Allarme rientrato, a Genetica quasi tutti promossi

“Il compito è risultato fattibile alla maggior parte degli studenti. Aspettiamo i prossimi appelli per conferma, ma c’è fiducia”. Allarme rientrato. L’esame scritto di Genetica Umana e Medica, come afferma il rappresentante degli studenti di Medicina Marco Micillo, sembra aver trovato il giusto equilibrio. All’appello di gennaio 29 studenti su 36 hanno superato lo scoglio del test scritto. Sembrano un ricordo, quindi, quei risultati che, soltanto lo scorso giugno, parlavano di appena dieci studenti ammessi all’orale su un totale di trentotto partecipanti alla prima prova. Numeri che spinsero il Collegio dei docenti ad adottare, a settembre, una prima contromisura, procedendo alla sospensione delle penalizzazioni per le risposte sbagliate. Le evoluzioni positive, comunque, non escludono che possano essere introdotte ulteriori novità, come dichiara la prof.ssa Brunella Franco, Coordinatrice del Corso: “con gli altri docenti della disciplina stiamo riflettendo sul modo migliore per valutare la preparazione degli studenti. Anche la penalizzazione, quando introdotta, è stata pensata per consentire ai ragazzi di abituarsi a una tipologia di verifica che troveranno in seguito nei concorsi. In corso d’opera, però, ci siamo accorti che non era un metodo di verifica adeguato”. Da qui, il passo indietro: “abbiamo voluto migliorare la valutazione, e riteniamo di aver raggiunto l’obiettivo. Ma non siamo ancora pienamente soddisfatti”. A essere rivista potrebbe essere pure la soglia minima che determina il superamento della prova scritta. All’ultimo appello è stata fissata a 45 risposte corrette sulle 60 domande sottoposte: “può variare a seconda degli appelli. Noi vogliamo la certezza che lo studente abbia una conoscenza sufficiente della materia. Credo che Genetica fosse considerata tra gli esami ‘facili’. Noi abbiamo voluto far capire che deve essere studiata bene, perché è una disciplina che i ragazzi troveranno in qualsiasi branca”. In futuro, un aiuto per “ridurre al minimo le possibilità di errore in fase di preparazione e di correzione del compito” potrebbe arrivare dall’informatica. L’idea alla quale si sta lavorando da tempo, infatti, è quella di “un sistema automatizzato che avevamo in mente di far partire già da quest’anno, ma che per problemi tecnici ha subito dei rallentamenti. Permetterebbe di formare e di correggere il compito. Gli studenti, inoltre, avrebbero a disposizione per esercitarsi un parco domande più vasto che copre tutto il programma. Però, per farlo funzionare, deve prima essere testato da noi docenti, quindi proveremo a renderlo fruibile dal prossimo anno accademico”. Al momento, comunque, non mancano altri tipi di aiuto, sebbene, come afferma la docente, sembrano non essere pienamente sfruttati: “il problema principale è che molti studenti non frequentano le lezioni. A inizio corso in aula ci sono quasi quattrocento ragazzi, ma alla fine, a volte, restano soltanto in cinque. Questo fa sì che molti non abbiano una preparazione sufficiente sugli argomenti spiegati a lezione e non trattati dal libro”. 
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