Boom di immatricolazioni, nelle aule si sta stretti

Il 50 per cento di matricole in più quest’anno all’Orientale. Si riempiono le aule durante la prima metà del mese di ottobre per l’inizio dei corsi. Anche Palazzo del Mediterraneo, che fino all’anno scorso era quello meno popolato, adesso trabocca di studenti. 
Uno dei corsi più affollati è quello di Letteratura inglese del prof. Paolo Amalfitano. Il docente, infatti, ha scelto di accorpare il secondo e il terzo anno. Decisione che non è piaciuta a tutti gli studenti del Corso di Laurea in Lingue, Lettere e Culture Comparate. Si lamenta Martina, studentessa di 21 anni iscritta al terzo anno. “Se potessi, eviterei di seguire – dice – ma so che il professore durante l’esame chiede argomenti che spiega durante le lezioni. Inoltre, mi sembra inopportuna la decisione di accorpare due anni differenti. Innanzitutto, non ci sono abbastanza posti a sedere e poi il corso si svolge in italiano. Non capisco come possa esserci utile. Addirittura al liceo le lezioni di letteratura straniera io le seguivo in lingua”. Anche Simona e Raffaella, entrambe studentesse al secondo anno, non sono soddisfatte di questo accorpamento. “Pensiamo di smettere di seguire – affermano – Non è per il docente, anzi lui è molto bravo a spiegare, solo che crediamo di poter studiare anche dai libri senza il supporto delle lezioni. Inoltre, frequentare lo stesso corso dei ragazzi del terzo anno non ci sembra molto utile. A rigor di logica vorrebbe dire che o gli argomenti trattati sono più complicati per noi o troppo facili per loro”. Sono, invece, soddisfatti Anna Havryshchuk e Bruno Maraucci, entrambi studenti al secondo anno. “Siamo contenti del docente – dicono – sa essere molto chiaro quando dà spiegazioni. Riguardo agli altri corsi, quest’anno va tutto bene”. Sembra proprio, infatti, che la storica disorganizzazione dell’Orientale stia via via sparendo. Ce ne parla anche Lisa, studentessa diciannovenne: “Quest’anno è un po’ più noioso degli altri – afferma sorridendo – Sono eccitata all’idea dell’inizio delle lezioni perché le materie che dovrò studiare sono molto interessanti. Per quanto riguarda il prof. Amalfitano mi ha affascinata e ho intenzione di seguirlo”.
Molto meno affollato il corso di Lingua tedesca I della prof.ssa Daniela Allocca, frequentato da una ventina di studenti. “La docente è brava – spiega Gabriella Donato, matricola iscritta al Corso di Laurea in Lingue, Lettere e Culture Comparate – poi oggi è stata la prima lezione, quindi devo ancora verificare”. Molte delle nuove matricole si aggirano timorose tra i corridoi in cerca delle aule. “È tutto diverso”, dicono. “La cosa più emozionante – ci confessa Michele Rapa, studente al primo anno dello stesso Corso – è che i docenti di lingua sono tutti stranieri. È molto meglio così”. Meno eccitata la sua collega, ma in compenso un po’ più arrabbiata, Elena Maresca, ventenne: “Noi del secondo anno abbiamo dei problemi con i crediti a scelta che dovrebbero essere 12 nell’arco dei tre anni – afferma – e necessariamente vanno divisi in due esami da 6 crediti. Il fatto è che di solito i programmi dei docenti sono o da 8 crediti o da 4. Quindi io ho scelto il Tedesco I perché l’insegnante era disposta a farmi una riduzione”.
Seduti a terra
a lezione di cinese
Boom di studenti per Lingua cinese I della prof.ssa Valeria Varriano: sono circa 200 corsisti. Questo, se sotto alcuni aspetti può essere un dato positivo, sotto altri potrebbe comportare dei problemi. Bisogna avere strutture adeguate per accogliere così tanti ragazzi. Il problema degli spazi per quest’insegnamento sta diventando una patologia. Per adesso le lezioni si tengono nell’Aula delle Mura Greche a Palazzo Corigliano, ma sembra che presto verranno spostate a Palazzo del Mediterraneo. “Bisogna venire due ore prima per trovare un posto – spiega Federica Montella, matricola al Corso di Laurea in Lingue, Lettere e Culture Comparate – la professoressa è fantastica e l’impatto con la lingua è positivo. Però seguire seduti a terra è davvero scomodo”. Stessa opinione per Luigi Baiano, collega di Federica. Luigi l’anno scorso studiava Biologia a Monte Sant’Angelo, poi ha deciso di lasciare per dedicarsi allo studio delle lingue. “Ho scelto di seguire la mia vera vocazione – racconta – Certo a Monte Sant’Angelo le aule sono tutta un’altra storia. Qui, invece, non riesco a seguire come si deve perché capita che non si vedano le slide. Inoltre, stare sempre seduto a terra mi ha fatto venire mal di schiena”. “Quando ci sono aule così piccole, sembra quasi che manchi l’ossigeno – asserisce Antonio, studente al secondo anno di Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa – finisci di seguire che sei completamente stordito”. Anche Elvira Colapietro è una studentessa del secondo anno e ci racconta: “Io ho seguito Cinese I l’anno scorso, ma poi non ho dato più l’esame. Ho avuto alcuni problemi con la vecchia docente, la prof.ssa Melinda Pierazzoli. Lei magari era bravissima, ma io non sono riuscita ad adattarmi al suo metodo di insegnamento. Comunque, le difficoltà con l’insufficienza di spazi si ripropongono ogni anno. Anzi, l’anno scorso capitava che saltassimo le lezioni perché le aule erano tutte occupate”. Elvira viene da Barra e spesso è giunta a Napoli inutilmente. Ad ogni modo, adesso è rassegnata. “Che ci dobbiamo fare – dice – se le aule sono queste? Le cose non possono cambiare. Ci tocca adattarci e metterci a studiare”.
                   Marilena Passaretti
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