Il sistema aeroportuale può assumere il ruolo di generatore di sviluppo economico nazionale e del Mezzogiorno in particolare? E’ questo il quesito che l’Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Soci Fondatori: BIIS, Banco di Napoli, Compagnia di San Paolo, IMI Investimenti, Intesa Sanpaolo e Istituto Banco di Napoli Fondazione) ha approfondito nella ricerca “Aeroporti e territorio: Scenari economici, analisi del traffico e competitività delle infrastrutture aeroportuali del Mezzogiorno” che sarà presentata nel corso di un convegno a Roma il prossimo 12 novembre presso la prestigiosa Sala dell’Emiciclo del Ministero dei Trasporti. Tale lavoro che ha già ricevuto il patrocinio di Assaereo, Assaeroporti, ENAC e la rappresentanza in Italia della Commissione Europea, vedrà al tavolo di discussione gli esponenti delle istituzioni e delle più importanti associazioni di categoria del trasporto aereo.
L’obiettivo principale che SRM si è proposta di conseguire con la ricerca è quello di inquadrare il ruolo attuale e le potenzialità della rete aeroportuale presente nel Mezzogiorno d’Italia evidenziando, altresì, le direzioni verso le quali appare più opportuno procedere al fine di sviluppare la stessa. Tale fine è funzionale al desiderio di porre in primo piano le attività di supporto ad uno tra i settori – il trasporto aereo – che presenta la più rapida dinamica espansiva in termini di fatturato e prospettive future.
La ricerca analizza, focalizzandosi sul territorio meridionale, i vari aspetti del settore aereo, un comparto del sistema dei trasporti molto articolato e in grande evoluzione. Lo studio, come nello stile dell’Associazione SRM, non si è limitato ad un’analisi desk ma ha seguito un approccio strategico territoriale attraverso interviste con i più prestigiosi player del settore, allo scopo di offrire una rappresentazione del fenomeno che fosse più ampia e a maggiore valore aggiunto.
La presenza di una dotazione infrastrutturale adeguatamente estesa e funzionale è, chiaramente, uno dei prerequisiti necessari ad una contestuale espansione del sistema modale aereo, tanto in termini di movimentazioni complessive – sia passeggeri che merci – quanto in termini di vettori o compagnie interessate a servirsi di un dato scalo. Non va, peraltro, trascurato che il comparto è localizzato sulla frontiera tecnica e tecnologica presentando, al contempo, significative ricadute socioeconomiche.
Il Mezzogiorno ha un sistema aeroportuale competitivo e quindi lo sforzo che bisogna compiere è in direzione della piena integrazione con le reti di trasporto europee in modo che il Sud Italia possa cogliere anche le opportunità di diventare la testa di ponte continentale verso i paesi delle sponde sud ed est del Mediterraneo. Dallo studio sono emerse anche delle criticità, in particolare si evidenzia che all’adeguata presenza di aeroporti spesso, non corrispondono, sul territorio, adeguati nodi di collegamento ed infrastrutture di altro tipo; contingenza che causa una limitazione delle loro potenzialità di espansione e di sviluppo con conseguenti risvolti negativi sulle economie locali ad essi connesse. Nell’insieme, alla luce dello stato della rete aeroportuale locale, dell’attuale e prospettico andamento della domanda di mercato, della dotazione di collegamenti, di infrastrutture nonché della disponibilità di risorse finanziarie, non emerge il bisogno di arricchire ulteriormente la rete aeroportuale meridionale tramite la realizzazione di ulteriori scali. Occorre piuttosto sviluppare sistemi di trasporto intermodali, migliorando le condizioni di accessibilità alle infrastrutture già esistenti e i collegamenti fra di esse.
Oltre alla dotazione infrastrutturale, in campo aeroportuale il Mezzogiorno sta rivelando dinamismo e concretezza imprenditoriali, per poter garantire un’alta qualità dei servizi in sicurezza e la più completa tutela dei passeggeri.
Le marcate tendenze di crescita nel campo dell’aviazione civile, l’ingresso di nuovi attori economici quali le società di gestione aeroportuale e le compagnie low-cost, l’importanza sempre maggiore assunta dallo sfruttamento commerciale degli aeroporti, sono tutti fattori che possono avere un grande impulso sullo sviluppo dell’economia e dell’occupazione. Ciò sta a significare che il sistema aeroportuale di cui il Sud Italia è dotato può offrire una reale competitività funzionale ad un’area geografica sempre più strategica all’interno del bacino del Mediterraneo.
La ricerca nel suo complesso ha consentito di effettuare alcune considerazioni:
– il trasporto aereo deve essere inserito in una strategia nazionale di lungo periodo di sviluppo complessivo del trasporto. Tale strategia, in primo luogo, deve essere imperniata su un’ottica sistemica, deve cioè essere finalizzata alla creazione di una rete nazionale del trasporto aereo all’interno della quale ciascuna struttura possa valorizzare la propria vocazione e la propria mission, e tutte devono essere dirette al raggiungimento di un obiettivo unico e condiviso. In secondo luogo, una strategia nazionale di sviluppo del trasporto deve impostare e coordinare la programmazione e le politiche di sviluppo di ciascun comparto necessariamente tenendo conto anche degli altri settori: è il caso, ad esempio, dei progetti dell’alta velocità ferroviaria che su alcune tratte rappresentano un chiaro caso di concorrenza indiretta per l’aereo;
– questa visione deve essere assimilata anche nella programmazione degli investimenti e quindi nell’assegnazione delle risorse disponibili alle sole strutture che si è scelto facciano parte del sistema nazionale; considerata la buona capacità di offerta aeroportuale che il nostro Paese è già in grado di offrire, i finanziamenti devono essere destinati soprattutto a sviluppare sistemi di trasporto intermodali, migliorando le condizioni di accessibilità alle infrastrutture già esistenti e i collegamenti fra di esse;
– questo processo deve essere supportato da un sistema normativo che sappia garantire una maggiore operatività e crescita alle infrastrutture e una adeguata fornitura di servizi per garantire una migliore offerta di trasporto aereo.
L’obiettivo principale che SRM si è proposta di conseguire con la ricerca è quello di inquadrare il ruolo attuale e le potenzialità della rete aeroportuale presente nel Mezzogiorno d’Italia evidenziando, altresì, le direzioni verso le quali appare più opportuno procedere al fine di sviluppare la stessa. Tale fine è funzionale al desiderio di porre in primo piano le attività di supporto ad uno tra i settori – il trasporto aereo – che presenta la più rapida dinamica espansiva in termini di fatturato e prospettive future.
La ricerca analizza, focalizzandosi sul territorio meridionale, i vari aspetti del settore aereo, un comparto del sistema dei trasporti molto articolato e in grande evoluzione. Lo studio, come nello stile dell’Associazione SRM, non si è limitato ad un’analisi desk ma ha seguito un approccio strategico territoriale attraverso interviste con i più prestigiosi player del settore, allo scopo di offrire una rappresentazione del fenomeno che fosse più ampia e a maggiore valore aggiunto.
La presenza di una dotazione infrastrutturale adeguatamente estesa e funzionale è, chiaramente, uno dei prerequisiti necessari ad una contestuale espansione del sistema modale aereo, tanto in termini di movimentazioni complessive – sia passeggeri che merci – quanto in termini di vettori o compagnie interessate a servirsi di un dato scalo. Non va, peraltro, trascurato che il comparto è localizzato sulla frontiera tecnica e tecnologica presentando, al contempo, significative ricadute socioeconomiche.
Il Mezzogiorno ha un sistema aeroportuale competitivo e quindi lo sforzo che bisogna compiere è in direzione della piena integrazione con le reti di trasporto europee in modo che il Sud Italia possa cogliere anche le opportunità di diventare la testa di ponte continentale verso i paesi delle sponde sud ed est del Mediterraneo. Dallo studio sono emerse anche delle criticità, in particolare si evidenzia che all’adeguata presenza di aeroporti spesso, non corrispondono, sul territorio, adeguati nodi di collegamento ed infrastrutture di altro tipo; contingenza che causa una limitazione delle loro potenzialità di espansione e di sviluppo con conseguenti risvolti negativi sulle economie locali ad essi connesse. Nell’insieme, alla luce dello stato della rete aeroportuale locale, dell’attuale e prospettico andamento della domanda di mercato, della dotazione di collegamenti, di infrastrutture nonché della disponibilità di risorse finanziarie, non emerge il bisogno di arricchire ulteriormente la rete aeroportuale meridionale tramite la realizzazione di ulteriori scali. Occorre piuttosto sviluppare sistemi di trasporto intermodali, migliorando le condizioni di accessibilità alle infrastrutture già esistenti e i collegamenti fra di esse.
Oltre alla dotazione infrastrutturale, in campo aeroportuale il Mezzogiorno sta rivelando dinamismo e concretezza imprenditoriali, per poter garantire un’alta qualità dei servizi in sicurezza e la più completa tutela dei passeggeri.
Le marcate tendenze di crescita nel campo dell’aviazione civile, l’ingresso di nuovi attori economici quali le società di gestione aeroportuale e le compagnie low-cost, l’importanza sempre maggiore assunta dallo sfruttamento commerciale degli aeroporti, sono tutti fattori che possono avere un grande impulso sullo sviluppo dell’economia e dell’occupazione. Ciò sta a significare che il sistema aeroportuale di cui il Sud Italia è dotato può offrire una reale competitività funzionale ad un’area geografica sempre più strategica all’interno del bacino del Mediterraneo.
La ricerca nel suo complesso ha consentito di effettuare alcune considerazioni:
– il trasporto aereo deve essere inserito in una strategia nazionale di lungo periodo di sviluppo complessivo del trasporto. Tale strategia, in primo luogo, deve essere imperniata su un’ottica sistemica, deve cioè essere finalizzata alla creazione di una rete nazionale del trasporto aereo all’interno della quale ciascuna struttura possa valorizzare la propria vocazione e la propria mission, e tutte devono essere dirette al raggiungimento di un obiettivo unico e condiviso. In secondo luogo, una strategia nazionale di sviluppo del trasporto deve impostare e coordinare la programmazione e le politiche di sviluppo di ciascun comparto necessariamente tenendo conto anche degli altri settori: è il caso, ad esempio, dei progetti dell’alta velocità ferroviaria che su alcune tratte rappresentano un chiaro caso di concorrenza indiretta per l’aereo;
– questa visione deve essere assimilata anche nella programmazione degli investimenti e quindi nell’assegnazione delle risorse disponibili alle sole strutture che si è scelto facciano parte del sistema nazionale; considerata la buona capacità di offerta aeroportuale che il nostro Paese è già in grado di offrire, i finanziamenti devono essere destinati soprattutto a sviluppare sistemi di trasporto intermodali, migliorando le condizioni di accessibilità alle infrastrutture già esistenti e i collegamenti fra di esse;
– questo processo deve essere supportato da un sistema normativo che sappia garantire una maggiore operatività e crescita alle infrastrutture e una adeguata fornitura di servizi per garantire una migliore offerta di trasporto aereo.
Per maggiori informazioni su SRM e sul convegno è possibile consultare il sito www.srmezzogiorno.it







