Connessione wireless lenta e servizi igienici pessimi

“I problemi dell’università non sono legati allo studio o a quante volte si deve ripetere un esame. Queste sono cose risolvibili. Invece, ieri ho pagato trecento euro di tasse. Lo so, appartengo ad una fascia di reddito bassa, ma in ogni caso avrei diritto ad un minimo di servizi”, dice in un momento di stanchezza Marcello Trocchia, studente al terzo anno di Informatica, che ha voglia di sfogare, senza remore, malumori e frustrazione per i disservizi logistici e organizzativi che incontra nel suo percorso universitario. Prosegue: “siamo un corso di Informatica, abbiamo costantemente bisogno dei computer e delle rete, ma la connessione wireless ha una frequenza minima, spesso per diversi giorni non funziona e, quando si chiama il CSI per avere spiegazioni sul disservizio, rispondono con frasi da dilettanti. Come se non bastasse, modificano i codici d’accesso senza avvisare e discriminano i non utenti windows”. Nel mirino dei ragazzi anche la pulizia (o meglio l’igiene) del complesso di Monte Sant’Angelo: “sarà perché siamo circondati dalla campagna, ma siamo invasi dalle mosche, un vero tormento in ogni istante. I servizi igienici, inoltre, sono sempre sporchi. Alle quattro del pomeriggio vengono chiusi tutti i bagni del piano terra e gli studenti della sala studio e gli utenti che frequentano ben tre laboratori devono fare due rampe di scale per utilizzare i bagni dei docenti, gli unici nei quali ci siano la carta ed il sapone”, sottolinea Luca Liguori, iscritto anche lui ad Informatica. Ultima nota dolente, l’organizzazione didattica: “se un corso viene spostato, ci viene comunicato tramite posta elettronica alle tre di notte. Alcuni docenti fanno lezione illustrando delle slide che sapremmo leggere da soli. Per non parlare del calendario didattico, abbiamo iniziato le lezioni il 26 settembre, ma fino al giorno prima non si sapeva nulla. Alcuni corsi, infatti, sono cominciati con un po’ di ritardo. Questi, però, sono disguidi risolvibili e i questionari di valutazione sulla didattica consentono di esprimere un’opinione, ma per tutto quello che riguarda strutture e servizi, invece, non si sa mai a chi rivolgersi”, conclude Carlo Rotondo. E le rappresentanze studentesche in tutto questo dove sono? “Purtroppo non contano nulla. I professori non ci ascoltano, perfino in Commissione Paritetica la nostra opinione non viene presa in considerazione. Abbiamo ancora tanti problemi con i gruppi e la loro dimensione, ma si continua a far finta di niente”, dice amaramente il rappresentante Salvatore Postiglione. 
Più tranquilla, invece, la condizione per gli studenti di Biologia Generale e Applicata, altro Corso di Laurea della Facoltà che ha sede a Monte Sant’Angelo, la cui difficoltà più grande è rappresentata dalle propedeuticità. “Le chimiche soprattutto, che ci sbarrano il percorso e non ci fanno andare avanti, obbligandoci a seguire di nuovo i corsi degli anni precedenti”, sottolineano Alessandra e Maria Luisa, iscritte al terzo anno, ma ancora impelagate con esami del secondo e del primo. “In aula si sta bene, ma alcuni corsi esplodono in maniera imprevedibile, proprio perché ci sono ancora iscritti degli anni precedenti”, conferma Rita Amore, studentessa al secondo anno. Buone, invece, le condizioni delle matricole, sulle quali i docenti stanno facendo pressione affinché formalizzino l’iscrizione: “per organizzare i laboratori ed evitare che vaghino fra le aule, senza sapere a quale gruppo appartengono”, sottolinea la prof.ssa Laura Fucci. “In effetti, ci sono alcuni studenti che hanno iniziato a seguire con noi e poi hanno dovuto cambiare gruppo”, nota il neo-iscritto Francesco Carannante.
Simona Pasquale 
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