Stage e tirocini in risalto, l’accento su ogni esperienza professionale significativa anche se non attinente al percorso di studi, valorizzazione di quel quid che differenzia da tutti gli altri candidati. Ecco i comandamenti degli studenti federiciani che giovedì 3 ottobre hanno approfittato della prima edizione del Federico II Job Fair, il Career Day universitario, che ha riunito, al campus di Monte Sant’Angelo, quasi 130 aziende nazionali e internazionali con posizioni aperte per gli studenti di tutti i Dipartimenti dell’Ateneo.
Ore 9.30. Tutti i partecipanti sono nell’aula Ciliberto per i saluti del Prorettore Arturo De Vivo: “130 le aziende che sono presenti oggi, più di 5000 i colloqui prenotati. Siamo convinti che chi si laurea alla Federico II abbia una preparazione eccellente e competitiva e, attraverso questo evento, vogliamo aiutarvi ad essere protagonisti del vostro futuro. Auguri a tutti voi”.
Immediata, poi, la partenza dell’evento. I Centri Comuni e l’Edificio 1 pullulano di giovani che, brochure alla mano, cercano i recruiters prescelti. Ogni azienda, infatti, ha il suo stand in corridoio e una postazione in aula per svolgere i colloqui. Intanto, in attesa del proprio turno e dopo aver inviato on-line il proprio curriculum alle aziende con la possibilità di essere contattati direttamente, ogni studente riflette su quello che lo renderà interessante agli occhi del selezionatore.
Tre anni di esperienza per Agostino Ruggiero, Magistrale in Marketing e Comunicazione all’Università di Urbino: “Ho studiato Economia e Commercio, poi un esame di marketing mi ha aperto gli occhi in merito alla strada che volevo intraprendere e ho cercato una Magistrale che rispondesse alle mie esigenze – racconta – Ho avuto varie esperienze lavorative in piccole aziende che, però, non hanno un vero e proprio settore dedicato al marketing. In un’azienda con una quindicina di dipendenti si fa un po’ di tutto, si fa quel che c’è da fare”. Poi a Milano in un gruppo di maggiori dimensioni: “dove c’era un reparto dedicato, nello specifico, al marketing e dove ho potuto finalmente affinare le mie conoscenze e competenze. Lavorare a Milano è un’esperienza completamente differente, ma lì la vita è cara. Così, alla fine, ho scelto di ritornare a Napoli”. Birra Peroni, Accenture, Capgemini Italia, Capri, Deloitte, Piazza Italia, Procter & Gamble Holding, Md, Kpmg Advisory, le aziende a cui Agostino intende chiedere un colloquio: “Forse dovrei migliorare un po’ il livello del mio inglese, ma sono intraprendente, adattabile e, avendo avuto esperienze lavorative molteplici e differenti, ho una maggiore visione aziendale rispetto a chi si è appena laureato”.
Ore 9.30. Tutti i partecipanti sono nell’aula Ciliberto per i saluti del Prorettore Arturo De Vivo: “130 le aziende che sono presenti oggi, più di 5000 i colloqui prenotati. Siamo convinti che chi si laurea alla Federico II abbia una preparazione eccellente e competitiva e, attraverso questo evento, vogliamo aiutarvi ad essere protagonisti del vostro futuro. Auguri a tutti voi”.
Immediata, poi, la partenza dell’evento. I Centri Comuni e l’Edificio 1 pullulano di giovani che, brochure alla mano, cercano i recruiters prescelti. Ogni azienda, infatti, ha il suo stand in corridoio e una postazione in aula per svolgere i colloqui. Intanto, in attesa del proprio turno e dopo aver inviato on-line il proprio curriculum alle aziende con la possibilità di essere contattati direttamente, ogni studente riflette su quello che lo renderà interessante agli occhi del selezionatore.
Tre anni di esperienza per Agostino Ruggiero, Magistrale in Marketing e Comunicazione all’Università di Urbino: “Ho studiato Economia e Commercio, poi un esame di marketing mi ha aperto gli occhi in merito alla strada che volevo intraprendere e ho cercato una Magistrale che rispondesse alle mie esigenze – racconta – Ho avuto varie esperienze lavorative in piccole aziende che, però, non hanno un vero e proprio settore dedicato al marketing. In un’azienda con una quindicina di dipendenti si fa un po’ di tutto, si fa quel che c’è da fare”. Poi a Milano in un gruppo di maggiori dimensioni: “dove c’era un reparto dedicato, nello specifico, al marketing e dove ho potuto finalmente affinare le mie conoscenze e competenze. Lavorare a Milano è un’esperienza completamente differente, ma lì la vita è cara. Così, alla fine, ho scelto di ritornare a Napoli”. Birra Peroni, Accenture, Capgemini Italia, Capri, Deloitte, Piazza Italia, Procter & Gamble Holding, Md, Kpmg Advisory, le aziende a cui Agostino intende chiedere un colloquio: “Forse dovrei migliorare un po’ il livello del mio inglese, ma sono intraprendente, adattabile e, avendo avuto esperienze lavorative molteplici e differenti, ho una maggiore visione aziendale rispetto a chi si è appena laureato”.
Le soft skills “il
marchio distintivo
di ciascuno di noi”
marchio distintivo
di ciascuno di noi”
Marianna Sparaco, laureanda in Ingegneria Gestionale, punterà sull’Erasmus Traineeship in Germania: “Sono partita a marzo e ho lavorato, in team con un’altra persona, nell’ufficio di un’università in collaborazione con un’azienda tedesca. Ho molte soft skills da vendere durante i colloqui. So lavorare in gruppo anche perché, durante il percorso Magistrale, i professori ci hanno sottoposto molti progetti. Ho buone capacità organizzative, sono determinata e mi piacciono le sfide. So usare bene il pacchetto Office, il linguaggio di programmazione MatLab, il software RStudio e ho un inglese di livello B2”. Ariston Thermo Group, Nestlè italiana, Procter & Gamble Holding, Tetra Pack Packaging Solution, Lidl Italia, le prescelte: “Sono interessata al settore della produzione e all’ambito logistico. Penso che l’ingegneria gestionale ti offra una visione più globale di un’azienda, aiutandoti a comprenderne meglio il funzionamento. Non sono ancora laureata, quindi non mi aspetto un contratto. Uno stage o una partecipazione ad un Graduate Program andranno più che bene per ora perché mi permetteranno di formarmi e di cominciare ad acquisire una visione aziendale. L’università ci prepara al mondo del lavoro, ma forse non a 360 gradi, perché facciamo tanta teoria ma non abbiamo davvero idea di come funzioni il mondo del lavoro”. Empatia è la parola chiave per Nadia Di Tommaso, laureanda in Scienze e Tecniche Psicologiche: “Ho frequentato un corso di apprendimento e uno di miglioramento delle soft skills. Proprio durante questo corso ci hanno spiegato che al colloquio di lavoro dobbiamo far capire al reclutatore quale sia la nostra unicità e quale valore aggiunto possiamo portare all’azienda. La mia abilità speciale è una propensione a comprendere le persone e a prendermi cura di loro”. Ancora indecisa sulla scelta della Magistrale: “non ho aspettative particolari per questa mattinata anche perché non ho terminato il mio percorso di studi. Non ho nemmeno ancora scelto le aziende a cui chiedere un colloquio. Sono qui principalmente per capire qualcosa su di me e migliorarmi”. La propria personalità: “Alla fine è quello che differenzia – spiega Giuseppe De Cicco, laureando Magistrale in Economia Aziendale – Le soft skills sono la cosa più importante perché sono il marchio distintivo di ciascuno di noi. Credo che, avendo tutti noi quasi lo stesso livello di formazione e le stesse esperienze pregresse, dovremo convincere il reclutatore con la nostra, tra virgolette, persona. Io sono autonomo, indipendente, raggiungo sempre i miei obiettivi, non avrei problemi a sostenere il colloquio in inglese”. Giuseppe è interessato ad Allianz e Bit4id: “Vorrei entrare nei settori risorse umane o pianificazione e controllo aziendale. Quando ho scelto Economia qualche anno fa cercavo un Corso che mi permettesse di lavorare subito. Sono contento dei miei studi che ritengo adatti al mio ingresso nel mondo del lavoro. Certo, manca un po’ di pratica, però abbiamo avuto molti incontri con rappresentanti di aziende che ci hanno fatto capire come operano e cosa cercano, e soprattutto che, se sono interessati ad un candidato, investono nella sua formazione”. Una tesi sperimentale in un centro di ricerca esterno all’università è il fiore all’occhiello del curriculum di Federica Esposito, laureata Magistrale in Biologia (curriculum Differenziamento e riproduzione): “Sono interessata a Roche, Nestlè, Johnson & Johnson per i reparti di ricerca e sviluppo. Al colloquio farò leva sul fatto di avere già lavorato in un laboratorio di ricerca per cui in questo campo non partirei da zero. Per quindici mesi ho portato avanti una tesi sperimentale in un centro di ricerca e poi sono rimasta anche oltre per concludere il progetto che mi era stato assegnato. Sempre nello stesso laboratorio ho svolto anche un altro stage”. Operare all’esterno dell’università permette l’acquisizione di competenze molteplici e differenziate: “All’università i professori sono, in un certo senso, costretti a prendere studenti. I centri di ricerca no. Prendono una persona alla volta e investono solo su quella. Per i professori sei sempre uno studente e attutiscono quella che è la realtà mentre in un centro sei considerato e trattato come un lavoratore, ti scontri con le difficoltà economiche, la necessità di reperire fondi e di produrre per averne”.
Capacità di
adattamento
adattamento
“Noi laureati in Lettere sappiamo essere versatili – riflette Annachiara Giordano, Magistrale in Filologia Moderna – Sappiamo, o meglio, dobbiamo adattarci ai vari contesti lavorativi in cui potremmo trovarci, anche se non necessariamente attinenti al nostro percorso di studi. Ho inviato candidature a varie aziende, la Volotea mi ha inviato un feedback positivo avendo trovato interessante il mio curriculum”. Su quali skills Annachiara punterà al colloquio? “Sicuramente il mio B2 di inglese. E le capacità relazionali. Il mio sogno nel cassetto è diventare giornalista. Sto seguendo il percorso per diventare pubblicista, scrivo per una rivista on-line e sono caporedattore. In ogni caso, se il colloquio con Volotea andasse bene sarei felice. La figura della hostess mi piace perché mi permetterebbe di stare in contatto con persone di società e culture differenti”. Trasparenza è al primo posto tra le skills che secondo Filomena Liccardo, laureanda in Giurisprudenza, vanno sottolineate durante un colloquio: “Flessibilità, adattabilità, condivisione, adesione ai valori dell’azienda. All’università manca un po’ il contatto con gli strumenti, studiamo molta teoria, ma ci sono pochi casi pratici sui quali mettersi a lavoro. Questo non deve essere una limitazione perché le carenze devono essere viste come l’occasione di potersi formare in azienda se hai la voglia di imparare. Però è importante essere sinceri, non fingere di non avere lacune, ammettere di non sapere in modo da poterle colmare. L’azienda deve sapere cos’è che manca e, se è interessata, può darti gli strumenti di cui hai bisogno”. Filomena ha ricevuto una convocazione dallo studio legale Portolano Cavallo, ma è interessata anche ad Allianz, Enel, Luigi Lavazza, Unicredit, Unilever, Lidl Italia, Laminazione Sottile, Ikea Italia Retail, General Electric e tutte le aziende che hanno indicato posizioni aperte per il profilo giuridico, sebbene il suo interesse riguardi le risorse umane: “L’HR cura aspetti legali e amministrativi di aziende e dipendenti per far sì che possano raggiungere gli obiettivi strategici che si pone l’azienda. Ho una piccola esperienza lavorativa come segretaria amministrativa in un’associazione sportiva e sono anche interessata a proseguire gli studi con un Master relativo alle risorse umane”. Per Alfonso Salerno, Magistrale in Economia Aziendale, il segreto è inviare curricula da subito: “Cominciai subito dopo la Triennale perché volevo fare esperienza e accumulare un vantaggio competitivo. Da giugno a settembre ho avuto anche un’esperienza professionale con un contratto di sostituzione. L’università ti forma, ma quando ti trovi in azienda devi ricominciare tutto da zero. Al momento ho inviato la mia candidatura a Banca d’Italia, Intesa SanPaolo e Crif”. Compromesso tra sogno e realtà è, invece, la parola d’ordine che si è dato Francesco Ponticorvo, neolaureato in Ingegneria Biomedica: “Mi interessano Alten, Engineering Ingegneria Informatica, General Electric, Kpmg e aziende che hanno il settore biomedicale. In un secondo momento, poi, potrebbe esserci una crescita, un avanzamento. Il mio sogno sarebbe il campo ricerca e sviluppo. La consulenza, che permette di conciliare l’esperienza di vendita con l’interazione con il cliente e la ricerca, potrebbe essere anche un buon compromesso per cominciare. Al colloquio punterei l’attenzione anche sulle mie competenze informatiche e sull’uso di linguaggi di programmazione come MatLab e C++ e programmi applicativi come Simulink, LabVIEW e Ltspice”.
Carol Simeoli







