40 anni, ordinario di Diritto Internazionale presso l’Università di Palermo, in supplenza temporanea alla Federico II, è uno degli insegnanti più giovani della Facoltà, con un curriculum che vanta contatti presso atenei prestigiosi come la Sorbona di Parigi: il prof. Antonello Tancredi, a poche settimane dall’inizio delle lezioni, ha già dato una forte impronta al corso. “In aula cerco di avere un approccio diretto con gli studenti – racconta il docente – Niente discorsi dispersivi, quello che più mi interessa è far capire di cosa si stia parlando. I numeri, grazie alla ripartizione delle cattedre, non sono troppo elevati. Questo mi consente di avere un faccia a faccia giornaliero con gli studenti, sperimentando un metodo d’insegnamento che ricalca le realtà americane dei college più prestigiosi”. Tancredi sa bene che la sperimentazione sul campo dà sempre buoni frutti. “Il metodo d’insegnamento, detto ‘socratico’, consente di coinvolgere gli studenti superando lo schema tradizionale della lezione nozionistica frontale. I ragazzi smettono di essere semplici recettori ed iniziano a preparare le lezioni con l’ausilio di materiali diversi. Dallo studio di casi, sentenze e testi normativi si costruisce il discorso da affrontare in aula. Cerchiamo di invertire il rapporto tradizionale. Si parte dal caso concreto per risalire ai principi generali riscontrabili sul manuale”. In questo modo, si favoriscono la partecipazione e lo studio costante: “il dover preparare casi su cui discernere fa sì che gli studenti apprendano le lezioni giornalmente, arrivando alla fine del corso ben preparati, in grado di sostenere l’esame poco dopo”. Un’esperienza quindi che matura sul campo ma che: “dovrebbe essere arricchita da un contributo formativo all’estero. La disciplina del diritto internazionale richiede una forma mentis aperta a 360 gradi sul mondo esterno. Credo che come primo step sia fondamentale partecipare al programma Erasmus, per cominciare a viaggiare in Europa. Dopodiché, consiglio di migliorare il proprio inglese giuridico e fare quante più esperienze possibili. Gli studenti italiani credono erroneamente che la laurea sia un traguardo. In realtà, è solo un inizio. E’ in quel momento che si dà il via alla sperimentazione su se stessi”. In un mondo globalizzato, “saper estendere i confini giuridici al di là del proprio territorio è sicuramente una carta vincente”, sottolinea il docente che invita anche a non trascurare l’aggiornamento: “uno studente che si fossilizza solo sui manuali e non osserva in modo critico quello che gli accade intorno, avrà sempre un deficit d’interpretazione. Un giurista che non sa leggere un quotidiano sarà svantaggiato nei confronti di chi si allena costantemente nell’interpretare la realtà circostante”.
Da ex studente della Federico II (“forse sono un po’ di parte, essendo anch’io napoletano, ma credo che qui vi siano intelletti vivaci e stimoli sempre nuovi, dati da un territorio che è in perenne evoluzione”), Tancredi riconosce alla Facoltà di avergli dato davvero tanto: “devo dire grazie ai miei docenti e alla preparazione ottenuta. All’epoca non c’era la divisione in cattedre e il numero di iscritti era impressionante. Nonostante tutto, ho saputo sfruttare appieno le opportunità che mi sono state presentate. Per questo ripeto ai miei ragazzi di avere costanza e pazienza. Gli studenti motivati e meritevoli sapranno emergere, in un modo o nell’altro”.
Infine, una notizia di servizio: “voglio rassicurare una volta per tutte i miei studenti. I manuali di studio restano invariati (Conforti 2010; Parte speciale: Pagano), in modo che chi abbia già studiato nei mesi precedenti, possa sostenere tranquillamente la prova”.
Susy Lubrano
Da ex studente della Federico II (“forse sono un po’ di parte, essendo anch’io napoletano, ma credo che qui vi siano intelletti vivaci e stimoli sempre nuovi, dati da un territorio che è in perenne evoluzione”), Tancredi riconosce alla Facoltà di avergli dato davvero tanto: “devo dire grazie ai miei docenti e alla preparazione ottenuta. All’epoca non c’era la divisione in cattedre e il numero di iscritti era impressionante. Nonostante tutto, ho saputo sfruttare appieno le opportunità che mi sono state presentate. Per questo ripeto ai miei ragazzi di avere costanza e pazienza. Gli studenti motivati e meritevoli sapranno emergere, in un modo o nell’altro”.
Infine, una notizia di servizio: “voglio rassicurare una volta per tutte i miei studenti. I manuali di studio restano invariati (Conforti 2010; Parte speciale: Pagano), in modo che chi abbia già studiato nei mesi precedenti, possa sostenere tranquillamente la prova”.
Susy Lubrano







