Più appelli. Più tempo. Migliore distribuzione del carico didattico nell’arco degli anni e più attenzione alle richieste del mondo del lavoro. È quanto emerge da un giro di interviste a tutto campo fra gli studenti di Informatica. “Mi trovo bene, ma siamo in tanti e alcune lezioni finiscono con l’essere sovraffollate. Quest’anno al corso di Calcolo Numerico, mi è capitato più di una volta di non trovare posto a sedere in aula. Per la stessa ragione, non seguo più Algoritmi e Strutture Dati I”, dice Gianluca Bella, iscritto alla Laurea Triennale. Poi racconta anche di un po’ di problemi con l’organizzazione del calendario didattico: “È capitato ci fossero uno scritto e un orale nello stesso giorno e alcuni docenti, quando sono stati chiesti loro degli spostamenti, hanno fatto delle rimostranze”. “Il Corso è ben strutturato e la proposta è interessante, però è gestito male – afferma Marco Conti, iscritto al terzo anno, alle prese con alcuni strascichi dell’anno precedente che lo stanno facendo penare – Il secondo anno è molto pesante, rispetto al tempo a disposizione”. Nella graduatoria proposta da Marco, e ripetuta anche da altri colleghi, la distribuzione del carico di lavoro a Informatica funziona pressappòco così: il primo anno è di formazione e dà le basi, il secondo è difficilissimo e il terzo è ‘facile’ rispetto a quanto si è dovuto sostenere. La difficoltà sarebbe rappresentata da un bagaglio di ben otto discipline fondamentali, diverse delle quali prevedono, accanto alle canoniche prove di verifica scritta e orale, anche un progetto al computer che è lungo da realizzare, richiede di ‘sbatterci la testa sopra per mesi’ e prevede una dedizione, a detta dei ragazzi, quasi esclusiva. La rosa dei magnifici otto è…
L'articolo continua sul nuovo numero di Ateneapoli in edicola dal 26 gennaio (n.1/2017)
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