Commissione Statuto, procedono i lavori

Proseguono le riunioni della Commissione Statuto de L’Orientale. L’ultimo incontro, che si è svolto il 3 maggio, si è concluso in maniera un po’ burrascosa, dal momento che gli studenti dei Collettivi hanno fatto irruzione in sala trovandosi in forte disaccordo con la riforma Gelmini e con le linee guida che l’Ateneo starebbe seguendo. La riunione è stata quindi interrotta. “Fino a quel momento, la discussione stava avendo esiti positivi: abbiamo quindi deciso di chiudere la riunione formalmente fermandoci a quel momento e di proseguire i lavori attraverso l’invio dei documenti elaborati e dei conseguenti emendamenti e richieste di modifica”, racconta il prof. Amedeo Di Maio, membro della Commissione. Il lavoro, in ogni caso, sta andando avanti in maniera piuttosto spedita, anche se alcuni punti di conflittualità sono innegabili. Roberta Russo, di Link, uno dei due rappresentanti degli studenti in Commissione, afferma: “una delle questioni centrali è costituita dal numero di rappresentanti degli studenti negli organi di governo dell’Ateneo, come il Consiglio di Amministrazione e i Consigli di Dipartimento, che, secondo la legge, non deve essere inferiore al 15 per cento”. Il prof. Di Maio butta acqua sul fuoco: “è normale che gli studenti lottino per avere una maggiore rappresentanza. Il problema è nato sull’arrotondamento (nel senso dell’assegnazione del numero di posti) di questo quindici per cento, e sulla questione se questo debba avvenire per eccesso o per difetto. In ogni caso, non mi sentirei di dire che si tratta di una grossa controversia, anche perché nessuno vuole penalizzare gli studenti: se non verremo a capo della cosa, sarà il Ministero a decidere se sono state rispettate o meno le direttive della legge da questo punto di vista”. Parla di “clima costruttivo” in Commissione, la prof.ssa Rita Enrica Librandi. “Il Rettore ha intenzione di venire incontro agli studenti e riaprire la discussione sulle rappresentanze, anche se in un secondo momento, perché ora ci sono da completare altri articoli dello Statuto”, dice. 
Passando a questioni più generali, lo Statuto non consentirà limitazioni, definizioni o ambiguità, che possano mettere in qualche modo a rischio la concezione e il profilo pubblico dell’Ateneo, così come viene salvaguardata totalmente l’autonomia del Senato Accademico in materia di didattica e ricerca. “A dire il vero, queste erano preoccupazioni limitate agli studenti, lecite ma abbastanza infondate – afferma il prof. Di Maio – La legge non spinge nessuno a rivoluzionare lo Statuto da questo punto di vista, ma anche se così fosse stato, avremmo fatto di tutto per evitare sconvolgimenti del genere”. Da un punto di vista tecnico, un’innovazione importante è quella dell’istituzione delle cosiddette “Scuole”, anche se la denominazione non è ancora ufficiale e andrà formalizzata nel corso delle prossime riunioni: “si tratta di organismi di coordinamento tra i Dipartimenti. Nel nostro caso ce ne sarà soltanto una, trattandosi di un piccolo Ateneo, che avrà soprattutto la funzione di organizzare i docenti e i corsi che fanno capo a differenti Dipartimenti”, spiega ancora la prof.ssa Librandi. “Non abbiamo ancora deciso in via definitiva come si chiameranno questi organismi – ribadisce il prof. Di Maio – ma spero sinceramente verranno evitate denominazioni di stampo anglosassone, che non mi hanno mai entusiasmato particolarmente”. 
Entro la prima metà di giugno avrà luogo la prossima riunione della Commissione, e i componenti si dicono decisamente fiduciosi sul fatto che il termine previsto (ovvero quello della fine dell’estate) per la conclusione dei lavori venga rispettato. “Si sta discutendo in maniera produttiva – conclude  Di Maio – con i dovuti distinguo che oserei definire anche generazionali, ma non mi sembra ci sia una grossa conflittualità. Insomma, se dovessi sbilanciarmi direi che il termine previsto verrà rispettato con ogni probabilità”. 
Riccardo Rosa
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