Il processo di produzione di pasta, caramelle e dolci raccontato dalla voce di rappresentanti aziendali con trascorsi studenteschi al Dipartimento di Agraria. Gli incontri con professionisti di settore sono ormai una tradizione consolidata al corso di Processi dell’industria alimentare della professoressa Annalisa Romano, al terzo anno di Tecnologie Alimentari. Una tradizione confermata anche quest’anno e, come di consueto, articolata in quattro incontri con altrettante aziende. Ad aprile il via. A maggio gli ultimi due in scaletta. Attesi, con date ancora da definire, la Indaco Spa, che parlerà del processo di produzione di caramelle e chewing gum e la Unilever, che porterà in aula il gelato industriale. Non sono ammessi spettatori passivi. “I contenuti dei seminari saranno oggetto di domande all’esame”, il chiarimento in aula della docente all’incontro di apertura tenutosi lo scorso 10 aprile. In quel frangente, a esporre dietro la cattedra è stata la dottoressa Adele Cianciulli, responsabile qualità e sicurezza alimentare del pastificio Guido Ferrara, laureatasi in Dipartimento nel 2003. Sul tavolo di discussione uno degli alimenti più amati dagli italiani, la pasta, appunto. Il calendario didattico prevede anche un appuntamento in esterna. Si tratta della partecipazione, già vissuta l’anno scorso, al prossimo Tutto Pizza, il quarto salone internazionale della pizza che andrà in scena alla Mostra d’Oltremare dal 20 al 22 maggio. Un evento con ingresso gratuito riservato agli operatori di settore: “lì i ragazzi hanno modo di osservare e toccare con mano prodotti e attrezzature tipiche della filiera produttiva”. Una realtà, quella del food, che cresce, si espande e si rinnova continuamente: “è importante stare al passo con i tempi e cercare di aggiornare i programmi di studio sulla base delle novità”. Motivo per il quale al corso si insiste su temi quali pasta integrale e normative relative alla provenienza delle materie prime. “I seminari ci mostrano delle prospettive personali”, afferma Chiara Martini, al terzo anno di Tecnologie Alimentari, che prosegue: “nel primo seminario dedicato alla pasta, la dottoressa Cianciulli ci ha parlato del suo lavoro, entrando nello specifico della professione. È stato molto utile”. Prestare attenzione a tutto è il consiglio prezioso arrivato dal confronto con i professionisti a Donatella Natale: “non dare nulla per scontato. Ci sono esami che consideravo inutili. Adesso, invece, ho rivalutato tutto il piano di studi”. Serena: “capire il funzionamento di un’azienda e i ruoli che si possono ricoprire è molto importante. Il rischio, dopo tanti anni di studio, è di ritrovarsi spaesati. L’incontro con un esperto aziendale ti fa percepire la realtà”. Giuseppe, studente con alle spalle già esperienze lavorative nel settore ristorazione, insiste sul valore dei seminari: “aiutano ad affinare le competenze e ad approfondire quanto affrontato a lezione. Mi incuriosisce molto l’incontro con l’Unilever, azienda che produce gelati. Conosco il marchio perché lo stabilimento è situato proprio dalle mie parti. Sarà interessante capirne le dinamiche”. Studio e lavoro, il connubio sottolineato da Matteo: “i seminari contribuiscono a rendere questo corso uno degli insegnamenti cardine del percorso perché è finalizzato non soltanto al superamento dell’esame, ma anche all’inserimento nel mondo del lavoro”. Un lavoro che ricerca laureati del settore agrario. Su questo, Federico: “abbiamo scoperto durante uno degli incontri che un tecnologo alimentare è impegnato nel coordinamento di gruppi composti da tante professionalità. È un aspetto che non conoscevo e che sicuramente fa piacere scoprire”. Ascoltandolo dalla voce diretta di ex studenti, oggi professionisti. Gennaro: “l’esperienza di chi è stato prima di noi in queste aule e adesso ricopre ruoli importanti in azienda ci dà molta fiducia”.
Ciro Baldini
Ciro Baldini







