

Perché non intitolare la Seconda Università a Pier della Vigna? La proposta è stata lanciata dal sindaco di Capua Carmine Antropoli al Rettore prof. Francesco Rossi. Pier della Vigna (o delle Vigne) di famiglia più che modesta — era nato a Capua attorno al 1190 — si trasferì giovanissimo a Bologna, per frequentare la scuola di diritto. Il suo sogno era quello di raggiungere un incarico universitario ma, terminati gli studi, ebbe la fortuna di conoscere e di farsi apprezzare da Federico II, al punto che fu chiamato a Corte e gli fu proposto un incarico nella cancelleria. Da quel momento la carriera del giovane capuano fu tutta in ascesa. In breve tempo si affermò in tutti gli ambienti che frequentava: divenne insigne poeta, diplomatico, ministro di Corte; utilizzato nelle missioni diplomatiche più delicate, raggiunse la carica di Logoteta del Regno di Sicilia, in pratica una sorta di viceré durante le ripetute assenze di Federico. Nel 1247, ormai circa 57enne, mentre si trovava a Cremona fu arrestato dalla milizie imperiali e rinchiuso nel castello di Borgo san Donnino (l’odierna Fidenza, in provincia di Parma) come il colpevole di un gravissimo delitto. I motivi dell’arresto non sono mai stati chiariti e misteriosa rimane anche la morte avvenuta a Pisa o a San Miniato dove era detenuto. Pier della Vigna è noto soprattutto per essere citato nella Divina Commedia nel XIII canto dell’Inferno. Dante Alighieri, ponendolo nella selva dei suicidi, lo assolve dall’accusa di aver tradito l’imperatore.
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