Tutti per uno, uno per tutti. È uno sport di squadra l’Atletica leggera che va in scena con il Campania Run. Il 10 febbraio scorso il taglio del nastro di una manifestazione podistica che si articola in sei appuntamenti. Il prossimo, con data ancora da definire, è una gara di corsa in montagna. Anche il CUS ha risposto presente con il suo team formato da studenti, ex universitari iscritti alla categoria master e da atleti giovanissimi. “Non ho mai gareggiato in montagna. C’è sicuramente tanta curiosità, unita però a un po’ di paura. Sono consapevole che ogni prova richiede una preparazione specifica e so di non essere al top per un tipo di gara del genere”. Si prepara alla novità Roberto Cotena, studente al terzo anno di Ingegneria Meccanica alla Federico II. A via Campegna corre da circa sei anni: “ho iniziato lì. L’atletica era un desiderio che non riuscivo a soddisfare per la difficoltà a trovare una pista adatta. Studiando vicino al CUS ho potuto realizzarlo”. Al Campania Run ci arriva su suggerimento del tecnico Giovanni Munier: “in generale mi alleno principalmente per le gare di velocità. In questa fase della stagione eventi del genere aiutano a tenere alta la concentrazione. Il tecnico mi ha chiesto di interpretare le gare come un modo utile per allenarsi”. Punto di forza del gruppo cusino: “l’affiatamento. Ci permette di divertirci anche quando affrontiamo prove alle quali non siamo abituati”. Esordio a Benevento “senza infamia e senza lode, un modo per rompere il ghiaccio”. Lo afferma Alberico Corteselli, 43 anni, al CUS dal ‘95. Sulla sfida in montagna: “sto familiarizzando con questo tipo di corsa da un annetto e mezzo, affiancando agli allenamenti su pista gare di trail (corse in ambienti naturali). Rispetto alla corsa su pista, molto più incentrata su una tecnica conservativa, quella in montagna ha tante fasi, caratterizzate da saliscendi, sentieri ripidi o scale, tutti percorsi lungo i quali è opportuno camminare e non correre”. Sulla manifestazione campana: “favorisce l’aggregazione. In gare di questo tipo non si pensa al risultato personale, ma ai punti che si portano alla squadra. Ognuno dà il massimo non per se stesso, ma per tutti”. Parola d’ordine: duttilità. “Il Campania Run non si basa su una singola specialità. Ogni atleta, dunque, deve adattarsi e riuscire a impegnarsi in tutte le diverse tipologie di competizione”. Consiglio ai più giovani: “si devono divertire. Nello sport chi pensa solo alla vittoria non riesce a imporsi. Discorso che vale ancora di più per l’Atletica, che prevede molta fatica”. È tornato dopo vent’anni a calcare le piste cusine Andrea Leone, 47 anni. In vista della manifestazione allenamenti incentrati “sulla resistenza piuttosto che sulla velocità”. All’esordio è arrivato ventottesimo su sessantatré partecipanti: “è sicuramente una bella manifestazione. Ci sono ancora cinque tappe. È un modo per stare tutti insieme e cercare di dare soddisfazione al team”.
Corsa in montagna, i cusini si preparano alla seconda tappa del ‘Campania Run’
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