Biblioteche chiuse, gli studenti di Medicina occupano la Presidenza

Occupazione simbolica della Presidenza della Facoltà da parte degli studenti di Medicina, il 24 ottobre, per richiamare l’attenzione sulla chiusura della Biblioteca. Ma questo non è l’unico disagio avvertito da chi frequenta quotidianamente il Policlinico collinare. Da settembre, oltre alle porte sbarrate della struttura bibliotecaria, gli studenti lamentano la sospensione del servizio wi-fi e il funzionamento parziale della mensa. Senza dubbio, a produrre maggiori problemi è la chiusura della Biblioteca, al piano terra dell’edificio 20, frequentata fino a tarda sera. “La Facoltà dispone di ben due biblioteche, entrambe nell’edificio 20 – spiega Renato Saporito, studente al terzo anno di Medicina e rappresentante di Facoltà – una al primo piano, sempre chiusa, o meglio aperta fino a due anni fa, e una al piano terra, con una cinquantina di posti, che, a causa di mancanza di personale, è chiusa da settembre, con enormi disagi per gli studenti, in particolare per i fuori-sede che, spesso, restano anche di notte a studiare, e per tutti coloro che dovevano sostenere esami nella sessione di settembre-ottobre, i quali non hanno avuto modo di consultare i testi”. Francesco Paolo Aruta, iscritto al sesto anno e consigliere d’Ateneo, sottolinea: “i locali della biblioteca erano aperti grazie al lavoro di impiegati dell’Adisu, i quali, a settembre, sono stati trasferiti nuovamente presso uffici dell’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario)”. “E’ una situazione assurda – continua Renato – in due mesi, non si è riusciti a trovare una soluzione. Per ora, studiamo nei sotterranei, per le scale o nelle aule che restano aperte”. Secondo quanto riportato dagli studenti, la biblioteca sembra essere l’unico posto dove si riesce a studiare in tranquillità e concentrazione, senza limiti di tempo. “Di solito, dopo le lezioni restavo in Facoltà – afferma Salvatore Prisco, 22enne di S. Giuseppe Vesuviano, al quarto anno di Medicina – almeno fino alle 18.30. In questo modo, riuscivo a recuperare i tempi morti (per arrivare a casa, ci impiego circa un’ora e mezza con i mezzi pubblici) e poi mi confrontavo con i colleghi. Da quando la biblioteca è chiusa, sono costretto a recarmi alla Facoltà di Farmacia, dove, quasi sempre, riesco a trovare un posto”. 
Vita da “pollaio”
Una parte degli studenti si adegua a quelli che vengono definiti ‘i pollai’, ovvero gli open space presenti all’ingresso degli edifici 20, 6 e 1. “Sono spazi recintati, per questo li chiamiamo pollai, – spiega Daniele Luiso, laureando al sesto anno – con una cinquantina di posti a sedere ognuno, dove, con l’arrivo dell’autunno, si comincia anche a sentire freddo”. Nella speranza di trovare una soluzione in tempi brevi, le rappresentanze hanno stilato un documento di protesta, letto nel Consiglio di Facoltà del 29 settembre, oltre che in Consiglio di Ateneo alla presenza del Rettore prof. Massimo Marrelli, con la chiara richiesta di una redistribuzione del personale. “Purtroppo, non abbiamo avuto risposte – dice Francesco Paolo Improda, studente al sesto anno – Abbiamo esposto più volte la questione al Preside prof. Giovanni Persico ma, ad oggi, non è stato fatto nulla”. “E pensare che, dal 24 ottobre, è operativa la Biblioteca di Anatomia, che sarà inaugurata a novembre, e non abbiamo una biblioteca centrale!”, dice Luca Scognamiglio, coordinatore ASMed. 
Diverse le proposte venute fuori dall’assemblea svoltasi il 24 ottobre, organizzata dalle rappresentanze studentesche, al fine di “smuovere le acque ed essere ascoltati”. Dall’idea di un trasferimento interno degli studenti part-time in biblioteca, all’utilizzo della Tensostruttura del Policlinico, ex sede della Facoltà di Biotecnologie (da settembre in via De Amicis), come uno spazio da poter destinare agli studenti di Medicina. “Biotecnologie ha una nuova sede, dove anche gli iscritti al sesto anno di Medicina seguono le lezioni – spiega Improda – La Tensostruttura è ormai stata chiusa e non verrà smantellata a causa dei costi elevati. Abbiamo appreso, da voci di corridoio, che diventerà l’archivio centralizzato dell’Azienda Ospedaliera”. 
Problemi con
la rete wi-fi
La condizione diventa ancora più critica se i disservizi aumentano. “La rete wi-fi non è mai stata efficiente – dice Felice Crocetto, consigliere di Facoltà – ma, da settembre, il servizio è stato addirittura sospeso e, attualmente, ripristinato parzialmente solo negli edifici 9, 11 e 20, perché la ditta che si occupa di manutenzione non è più operativa”. 
Risolta, invece, la questione relativa alla mensa, che per circa due mesi – da settembre – ha offerto un servizio ridotto. “Al prezzo di tre euro, potevamo prendere una sola pietanza, mentre, fino all’estate scorsa, avevamo un pranzo completo – continua Crocetto – Fortunatamente è stato ripristinato il tutto”. “Una Facoltà senza mensa, senza biblioteca, senza aule-studio, senza wi-fi non può essere vissuta – afferma Salvatore Aruta, laureando in Medicina, consigliere d’Ateneo – Dall’inizio dell’anno, tanti ragazzi che restavano in biblioteca fino alle 21 preferiscono tornare a casa, al termine delle lezioni”.
All’occupazione dei locali della Presidenza ha risposto il Preside: la questione Biblioteca, rassicura Persico, troverà soluzione entro il 15 novembre. Gli studenti attendono fiduciosi.
Maddalena Esposito
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