A Controllo di Qualità è lotta per il posto a sedere

La mattina è corsa al posto. Il pomeriggio, anche. Al Dipartimento di Farmacia da quest’anno è stato abolito il numero chiuso ai Corsi di Laurea Triennale e le conseguenze sono evidenti alle lezioni di Controllo di Qualità. L’aula D, situata nel nuovo plesso, non basta per tutti. La mattina ci si avvia con largo anticipo per assicurarsi il posto a sedere. Per le lezioni pomeridiane, invece, gruppi di studenti si ammassano fuori l’aula per farsi trovare pronti non appena si aprono le porte. Qualcuno siede alla cattedra. Qualcuno resta in piedi. Qualcun altro opta per un metodo alternativo e si porta una sedia. La speranza è “negli scorrimenti delle graduatorie di accesso agli altri Corsi di Laurea. Magari qualcuno va via e il numero di frequentanti scende. Già adesso va meglio rispetto ai primi giorni, ma comunque seguire così è difficile. L’aula è strapiena. Chi sta nelle ultime file non sente nulla e inizia a parlare, disturbando la lezione”, afferma una matricola. Una ragazza tra la folla spiega: “quando le lezioni iniziano alle 9 arriviamo con largo anticipo per sederci. Quando iniziano alle 11, invece, dobbiamo aspettare prima che escano gli studenti degli altri corsi. In questo caso si crea una calca fuori. I primi giorni è stato difficile, ci sedevamo per terra”. Un suo compagno, in attesa fuori dall’aula, regge una sedia: “in un’aula da cento posti siamo in duecento e anche di più. La mattina devi venire ore prima per prendere un posto, altrimenti segui a terra”. Qualcosa è migliorato rispetto all’inizio: “i primi giorni eravamo in un’altra aula ancora più piccola. Era asfissiante”. Una studentessa parla di una “lotta che va avanti dal primo giorno. Le lezioni sono interessanti, però seguire è una tragedia. Molti restano in piedi. A volte, nonostante ci sia lezione alle 11, qualcuno arriva in sede alle 8 e occupa file intere di banchi”. Una convivenza tra colleghi che rischia di diventare complicata: “se c’è la volontà di seguire lo si fa in qualsiasi condizione. Il punto è che non tutti sono attenti, quindi, dopo un po’, con tante persone, si crea un vociare fastidioso in aula”. Chi si accomoda in fondo all’aula “non riesce a seguire. Durante le prime lezioni, quando non funzionavano i microfoni, o eri seduto nelle prime quattro file o era meglio andare via e studiare sui libri”. Un’altra matricola: “le aule sono piccole. Abbiamo difficoltà non solo a trovare i posti, ma anche a prendere appunti. È una situazione conseguente all’abolizione del numero chiuso, adesso dobbiamo sperare negli scorrimenti altrove”.
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