Appelli troppo ravvicinati

A Scienze Politiche sono in corso di svolgimento gli esami di fine semestre: lezioni interrotte, dunque, e studenti a casa a studiare. A tenerli sulla corda,  come se non fosse già sufficiente lo stress da esame, ci pensano gli appelli  un po’ troppo ravvicinati che sono stati stabiliti dalla maggior parte dei docenti. Questo, almeno, è quanto sostiene Giulia Velotti, di Koinè: “la maggior parte dei docenti ha fissato entrambe le prove tra fine gennaio ed il 17 febbraio. Pochi hanno prolungato fino al 25. Le sessioni dovrebbero essere un po’ meno compresse”. Velotti si fa inoltre interprete delle esigenze dei suoi colleghi in previsione della sessione di aprile, che la facoltà ha riservato soltanto ai fuoricorso. “L’auspicio è che possa essere allargata almeno ai ragazzi ed alle ragazze iscritti dal terzo anno in poi. Il regolamento assegna attualmente al docente la facoltà di fissare o non fissare un appello sia a dicembre, sia ad aprile, ma impone di riservarlo agli iscritti oltre il quarto anno”. Giulia auspica che sia al più presto eliminato questo elemento di discrezionalità. “Va fissato e basta, anche perché nella situazione attuale non tutti gli studenti fuoricorso sono a conoscenza di questa opportunità e magari non inoltrano neanche la richiesta al docente. A dicembre è accaduto anche questo”. In materia di spazi, lancia una proposta: “ho notato che le lezioni sono concentrate nei primi tre giorni della settimana e si accavallano. Il giovedì ed il venerdì pomeriggio palazzo Giusso e palazzo Sforza sono deserti. Perché non razionalizzare la gestione delle aule esistenti?”
A Lingue e Letterature Straniere, nel frattempo, alcuni docenti hanno espresso perplessità circa l’opportunità di consentire agli studenti di iscriversi fino a dicembre, visto che i corsi iniziano tra la metà e la fine di ottobre. Fidelia Veltre, rappresentante studentesca in Consiglio di Facoltà, la quale è stata eletta nelle fila del collettivo Sinistra in Movimento, mette le mani avanti: “se questo è il preludio all’ipotesi di bloccare le iscrizioni ad ottobre è bene che si sappia che noi studenti siamo fermamente contrari”, Anche nella più numerosa tra le facoltà dell’Orientale sono in corso di svolgimento gli esami. I più temuti, o comunque quelli che generalmente fanno registrare le più alte percentuali di respinti, sono gli scritti delle lingue principali: Inglese, Spagnolo, Francese. “I motivi possono essere vari- ipotizza Fidelia – sicuramente allo scritto, specialmente quello del primo anno, si presentano anche colleghi palesemente impreparati, i quali vanno a tentare. Non dimenticherei, però, che non possiamo sfruttare in pieno i lettori, sia perché le ore di lezione con loro sono insufficienti, sia perché talvolta si accavallano le lezioni di letteratura con quelle degli stessi lettori”. Sono poche le ore di lezione svolte dai lettori anche secondo Vicky Primhak, lettrice madrelingua di Inglese ed esponente dell’Associazione dei Lettori di Lingua Straniera in Italia (ALLSI). “Noi lo scorso anno avevamo anche proposto all’Orientale di lavorare di più, offrendo gratuitamente, tra l’altro, un monte ore aggiuntivo. Non ci hanno neanche risposto”. Focalizza l’attenzione sull’impreparazione con la quale non pochi studenti si presentano agli scritti di lingua, invece, il Preside della facoltà Giovan Battista De Cesare: “non darei la colpa ai docenti e neanche alla struttura. C’è chi viene a tentare ed una selezione bisognerà pur farla, per garantire chi studia e s’impegna”.
- Advertisement -




Articoli Correlati