Open Day venerdì 1° marzo. L’Orientale accoglierà gli studenti delle scuole superiori e tutti coloro interessati a conoscere i sei Corsi di Laurea Triennale attivi per l’anno accademico 2019-2020 presso la Basilica di San Giovanni Maggiore (nella mattina, dalle 9.30 alle 13.30) e la sede di Palazzo del Mediterraneo (il pomeriggio, dalle 14 alle 17). Una giornata densa di appuntamenti in programma. Momento molto atteso sarà lo spazio destinato alla conversazione con due ex studenti dell’Ateneo che hanno già avuto, a distanza di poco tempo dalla laurea, esperienza in ambienti lavorativi di primo piano. Ospiti di quest’edizione sono i due ventiseienni Luca Salernitano, mediatore linguistico-culturale, e Camilla Accetto, impegnata in un dottorato di ricerca in Spagna. A eccezione di quest’ultimo, “tutta la mia carriera universitaria si è svolta a L’Orientale”, racconta Camilla. “Ho conseguito la Laurea Triennale in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe a 20 anni, e a 22 la Magistrale in Lingue e Letterature Europee e Americane, con una tesi sul romanzo di formazione nella letteratura spagnola contemporanea (di cui c’è ancora poca bibliografia a riguardo), con la prof.ssa Giuseppina Notaro come relatrice, con cui ho ottenuto il massimo dei voti e ho gettato le basi per il mio progetto di ricerca”. Conseguire il titolo presso L’Orientale – confermano i due studenti – significa ottenere una laurea che ha “un peso importante a livello europeo e mondiale, soprattutto grazie ai docenti che lo compongono”. I due Corsi “che ho frequentato – riprende Camilla – mi hanno dato l’opportunità di approfondire la lingua e la letteratura spagnola, di cui sono sempre stata appassionata, ma soprattutto di viverla sul campo, vincendo varie borse di studio Erasmus per studio e tirocinio in Spagna”. Bisogna, già durante gli anni di studio, approfittare delle numerose possibilità di soggiorno all’estero. “In Catalogna ho studiato all’Universitat Rovira i Virgili di Tarragona, a Valencia ho lavorato per una delle scuole più importanti di lingua spagnola per stranieri, e poi all’Universidad Autonónoma di Madrid ho collaborato con il Dipartimento di Italianistica insegnando l’italiano agli studenti spagnoli vincitori di una borsa Erasmus in Italia. È proprio all’Autónoma che ho continuato gli studi, iniziando il dottorato in Letteratura spagnola, grazie al quale adesso sono ritornata a L’Orientale per collaborare con il Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati”. Una carriera universitaria costellata di soddisfazioni e tanto impegno, che “mi ha inoltre portata, quasi come un canale diretto, verso l’insegnamento della lingua e della letteratura, nella scuola secondaria di secondo grado e, grazie a particolari progetti, a studenti di tutte le età e nazionalità, a partire dalla scuola primaria”. Un consiglio rivolto a tutti coloro che pensano di immatricolarsi qui: “pochi anni fa ero dall’altro lato, nei vostri panni, con le stesse paure, ansie e preoccupazioni per il futuro. La scelta del percorso universitario deve essere personale e attenere a una passione specifica. Se doveste optare per L’Orientale, sarà sicuramente un’ottima scelta. È importante però mettercela tutta”. Insieme a Camilla interverrà Luca, laureatosi nell’ottobre 2017 in Mediazione Linguistica e Culturale nelle lingue Inglese e Portoghese e attualmente mediatore di un centro di seconda accoglienza dell’AICS. “Tutto è cominciato dal tirocinio, che ho svolto presso un CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) per rifugiati politici. Il tirocinio è fondamentale perché rappresenta il primo punto di partenza in cui ci si può affacciare al mondo del lavoro e capire la strada professionale da seguire. Inoltre, se si dimostra di essere validi sul campo, può agevolare un’eventuale possibilità di assunzione. Non è affatto una perdita di tempo”. Se non ci fosse, potrebbe risultare difficile partire da zero all’indomani della laurea. Quali competenze richiede il lavoro di mediatore? “Innanzitutto, competenze linguistiche. Conoscere diverse varietà di inglese mi è servito molto. E, in più, una grande apertura mentale, la capacità di adattarsi facilmente a molteplici situazioni”, che si plasma proprio nel contesto universitario. “All’interno del Corso di Mediazione ho incontrato docenti disponibili e volenterosi – come la prof.ssa Katherine Russo, relatrice della mia tesi – che subito dopo la lezione o nelle ore di ricevimento erano sempre disponibili ad aiutarmi, supportarmi al di là della preparazione del singolo esame e che monitorano costantemente l’offerta formativa per introdurre nuovi interessanti spunti”. Adesso Luca lavora ai progetti inclusi nella rete dei centri di seconda accoglienza all’interno del sistema SPRAR (il Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), “dove – oltre al lavoro di mediatore – mi occupo anche dell’area legale, quindi del rinnovo dei permessi di soggiorno, dei rapporti con la Questura e la Prefettura”. Il vero ruolo del mediatore non è solo essere interprete, ma “aiutare l’individuo nell’inserimento sociale e assisterlo quando si interfaccia con tutte le istituzioni, dalla trafila per l’ottenimento dei documenti utili sino al presidio ospedaliero”. Non è un caso che da qualche anno nel Corso di Mediazione siano subentrati anche esami di Diritto. “È un lavoro che mi piace molto. Suggerisco ai nuovi arrivati di darsi da fare, mettersi in gioco, sfruttare l’occasione di un tirocinio o di un Erasmus per stabilire contatti o attivare nuove convenzioni. Ma sarebbe anche fondamentale che le istituzioni valorizzassero, come avviene in altri Paesi, la nostra laurea, assorbendo le competenze che provengono dagli studi universitari nel campo della scienza della mediazione in lavori dei quali, soprattutto in questo periodo attuale, s’avverte la profonda necessità”.
Sabrina Sabatino
Sabrina Sabatino







