“Ci dividiamo la povertà”

“E’ una situazione dolorosa”, risponde il prof. Mario Rusciano, Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali, quando gli si domanda qual è lo stato della ricerca. “C’è una grande vivacità culturale e dai Dipartimenti arrivano sempre tanti progetti e iniziative di rilievo, cosa che influisce anche sulla buona valutazione dell’Ateneo, ma i finanziamenti sono scarsissimi”. In una situazione in cui la pluralità di idee è inversamente proporzionale ai mezzi per metterle in pratica, Rusciano si trova a dover suddividere le poche risorse tra i vari progetti “per cercare di portare avanti le cose anche se in economia, con contributi esigui. Ci dividiamo la povertà”. Per la ricerca umanistica non è facile trovare finanziatori esterni. “I nodi verranno al pettine, prima o poi. Bisogna fare uno sforzo in sostegno di queste aree che non stanno sul mercato”, invita il Presidente, il quale annuncia che presto verranno presentati dei bandi per le imprese interessate a co-finanziare delle ricerche ‘stuzzicanti’, sullo stile della sponsorizzazione di Diego della Valle per il restauro del Colosseo. “Noi buttiamo la rete e aspettiamo per vedere se riusciamo a tirar su qualche pesce. Speriamo non sia solo una piccola alice!”, auspica Rusciano.
Va un po’ meglio sul versante del Polo delle Scienze e Tecnologie per la Vita. Anche quest’anno si partirà con le 22 annualità di ricerca finanziate dalla Compagnia San Paolo: “un progetto che ha avuto successo e che prevede un co-finanziamento esterno e interno: la Compagnia versa un assegno di 20 mila euro per un’annualità, che va integrato con un altro di eguale importo da parte del Dipartimento di afferenza dei ricercatori che hanno presentato l’idea – spiega il prof. Luciano Mayol, Presidente del Polo – Finora siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste che ci sono arrivate, per quello che rappresenta una sorta di cuscinetto tra la fine del dottorato e, ad esempio, la preparazione di un concorso”. Anche il bando per il progetto Faro (Finanziamento per l’Avvio di Ricerche Originali) sta per essere varato: “potranno partecipare i progetti che non hanno ricevuto altri tipi di fondi e che siano innovativi”.  Il contributo previsto è di 40 mila euro a progetto, quasi la metà degli iniziali 70 mila del 2009. “Nonostante il difficile periodo di transizione e di tagli, stiamo cercando di continuare a svolgere al meglio il nostro lavoro”, aggiunge il prof. Mayol. La struttura dei Poli, sottolinea il Presidente, può essere usata come traccia per la riorganizzazione della governance universitaria, questione di cui già si inizia a discutere tra gli organi accademici. “La Federico II può utilizzare l’esperienza accumulata nei dieci anni dall’attivazione dei Poli per elaborare la nuova struttura che dovrà avere l’Ateneo: creare delle Scuole che raggruppino diversi Dipartimenti in base alla tipologia di studi è una prima ipotesi”.
(Va.Or.)
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