Il Corso di Laurea in Archeologia e Storia delle Arti – spiega Rosalia Diana – “è articolato in due curricula, quello archeologico (la mia scelta) e quello storico-artistico”. Gli esami: “Sono 15 più abilità linguistiche (una o più lingue straniere), abilità informatiche e tirocinio”. Consiglia l’iscrizione “a chi ha studiato lingue antiche, come greco e latino, alla perfezione, dal momento che il mio limite sta proprio nella loro scarsa conoscenza. Sono due esami importanti e molto complicati, ma non gli unici. Il più duro in assoluto per me è stato Metodologia dello scavo archeologico, esame cardine di questo corso. I più belli, invece, sono stati quelli di Preistoria e Protostoria”. Le lezioni si seguono generalmente nella sedi di corso Umberto, via Mezzocannone e via Marina. Un Corso che prevede anche stages: “Ho preso parte a campagne di scavo e laboratori di studi della ceramica antica, organizzati dall’Ateneo”. I suoi suggerimenti: “Bisogna impegnarsi mettendo pensiero e forza di volontà in quello che si fa. Di certo, non stiamo parlando di un indirizzo semplice e per perditempo!”. Per quanto riguarda il futuro lavorativo, “sono convinta che con questa laurea si riescano ad ottenere buoni risultati soprattutto all’estero”.
Il parere di Alessandra Trifari: “Gli esami più complessi, ma anche i più belli, sono quelli inerenti al Corso di studi, perché ampliano la conoscenza di materie interessantissime come Museografia o Storia dell’arte. Ovviamente ci sono anche esami non proprio amati, come quello di Lingua e letteratura latina. Consiglio di provare a darlo sin da subito, in modo da poter fare vari tentativi”. Non manca una vena di ottimismo: “Trattandosi di una laurea umanistica, c’è sempre paura per il futuro, ma, a parte l’insegnamento, il mondo della gestione dei beni culturali è molto vasto. L’importante è amare quello che si studia”.
La panoramica del Corso di Serena Calò, in quanto studentessa del nuovo ordinamento, è particolare: “circa i due terzi degli esami che ho sostenuto non sono più presenti nel nuovissimo ordinamento. Si studia non solo la Storia dell’Arte classica, moderna e contemporanea, ma si parte dall’Archeologia greca, romana e medievale. Si studiano in modo approfondito anche Storia, Filologia, Archivistica, Bibliografia, Teatro. Insomma, la cosa che mi affascina di questo Corso è lo studio a 360 gradi dell’arte. Ho la fortuna di lavorare già come curatrice presso una galleria d’arte e sono tutti entusiasti delle mie competenze. Questo lo devo ai miei studi!”. C’è anche la possibilità di vivere mille esperienze: “è stato molto bello andare in giro per la città con i professori ed ammirare da vicino le opere d’arte che studiavamo in aula, oppure, durante i corsi di Storia della Musica (cattedra ormai abolita), andare ad ascoltare gratuitamente dei concerti di musica classica al San Carlo!”.
Il parere di Alessandra Trifari: “Gli esami più complessi, ma anche i più belli, sono quelli inerenti al Corso di studi, perché ampliano la conoscenza di materie interessantissime come Museografia o Storia dell’arte. Ovviamente ci sono anche esami non proprio amati, come quello di Lingua e letteratura latina. Consiglio di provare a darlo sin da subito, in modo da poter fare vari tentativi”. Non manca una vena di ottimismo: “Trattandosi di una laurea umanistica, c’è sempre paura per il futuro, ma, a parte l’insegnamento, il mondo della gestione dei beni culturali è molto vasto. L’importante è amare quello che si studia”.
La panoramica del Corso di Serena Calò, in quanto studentessa del nuovo ordinamento, è particolare: “circa i due terzi degli esami che ho sostenuto non sono più presenti nel nuovissimo ordinamento. Si studia non solo la Storia dell’Arte classica, moderna e contemporanea, ma si parte dall’Archeologia greca, romana e medievale. Si studiano in modo approfondito anche Storia, Filologia, Archivistica, Bibliografia, Teatro. Insomma, la cosa che mi affascina di questo Corso è lo studio a 360 gradi dell’arte. Ho la fortuna di lavorare già come curatrice presso una galleria d’arte e sono tutti entusiasti delle mie competenze. Questo lo devo ai miei studi!”. C’è anche la possibilità di vivere mille esperienze: “è stato molto bello andare in giro per la città con i professori ed ammirare da vicino le opere d’arte che studiavamo in aula, oppure, durante i corsi di Storia della Musica (cattedra ormai abolita), andare ad ascoltare gratuitamente dei concerti di musica classica al San Carlo!”.