Alessandra, stagista al Consolato di Canton, grazie al bando della Crui

Tra i tirocini curriculari più ambiti dagli studenti de L’Orientale figura l’esperienza presso Ambasciate, Consolati, Rappresentanze permanenti e Istituti di Cultura d’Italia della rete Farnesina. Racconta il proprio percorso Alessandra Citro, originaria di Baronissi e iscritta al Corso di Laurea Magistrale di Relazioni e Istituzioni dell’Asia e dell’Africa, che sta attualmente lavorando come stagista presso la sede del Consolato Generale d’Italia a Canton, nella Cina meridionale. “Ho inoltrato qualche mese fa domanda per il tirocinio all’estero, poiché ogni anno il Bando MAECI della Fondazione CRUI offre 395 borse di studio con l’obiettivo di favorire la cooperazione internazionale nei Paesi stranieri”. La Cina è stata la prima meta da lei prediletta “perché il lavoro nelle sedi diplomatiche costituisce il naturale prosieguo del mio piano di studi centrato sulle relazioni internazionali”. Avere un’idea di come si lavora in una sede diplomatica apre tante possibilità per un’eventuale carriera futura. “L’Ufficio commerciale del Consolato generale d’Italia a Canton è uno dei più famosi in Cina e prevede per i tirocinanti un’immersione totale nella lingua, perché la comunicazione con gli enti esterni avviene in cinese tramite i social media”. La scelta di studiare il cinese risale a ormai sei anni fa. “Ho iniziato un po’ per caso perché all’epoca non avevo un’effettiva conoscenza della cultura e della storia millenaria di questo popolo meraviglioso. All’inizio è stata durissima sia per i caratteri da memorizzare sia perché il cinese è una lingua tonale, ma con la pratica tutto si risolve e si arriva a scoprire una lingua estremamente smart e affascinante, dove lo studio di ogni singolo carattere aiuta a sviluppare skills di logica”. Altrettanto formativo è il soggiorno nella metropoli cinese. “La città è molto moderna e il cibo è fantastico. Il popolo cinese è estremamente ospitale e gentile, io vivo con una ragazza cinese che spesso mi prepara piatti tipici come i noodles o gli jiaozi, i tipici ravioli cinesi. I trasporti, in particolare la metro, sono davvero efficienti. Una delle pecche è sicuramente il clima torrido e umido”. Tante le curiosità che s’incontrano nella vita di tutti i giorni. “Una cosa che mi fa molto sorridere è la devozione dei cinesi per l’acqua calda, secondo loro può curare qualsiasi malattia”. Lo stage ha la durata di 3 mesi e prevede un rimborso spese di 300 euro mensili. “Concluderò il tirocinio il prossimo 31 luglio. Avrei dovuto terminare, in realtà, il 6 agosto ma purtroppo i visti cinesi hanno regole molto restrittive e il mio visto dura ufficialmente 90 giorni”. In ufficio Alessandra si dedica principalmente alla gestione degli eventi. “Una bellissima attività che mi sta arricchendo sotto il profilo umano e professionale. Mi sono occupata, ad esempio, finora della rassegna stampa per la festa nazionale del 2 giugno, della gestione di contenziosi commerciali che le aziende italiane incontrano in Cina e delle differenze tra la comunicazione sulle piattaforme occidentali e quelle cinesi”. Un lavoro molto diverso dal background della studentessa, proveniente da una Triennale in Lingue, Lettere e Culture Comparate. “Al momento dell’iscrizione alla Specialistica ho deciso di approcciarmi a uno studio sul contemporaneo per avere un ventaglio di conoscenze più ampio”. Argomento al quale dedicherà l’elaborato finale in vista della laurea imminente. “Attualmente sto scrivendo la tesi in Cooperazione allo Sviluppo con relatrice la prof.ssa Valeria Saggiomo. Le mie ricerche vertono sul caso di Riace, il mio scopo è capire se il modello sia effettivamente trasferibile altrove”. In cima alla lista degli obiettivi futuri: “non mi dispiacerebbe la carriera diplomatica oppure lavorare nel campo della cooperazione, ma la strada è ancora lunga e dopo la laurea dovrò sicuramente rimboccarmi le maniche”.
Sabrina Sabatino
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