Basile, Califano e Lorito (anche se non ancora ufficialmente) si candidano al rettorato dell’Università Federico II

Come da tradizione, ad un anno dalla scadenza rettorale si mette in moto la macchina “elettorale” per confrontarsi, valutare, pesare e scegliere il futuro comandante dell’Ateneo.
Da alcune settimane sono in corso riunioni nei Dipartimenti, cene, scambi di messaggi e pare siano in revisione (quasi nella stesura finale), tra le diverse anime dei “comitati elettorali”, le lettere con le bozze di programma. 
Non c’è dubbio che lo strumento principale per la comunicazione dei circa 2.500 elettori della Federico II saranno i social e WhatsApp. Per i coordinatori e sostenitori dei candidati sarà una vera impresa gestire per tanti mesi i gruppi ‘di opinione’ nelle Scuole e nei Dipartimenti. Tutto sarà coinvolgente ma anche faticoso e complesso. Messaggi, dati e notifiche si rincorreranno, una bella gatta da pelare per i delegati all’app più utilizzato in Ateneo.
Ma chi sono i possibili candidati? Nell’ultima settimana l’outsider è stato il prof. Alberto Aloisio, Senatore Accademico, ordinario del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, il quale, da noi interpellato, ringrazia coloro che hanno indicato il suo nome ma smentisce con fermezza: “non sono interessato, da sempre mi dedico alla ricerca ed intendo farlo con esclusività anche in futuro”. Altri nomi non confermati (per ora) sono il prof. Andrea Mazzucchi, VicePresidente (possibile neo Presidente) della Scuola di Scienze Umane e Sociali, ed il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base.
I nomi forti, al momento, quelli che hanno dichiarato pubblicamente la volontà ad entrare in competizione e stanno testando il terreno e incontrando numerosi colleghi, sono: Achille Basile, ordinario del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche, ex Preside della Facoltà di Economia; Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, e Matteo Lorito, Direttore del Dipartimento di Agraria.
“Non è finita qui”, rivelano fonti molto accreditate, il percorso per conquistare la ‘stanza dei bottoni’ è ancora lungo e complesso. Una parte dell’Ateneo sta lavorando su altri nomi, tra questi un asso nella manica da giocarsi quando i tempi saranno più maturi, con effetto sorpresa: potrebbe essere anche una donna. La notizia è “top secret”.
Insomma, si prospetta una rottura degli equilibri nel dopo Manfredi, Rettore autorevole, molto forte, che ha saputo ben gestire e compattare tutte le anime dell’Università pubblica più antica del mondo. Ma la Federico II, pur nella necessità di un serrato confronto, così come in passato, saprà ricompattarsi. Perchè oltre alle persone scendono in campo i progetti per il futuro dell’Ateneo.
Nei prossimi anni, come il Rettore Manfredi, nelle vesti di Presidente della CRUI, ha dichiarato recentemente, bisognerà far fronte “alla forte migrazione dei giovani verso il Nord del paese e verso l’estero, più del 25% di residenti al Sud si laureano al Nord o vi si trasferiscono dopo la laurea senza rientrare più. Una situazione che sta determinando una desertificazione sociale e l’impoverimento del capitale sociale. Sarà necessario rendere sempre più la formazione superiore una vera leva di crescita del paese, soprattutto del nostro territorio”. Un impegno da far tremare i polsi.
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