“Appassionante lo studio delle cose intangibili”

“Il Corso si occupa delle varie branche della psicologia: dalla psicologia sociale allo sviluppo, dalla psicologia generale a quella dinamica. Lo studente non si deve fermare al concetto di psicologia legato alla psicoanalisi”, afferma Tonia Smeraglia. Sul percorso di studi: “Non esiste una materia complicata per eccellenza, è sempre un approccio personale. Per quel che riguarda la mia esperienza, ho incontrato difficoltà con gli esami di Psicometria e Diritto, che non sono proprio inerenti al Corso di studi, ma che in un modo o nell’altro bisogna superare. Gli esami più belli sono quelli inerenti la psicologia sociale, perché si distaccano dall’uso analitico della psicologia per avvicinarsi ad un uso più applicativo”. Segnala, poi, qualche problema strutturale: “Al primo anno siamo 250 studenti e seguiamo tutti insieme in un edificio distaccato (ma comunque vicino). Gli anni successivi ci si sposta alla sede centrale dove le aule non sono adeguate ad un numero così alto di studenti. Poiché si accede con test d’ingresso a numero chiuso, raramente ci sono studenti che abbandonano”. Esperienze e consigli: “Durante i 3 anni, abbiamo partecipato ad esperienze di laboratorio e tirocini che, purtroppo, si sono svolti sempre e solo all’interno dell’università. L’unica esperienza caratterizzante è rappresentata dal Laboratorio di Psicologia Sociale, dove abbiamo avuto modo di recarci negli ospedali per sottoporre test ad infermieri e medici”. L’impegno richiesto: “si deve studiare per tutto l’anno con la stessa intensità se non si vuole rimanere indietro con gli esami”. Il post-laurea: “purtroppo, la realtà napoletana non è ancora completamente aperta allo psicologo, c’è ancora un pregiudizio molto forte. Per il momento, l’unica soluzione è andare altrove, ma sono fiduciosa in un cambiamento”.
Francesca Albanese parte dal test d’ingresso che sonda “vari ambiti: matematica, inglese, grammatica italiana, cultura generale”. Dopo il test, gli esami: “Si devono superare 20 esami. Quelli più ripetuti sono Psicologia dello sviluppo I e Psicometria. Ho amato tantissimo, invece, Psicobiologia e Psicoanalisi I”. Lungo il percorso, anche una bella esperienza: “Ho un ricordo bellissimo del Laboratorio di Psicologia dello sviluppo, svolto al II anno. Ci è stata data l’opportunità di conoscere e sperimentare test da applicare con i bambini”. Francesca è una studentessa appassionata: “La psicologia è meravigliosa. Avere la possibilità di studiare le basi, la nascita di questa scienza, i modi di applicazione, il funzionamento del cervello umano, il perché di determinati comportamenti è straordinario! Non finirai mai di imparare e ti arricchirà sempre. Non bisogna vivere l’università come un cumulo di esami da sostenere, ma come una fonte di saperi da poter apprendere. Cresce la tua conoscenza del mondo”.
Egizia Coppola aggiunge altri dettagli sul test: “Ci sono delle domande a cui rispondere in un determinato periodo di tempo. Ad ogni risposta esatta viene dato un punto, ogni errore vale -0,33. Non c’è un tetto minimo di punteggio da raggiungere, ma ci sono solo 250 posti a disposizione”. Poi si mostra sicura per il futuro: “Non sono preoccupata perché noi facciamo parte del ‘mondo umanistico’ solo di nome, non di fatto. La nostra è una disciplina medica, quindi non mancheranno possibilità di lavoro”.
Per Delia Cavalli il Corso “è appassionante e coinvolgente perché si studiano cose intangibili, come la memoria, il linguaggio, la motivazione e l’irrazionale. Non a caso, gli esami più belli sono quelli di Psicoanalisi, dove si indagano gli stimoli irrazionali alla base delle nostre motivazioni, scelte e paure”.
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