Mercoledì 13 marzo si terrà il primo incontro del ciclo di seminari “Storia e cultura giuridica” promossi dalle cattedre di Storia della giustizia delle prof.sse Cristina Vano e Dolores Freda. “Ogni appuntamento in programma – spiega la prof.ssa Vano – si giova della presenza di un ospite, qualche volta dello stesso settore disciplinare ed altre di settori diversi. Un collega del Dipartimento accompagnerà il dibattito. Cerchiamo di mantenere alta la tradizione della storia del diritto nel resto della comunità nazionale ed internazionale”. Per gli studenti l’opportunità “di valutare la componente storica nel discorso giuridico contemporaneo. Mostriamo la varietà di ruolo che il diritto storico può assumere nella realtà in cui si vive. È interessante, inoltre, che nel curriculum di un giurista moderno sia presente la parte storico-giuridica”. Ad ogni seminario una tavola rotonda propizierà il dibattito. “Nel primo appuntamento parleremo del diritto commerciale con Anna Maria Monti dell’Università Bocconi di Milano. Nel secondo, previsto il 22 marzo, sarà la volta del diritto costituzionale con il Direttore del Dipartimento Sandro Staiano e Luigi Lacché dell’Università di Macerata. La conoscenza del diritto vigente si andrà ad integrare con quella storica”. Secondo la prof.ssa Vano: “La funzione della storia del diritto non è ‘decorativa’ nel percorso di studi. Non ha funzione culturale, come spesso erroneamente si crede, ma svolge un ruolo tecnico anche nel diritto odierno, ed è questo che vorremmo che i ragazzi percepissero durante i seminari”.
Rispetto agli anni scorsi, gli appuntamenti sono stati promossi anche dalle cattedre degli insegnamenti complementari dell’area storica: quelli dei dottori Francesca De Rosa (Storia del diritto moderno e contemporaneo), Francesco Rotondo (Storia delle codificazioni moderne) e Stefania Torre (Storia delle professioni giuridiche). “In passato era la mia cattedra a portare avanti l’iniziativa, da quest’anno sono coinvolte anche le discipline a scelta. Ho pensato che quest’occasione potesse dare visibilità alle materie storico-giuridiche affini”.
Gli studenti che parteciperanno all’attività “potranno, in sede di esame, collegare una piccola porzione del programma ad un incontro specifico, o all’intero percorso. I ragazzi potranno elaborare un testo su cui discutere e delineare un programma d’esame ad hoc, che comprenda la parte che li ha maggiormente interessati. Negli anni addietro, pur non essendo un obbligo, molti studenti si sono lasciati coinvolgere cogliendo l’occasione”. Gli allievi bravi anche durante i seminari “si sono dimostrati tali. Quelli più in difficoltà, invece, hanno trovato giovamento in queste lezioni concentrando il loro interesse su un ambito specifico, riducendo il programma con un elaborato scritto redatto proprio sui temi del ciclo di seminari. La partecipazione attiva ha giovato anche sulla loro preparazione”. Inoltre, precisa la docente, “gli studenti non assisteranno solo al dibattito, ma saranno chiamati a partecipare alla discussione. I colleghi provenienti da Università fuori regione mi hanno sempre riferito che si aspettano dagli studenti napoletani interesse, motivazione e domande intelligenti. In tutti questi anni non sono mai stati delusi. I miei ragazzi hanno dato sempre prova di grande entusiasmo e preparazione”. La partecipazione a tre dei sette incontri del ciclo di seminari attribuisce 3 crediti formativi. Il modulo per vederseli riconosciuti è scaricabile sul sito web dipartimentale.
Rispetto agli anni scorsi, gli appuntamenti sono stati promossi anche dalle cattedre degli insegnamenti complementari dell’area storica: quelli dei dottori Francesca De Rosa (Storia del diritto moderno e contemporaneo), Francesco Rotondo (Storia delle codificazioni moderne) e Stefania Torre (Storia delle professioni giuridiche). “In passato era la mia cattedra a portare avanti l’iniziativa, da quest’anno sono coinvolte anche le discipline a scelta. Ho pensato che quest’occasione potesse dare visibilità alle materie storico-giuridiche affini”.
Gli studenti che parteciperanno all’attività “potranno, in sede di esame, collegare una piccola porzione del programma ad un incontro specifico, o all’intero percorso. I ragazzi potranno elaborare un testo su cui discutere e delineare un programma d’esame ad hoc, che comprenda la parte che li ha maggiormente interessati. Negli anni addietro, pur non essendo un obbligo, molti studenti si sono lasciati coinvolgere cogliendo l’occasione”. Gli allievi bravi anche durante i seminari “si sono dimostrati tali. Quelli più in difficoltà, invece, hanno trovato giovamento in queste lezioni concentrando il loro interesse su un ambito specifico, riducendo il programma con un elaborato scritto redatto proprio sui temi del ciclo di seminari. La partecipazione attiva ha giovato anche sulla loro preparazione”. Inoltre, precisa la docente, “gli studenti non assisteranno solo al dibattito, ma saranno chiamati a partecipare alla discussione. I colleghi provenienti da Università fuori regione mi hanno sempre riferito che si aspettano dagli studenti napoletani interesse, motivazione e domande intelligenti. In tutti questi anni non sono mai stati delusi. I miei ragazzi hanno dato sempre prova di grande entusiasmo e preparazione”. La partecipazione a tre dei sette incontri del ciclo di seminari attribuisce 3 crediti formativi. Il modulo per vederseli riconosciuti è scaricabile sul sito web dipartimentale.







