Il prof. Federico Alvino, 38 anni, professore ordinario di Economia Aziendale, coordinatore di molti Master universitari, promotore di iniziative di formazione e posizionamento sul mercato del lavoro rivolte a studenti e neo laureati, consigliere al Comune di Napoli dal 2006 dove è Presidente della Commissione Attività Produttive, componente di Commissioni Cnr, è il nuovo Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Nola. Il risultato di 14 voti su 26 votanti (tre aventi diritto si sono astenuti), alle elezioni dello scorso 18 aprile, ha segnato la fine della presidenza Vinci, durata otto anni. Complessa la vicenda che ha portato a questo cambiamento. Ad inizio 2007, in conseguenza di quelle che ha definito “fibrillazioni eccessive da parte della Facoltà”, il prof. Salvatore Vinci si è dimesso. Convinto della necessità di arrivare ad un riequilibrio delle posizioni delle due anime di Giurisprudenza, quella giuridica e quella economica, ha posto fine ad un mandato la cui scadenza naturale era prevista per il 31 ottobre 2008. “Sentivo di non godere più del consenso della Facoltà”, aveva detto in un’intervista ad Ateneapoli. Il dato che è emerso dalla consultazione elettorale, lo conferma soltanto fino ad un certo punto, poiché lo scarto di soli due voti lascia immediatamente pensare ad una Facoltà spaccata. Spaccatura tra economisti e giuristi? Tra pro e contro Vinci oppure pro e contro Alvino? Il neo Preside ci dice la sua sul punto. “I numeri sono chiari. Rispetto chi ha scelto di votare Vinci, un Preside che ha portato avanti la Facoltà di Giurisprudenza per otto anni con ottimi risultati, ma non credo che si possa parlare di spaccatura. Chi ha votato per lui non per questo è contro di me. E’ normale: quanto più le istituzioni crescono, tanto meno si può ricercare l’unanimità, che in certi contesti rimane un mito”. Il prof. Alvino prende le distanze dalla questione delle due anime. “Condivido solo parzialmente l’analisi del prof. Vinci sulla situazione della nostra Facoltà. Il punto non sta nella contrapposizione tra aziendalisti e giuristi, come si è visto anche alle elezioni, quando sia io che il prof. Vinci abbiamo ottenuto voti sia da aziendalisti che da giuristi. La mia valutazione è diversa. Per motivi contingenti, ascrivibili a tutta la Facoltà, negli ultimi due-tre anni si è verificata una contrazione che secondo me è alla base di certe fibrillazioni. Abbiamo chiuso il punto di Torre Annunziata, dove invece la Facoltà di Economia è rimasta; il corso di Scienze dell’Amministrazione ha chiuso i battenti per ben due anni; si è avuto, in generale, un momento di arresto. Quando si riducono le prospettive di sviluppo, si finisce con l’andare meno d’accordo, mentre se tali prospettive si ampliano, si può cercare di dare spazio alle aspirazioni di tutti”.
Più matricole ammesse se si
trovano i fondi
trovano i fondi
Risorse, spazi, concorsi, visibilità. Sono gli elementi che il nuovo Preside mette al centro di questo discorso, elementi di cui diventa difficile garantire la forza quando si passa da tre ad una sede, da quattro a due Corsi di Laurea. Le prime azioni del prof. Alvino andranno in direzione di uno sviluppo che coinvolga tutti in Facoltà. Dopo il riavvio, quest’anno, di Scienze dell’Amministrazione, si pensa di potenziare gli altri Corsi, che sono a numero programmato. “A Nola vanno rafforzati sia il Corso di Laurea in Scienze Giuridiche che quello in Economia Aziendale. Il primo è aperto a un massimo di 600 studenti, e si riempie dopo soli cinque giorni dall’apertura delle iscrizioni. Il secondo è programmato per un massimo di 230 studenti ed in breve tempo arriviamo a quota 220. L’intenzione è di portare Scienze Giuridiche a 900 studenti ed Economia Aziendale a 460. Sarà possibile se l’Ateneo troverà le risorse”. Si riflette anche sulla riapertura della sede di Torre Annunziata come punto di ascolto, e sull’individuazione di percorsi formativi post-lauream, come ad esempio la Scuola per le Professioni Legali, che abbiano un riferimento anche a Napoli, affinché sia ben chiaro che Giurisprudenza è radicata nell’Ateneo Parthenope. “Naturalmente la centralità spetta a Nola. I nostri iscritti sono in primo luogo studenti dell’agro-nolano. Abbiamo attivato, sempre a Nola, la specialistica di Economia aziendale, che è la naturale prosecuzione della triennale. Speriamo di attivare dei proficui contatti non solo con le locali istituzioni pubbliche ma anche con il mondo imprenditoriale, perché la Facoltà insista sul territorio non come un’appendice bensì come sua parte viva e integrante. Vogliamo che sia una presenza utile per diffondere conoscenza e sviluppo”. Il prof. Alvino si insedierà immediatamente, trascorso il breve tempo tecnico di emissione del decreto di nomina, in quanto il precedente Preside era dimissionario. Non potrà, ovviamente, cumulare questa carica con quella, che attualmente ricopre, di Presidente del Corso di Laurea in Economia Aziendale.
Ancora una volta, a capo della Facoltà di Giurisprudenza, c’è un docente di Economia. Una particolarità tutta della Parthenope? “E’ una peculiarità legata alla natura della Facoltà, che prevede sia discipline economico-aziendali che giuridiche, le quali comunque assumono un’importanza sempre maggiore nella formazione dei giuristi. Ci sono atenei, come quello del Sannio e la Bocconi, in cui avviene il contrario: il Corso di Laurea in Giurisprudenza è attivato presso la Facoltà di Economia. E’ il segno di un rinnovamento della formazione giuridica che passa per l’integrazione con le materie economiche”.
Sara Pepe
Ancora una volta, a capo della Facoltà di Giurisprudenza, c’è un docente di Economia. Una particolarità tutta della Parthenope? “E’ una peculiarità legata alla natura della Facoltà, che prevede sia discipline economico-aziendali che giuridiche, le quali comunque assumono un’importanza sempre maggiore nella formazione dei giuristi. Ci sono atenei, come quello del Sannio e la Bocconi, in cui avviene il contrario: il Corso di Laurea in Giurisprudenza è attivato presso la Facoltà di Economia. E’ il segno di un rinnovamento della formazione giuridica che passa per l’integrazione con le materie economiche”.
Sara Pepe