Fare il docente universitario di certo non è un lavoro che richiede poco impegno. Un buon professore dovrebbe riuscire a gestire gli interessi personali e i doveri accademici in modo che non si ostacolino l’uno con l’altro ma che, anzi, si arricchiscano a vicenda. Questo è quello che cerca di fare la prof.ssa Maria Elisabetta De Franciscis del Dipartimento di Scienze Politiche. La quale, oltre ad insegnare Diritto Costituzionale Italiano e Comparato per gli studenti della Triennale e Diritto Pubblico Comparato e Americano per la Magistrale, è Presidente eletto della Soroptimis International d’Europa, una Organizzazione Non Governativa (ONG) che conta 90mila membri ed è presente in 127 Paesi. È per conto di questa associazione che è recentemente stata a New York, presso la sede dell’Onu, a discutere della condizione femminile. “La Soroptimis è un’organizzazione formata da donne professioniste che si occupano di migliorare la condizione femminile in tutti i Paesi – spiega la docente – Sono stata invitata ad andare alla sessione speciale che l’Onu tiene ogni anno, nel mese di marzo, soprattutto negli ultimi venti anni per verificare quanto si sia realizzato della Convenzione di Pechino”. In occasione di questa scadenza si sono riunite circa un migliaio di ONG per due settimane. Ogni organizzazione ha lavorato non solo per promuovere la propria missione, ma anche per inserire nel documento finale un’analisi su quei diritti sanciti dalla Convenzione che non sono stati ritenuti pienamente attuati. “La missione del Soroptimis – continua la professoressa – è quella di poter dar ad ogni donna gli strumenti reali per potersi migliorare, quindi non soltanto la dichiarazione formale dei diritti. In particolare, negli ultimi 15 anni stiamo lavorando per l’istruzione della donna perché abbiamo notato che chi studia riesce automaticamente a migliorare la propria situazione economica e sociale”. La docente è partita il 6 marzo ed è tornata il 20, giusto in tempo per onorare i suoi doveri da insegnante. “Sono tornata in tempo per recuperare le sessioni di laurea”, dice, perché la De Franciscis ha cura per i suoi studenti. “Un buon docente non deve impartire conoscenze, ma deve anche saper suscitare nei ragazzi entusiasmo e trasmettere un buon metodo per affrontare le difficoltà. Non a caso, una volta si diceva che l’Università fosse un’ottima scuola di vita”. La professoressa, solitamente, cerca di coinvolgere i suoi studenti proponendo una serie di iniziative a costo zero per il Dipartimento. Ogni anno, infatti, per i triennalisti, organizza una visita a Montecitorio alla fine del corso. “Sono in contatto con un Consigliere Parlamentare, Francesco Comparone, che ogni anno ci permette di portare dai 50 ai 70 studenti in visita a Montecitorio. In questa occasione offriamo ai partecipanti l’opportunità di parlare direttamente con gli addetti ai lavori”. Oltre a questa, ci sarà un’ulteriore sorpresa per gli studenti di Diritto Costituzionale Italiano e Comparato. Con i permessi della Rai e dell’autore, la docente ha registrato la lezione di Benigni “La Costituzione, la più bella del mondo” che, epurata da tutti i commenti sulla politica, verrà proiettata in aula. Ma l’obiettivo principale della docente rimane quello di riuscire a far acquisire un metodo di studio ai suoi studenti: “L’esame è molto ampio, ma a me importa che i ragazzi riescano ad acquisire i concetti, per questo tengo delle lezioni sui metodi di apprendimento”. Ma come riesce la De Franciscis a tenere insieme il suo ruolo di insegnante con quello di membro attivo di un’associazione? “Si contaminano a vicenda – dice – Grazie al mio lavoro riesco ad essere in continuo contatto con i giovani e a portare avanti quelli che loro percepiscono come problemi, mentre come Presidente di un’associazione posso organizzare una serie di iniziative quali stage e tirocini lavorativi”.
Marilena Passaretti
Marilena Passaretti







