Gli studenti già in possesso di Laurea Triennale possono accedere a tre Corsi di secondo livello offerti dal Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati: Letterature e Culture Comparate; Lingue e Letterature europee e americane; Traduzione specialistica.
“La novità è che fino all’anno scorso c’era un Corso interclasse di Linguistica e Traduzione specialistica, ora sostituito da un Corso monoclasse in Traduzione specialistica – spiega la coordinatrice del nuovo Corso, la prof.ssa Lucia Di Pace, docente di Linguistica generale – Mira all’interpretariato ma la linguistica è sempre presente, anche se in maniera limitata, perché il piano di studio è incentrato maggiormente sullo sviluppo di abilità di gestione, analisi e traduzione di testi scritti”.
L’aspetto più problematico per questo Corso di Laurea è la modalità di accesso: oltre a richiedere competenze generali, quali una solida conoscenza delle due lingue che si scelgono insieme alla lingua italiana, bisogna aver conseguito al triennio 120 crediti, di cui almeno 18 nelle due lingue straniere che si ha intenzione di studiare. Il livello richiesto per lo studio di francese, spagnolo, tedesco, russo e arabo è B2 in conformità al Quadro comune europeo di riferimento (i criteri del QCER sono validi anche per la certificazione di lingue orientali), mentre si presuppone per la Lingua Inglese un livello più avanzato di C1.
Rispetto agli anni passati, l’ammissione non è più regolata da un test ma dal possesso di requisiti di ‘qualità’: è necessaria, infatti, una media negli esami di lingua pari o superiore a 24/30. In seconda battuta, qualora la media ponderata risulti inferiore, si prende in considerazione il voto di laurea, che non deve essere inferiore a 100/110. Anche i laureandi possono inoltrare la domanda di ammissione, sebbene saranno ammessi con riserva solo dopo il completamento della Laurea Triennale con possibilità fino al 28 febbraio 2015. Si esprime a tal proposito anche la coordinatrice di un altro Corso di Laurea Magistrale per il quale è stato abolito il test di ingresso, Lingue e Letterature europee e americane, la prof.ssa Elisabeth Galvan: “non c’è automatismo per iscriversi ad un Corso di Laurea Magistrale, perché è indispensabile per noi docenti valutare in entrata la formazione e le competenze degli studenti nelle materie caratterizzanti. Questa è la modalità più lineare ed equa per evitare di sottoporli nuovamente ad un test o ulteriori prove. Così abbiamo fissato una media sul triennio e consideriamo il rendimento globale, perché il test di un giorno potrebbe anche andar male”.
Traduzione Specialistica: trampolino di lancio per specialisti delle lingue. “La Laurea Magistrale è un allargamento degli orizzonti e noi vi offriamo un piano didattico coeso e lineare in cui il plurale nella denominazione di alcuni insegnamenti serve a testimonianza del fatto che la linguistica non sia una materia esatta, ma si incanala in una varietà di approcci e scuole di pensiero. Per questo, se al Triennio avete studiato la Linguistica generale, ora vi sarà proposto un esame come Modelli descrittivi delle lingue, perché affrontiate la problematicità delle interpretazioni linguistiche”, commenta la prof.ssa Di Pace. Poi continua: “Noi aspiriamo a formare traduttori specializzati in testi specialistici, offrendo la possibilità di approfondire le varietà settoriali delle lingue. Non a caso, una parola ricorrente in tutti i programmi delle discipline del corso sarà il ‘lessico’, ecco perché nel piano di studio gli insegnamenti portano nella definizione la traccia di questo interesse, come in Laboratorio di lessicologia informatica e Approcci cognitivi al lessico. Ancora studierete Italiano per usi speciali, perché – oltre alla lingua standard – l’italiano si differenzia in più varietà tecniche. Così come la medicina e il diritto, anche le scienze umane hanno il loro tecnoletto”.
Gli sbocchi professionali punteranno – oltre che sul settore della traduzione specializzata – sulle aziende che producono testi per qualificarsi in futuro come assistenti e consulenti linguistici nel mondo dell’editoria libraria e giornalistica. Per esercitare questo tipo di professione, si rivela indispensabile la capacità di gestione degli strumenti informatici, dei corpora in rete e dei dizionari elettronici, motivo per il quale sono previsti un insegnamento di Informatica umanistica al primo anno e un Laboratorio di lessicologia informatica al secondo anno.
“Sempre in rispetto di questa pluralità, affronterete al primo anno Traduzione specialistica, ossia una materia teorica e generale sulla complessità delle tecniche traduttive più usate nel settore, mentre al secondo anno sosterrete un esame di Traduttologia specialistica in riferimento ad una lingua particolare. Per questioni di offerta didattica, non abbiamo docenti che insegnino traduttologia specialistica per la lingua araba o russa, perciò non è consentita la scelta combinata di queste due lingue”, aggiunge la prof.ssa Di Pace.
Alla fine del secondo anno, la prova finale si prospetta come un lavoro molto impegnativo, poiché le sono attribuiti 24 crediti: “la vostra tesi dovrà essere un’elaborazione di tipo teorico o teorico-applicativo, in cui unirete alla traduzione di un testo specialistico/settoriale molteplici commenti e digressioni sulle scelte traduttive usate, accompagnate da un’analisi contrastiva delle due lingue a conclusione del vostro percorso formativo”, conclude la prof.ssa Di Pace.
Sabrina Sabatino
“La novità è che fino all’anno scorso c’era un Corso interclasse di Linguistica e Traduzione specialistica, ora sostituito da un Corso monoclasse in Traduzione specialistica – spiega la coordinatrice del nuovo Corso, la prof.ssa Lucia Di Pace, docente di Linguistica generale – Mira all’interpretariato ma la linguistica è sempre presente, anche se in maniera limitata, perché il piano di studio è incentrato maggiormente sullo sviluppo di abilità di gestione, analisi e traduzione di testi scritti”.
L’aspetto più problematico per questo Corso di Laurea è la modalità di accesso: oltre a richiedere competenze generali, quali una solida conoscenza delle due lingue che si scelgono insieme alla lingua italiana, bisogna aver conseguito al triennio 120 crediti, di cui almeno 18 nelle due lingue straniere che si ha intenzione di studiare. Il livello richiesto per lo studio di francese, spagnolo, tedesco, russo e arabo è B2 in conformità al Quadro comune europeo di riferimento (i criteri del QCER sono validi anche per la certificazione di lingue orientali), mentre si presuppone per la Lingua Inglese un livello più avanzato di C1.
Rispetto agli anni passati, l’ammissione non è più regolata da un test ma dal possesso di requisiti di ‘qualità’: è necessaria, infatti, una media negli esami di lingua pari o superiore a 24/30. In seconda battuta, qualora la media ponderata risulti inferiore, si prende in considerazione il voto di laurea, che non deve essere inferiore a 100/110. Anche i laureandi possono inoltrare la domanda di ammissione, sebbene saranno ammessi con riserva solo dopo il completamento della Laurea Triennale con possibilità fino al 28 febbraio 2015. Si esprime a tal proposito anche la coordinatrice di un altro Corso di Laurea Magistrale per il quale è stato abolito il test di ingresso, Lingue e Letterature europee e americane, la prof.ssa Elisabeth Galvan: “non c’è automatismo per iscriversi ad un Corso di Laurea Magistrale, perché è indispensabile per noi docenti valutare in entrata la formazione e le competenze degli studenti nelle materie caratterizzanti. Questa è la modalità più lineare ed equa per evitare di sottoporli nuovamente ad un test o ulteriori prove. Così abbiamo fissato una media sul triennio e consideriamo il rendimento globale, perché il test di un giorno potrebbe anche andar male”.
Traduzione Specialistica: trampolino di lancio per specialisti delle lingue. “La Laurea Magistrale è un allargamento degli orizzonti e noi vi offriamo un piano didattico coeso e lineare in cui il plurale nella denominazione di alcuni insegnamenti serve a testimonianza del fatto che la linguistica non sia una materia esatta, ma si incanala in una varietà di approcci e scuole di pensiero. Per questo, se al Triennio avete studiato la Linguistica generale, ora vi sarà proposto un esame come Modelli descrittivi delle lingue, perché affrontiate la problematicità delle interpretazioni linguistiche”, commenta la prof.ssa Di Pace. Poi continua: “Noi aspiriamo a formare traduttori specializzati in testi specialistici, offrendo la possibilità di approfondire le varietà settoriali delle lingue. Non a caso, una parola ricorrente in tutti i programmi delle discipline del corso sarà il ‘lessico’, ecco perché nel piano di studio gli insegnamenti portano nella definizione la traccia di questo interesse, come in Laboratorio di lessicologia informatica e Approcci cognitivi al lessico. Ancora studierete Italiano per usi speciali, perché – oltre alla lingua standard – l’italiano si differenzia in più varietà tecniche. Così come la medicina e il diritto, anche le scienze umane hanno il loro tecnoletto”.
Gli sbocchi professionali punteranno – oltre che sul settore della traduzione specializzata – sulle aziende che producono testi per qualificarsi in futuro come assistenti e consulenti linguistici nel mondo dell’editoria libraria e giornalistica. Per esercitare questo tipo di professione, si rivela indispensabile la capacità di gestione degli strumenti informatici, dei corpora in rete e dei dizionari elettronici, motivo per il quale sono previsti un insegnamento di Informatica umanistica al primo anno e un Laboratorio di lessicologia informatica al secondo anno.
“Sempre in rispetto di questa pluralità, affronterete al primo anno Traduzione specialistica, ossia una materia teorica e generale sulla complessità delle tecniche traduttive più usate nel settore, mentre al secondo anno sosterrete un esame di Traduttologia specialistica in riferimento ad una lingua particolare. Per questioni di offerta didattica, non abbiamo docenti che insegnino traduttologia specialistica per la lingua araba o russa, perciò non è consentita la scelta combinata di queste due lingue”, aggiunge la prof.ssa Di Pace.
Alla fine del secondo anno, la prova finale si prospetta come un lavoro molto impegnativo, poiché le sono attribuiti 24 crediti: “la vostra tesi dovrà essere un’elaborazione di tipo teorico o teorico-applicativo, in cui unirete alla traduzione di un testo specialistico/settoriale molteplici commenti e digressioni sulle scelte traduttive usate, accompagnate da un’analisi contrastiva delle due lingue a conclusione del vostro percorso formativo”, conclude la prof.ssa Di Pace.
Sabrina Sabatino







