Un nuovo Direttore al Centro Museale della Federico II: è il prof. Piergiulio Cappelletti

Il Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Ateneo Federico II ha un nuovo Direttore, che è entrato in carica il 15 novembre. È il prof. Piergiulio Cappelletti, che insegna Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l’ambiente e i beni culturali nel Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, presso il quale ha svolto anche il ruolo di Direttore. Cappelletti subentra alla prof.ssa Maria Rosaria Ghiara, docente di Mineralogia, che è andata in pensione. Lo ha nominato il Rettore Gaetano Manfredi e rimarrà in carica per tre anni. “Le cose da fare sono tante – riflette Cappelletti – ma mi conforta di subentrare in un incarico così delicato alla prof.ssa Ghiara, che ha operato più che bene nella gestione e nel rilancio del centro museale”. Uno degli obiettivi è quello di far conoscere sempre di più i musei dell’Ateneo alla città ed ai turisti. “Ad oggi le scolaresche sono i nostri principali visitatori. Non che me ne lamenti, tutt’altro, perché ritengo che sia fondamentale attraverso i musei avvicinare i ragazzi alla cultura scientifica ed alla conoscenza della zoologia, dell’antropologia, della fisica, della mineralogia e della paleontologia. Credo, però, che ci siano i margini per incrementare le visite al di là delle scuole. Lo dimostra l’affluenza che registriamo in occasione delle aperture straordinarie che, in alcuni fine settimana, riusciamo a garantire nel corso dell’anno. Il personale è motivato, sebbene numericamente non sufficiente. Laddove possibile cercherò di interloquire con gli organi centrali di ateneo per ottenere rinforzi”. I visitatori sono attualmente circa 35 mila l’anno. Oltre ai ragazzi delle scuole, una fetta piuttosto importante è rappresentata dagli studenti universitari. Va da sé che se si riuscisse a garantire per tutto l’anno l’apertura nel fine settimana e non solo in occasione di eventi particolari, per esempio il Maggio dei Monumenti, famiglie e turisti potrebbero incrementare in misura notevole gli introiti museali che provengono dalla bigliettazione. Servirebbero risorse aggiuntive per pagare gli straordinari ad almeno una decina dei tredici dipendenti, i quali dovrebbero garantire il servizio di sorveglianza nelle sale. Un paio di anni fa l’ex Direttrice, la prof.ssa Ghiara, raccontava ad Ateneapoli di avere più volte ascoltato impegni e promesse da parte di autorevoli rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali, i quali pubblicamente promettevano di destinare ai musei federiciani fondi per migliorarne la fruibilità, a beneficio dei napoletani e dei turisti, ma lamentava che di tanti impegni nulla si era concretizzato.
Il nuovo Direttore, al pari di quello che l’ha preceduto, ha tra le mani una macchina di grande fascino, ma molto antica. Gli edifici dei musei sono, infatti, tutti ultracentenari. Inevitabilmente le esigenze di manutenzione degli spazi sono una delle priorità del Direttore. “Per la manutenzione – dice Cappelletti – al momento non ci sono urgenze ed emergenze. Siamo nell’ordinario. Mi piacerebbe, nel corso del mio mandato, recuperare al Museo di Mineralogia gli spazi che erano utilizzati dal Dipartimento di Scienze della Terra, ormai trasferitosi a Monte Sant’Angelo. Lì dentro potrebbero essere attrezzate aule e sale multimediali, analogamente a quanto è stato già realizzato nella biglietteria centralizzata di recente inaugurazione”. 
Nel Centro “si fa divulgazione – dice il prof. Cappelletti – ma non ci si limita a questo. I musei hanno partecipato a bandi per finanziamenti nell’ambito delle proprie attività di ricerca e sono frequentati dai laureandi che preparano le loro tesi studiando i reperti custoditi”. Nell’ambito della ricerca, per esempio, analisi condotte su minerali della Collezione dei Tufi Campani hanno permesso di riconoscere che la identificazione di un minerale come fluosiderite era sbagliata a causa della mancanza di tecnologie di analisi adeguate. Ancora, il progetto La biodiversità animale nei Parchi e nelle Aree Protette della Provincia di Napoli  alla luce delle Collezioni Museali ha consentito di redigere un documentato elenco dei mammiferi e degli uccelli presenti nelle principali aree protette della Provincia di Napoli, corredato da reperti originali ottenuti sul campo, da dati faunistici della letteratura e da dati museologici. Nello stesso ambito, sui reperti sono effettuati anche studi genetici per mezzo di sofisticate tecniche biomolecolari. Il DNA antico estratto da esemplari di importanti specie custodite nel Museo di Zoologia come la Lince, il Lupo, la Balena Franca Boreale sono stati e sono tuttora analizzati presso laboratori italiani e stranieri, per individuarne l’esatta sistematica. Si affianca a queste attività la promozione di congressi, seminari e conferenze.
Fabrizio Geremicca
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