Convenzioni con diverse aziende per garantire agli studenti della Magistrale in Ingegneria Strutturale e Geotecnica (STReGA) un’esperienza formativa a trecentosessanta gradi. “Sono più di una cinquantina gli accordi stipulati – spiega Antonella Greco, referente della segreteria didattica e tirocini del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura (DiSt) – Tra queste ci sono, oltre a studi professionali e aziende italiane (per citarne alcune Tecfi, IAMS, Studio Speri, B5 srl, Studio Fedele e Sintec), società di ingegneria internazionali (come ARUP, Axa Matrix, ICARUSS e A-Squared) che danno la possibilità di svolgere il tirocinio all’estero. Tramite accordi con le aziende, siamo riusciti ad ottenere un corrispettivo economico per gli studenti che intraprendono un’esperienza fuori dall’Italia. In questo modo i ragazzi riescono a coprire le spese di alloggio e buona parte del vitto”. Attività di questo tipo sono molto utili per far conoscere ai ragazzi importanti realtà aziendali altrimenti ignote. Inoltre, sono altamente formative sotto vari punti di vista. “Il tirocinio non deve essere visto come un esame pratico – riferisce il prof. Antonio Bilotta, docente di Tecnica delle costruzioni – ma come un modo per vivere appieno la realtà aziendale: dal colloquio di selezione al lavoro di gruppo, fino alla risoluzione di problemi. Molto spesso i ragazzi non sanno nemmeno come presentarsi al meglio durante un colloquio di selezione o cosa scrivere nel curriculum vitae. Tramite queste esperienze è possibile acquisire una maggiore sicurezza di sé e comprendere quali sono le skills maggiormente ricercate dalle aziende”. Per dare una buona preparazione, anche riguardo quest’ultimo aspetto, il Dipartimento si occupa di organizzare degli incontri con le imprese. “Durante questi meeting – continua Bilotta – oltre alla presentazione della realtà aziendale, vengono dati spunti su come compilare correttamente un curriculum vitae ed affrontare al meglio un colloquio”. I tirocini possono essere svolti durante il corso di studi, per la tesi e post-laurea. Fondamentale, in tutti i casi, è una buona conoscenza della lingua inglese, soprattutto se si vuole intraprendere un’esperienza all’estero. Il principale strumento di selezione è il colloquio. Talvolta il tirocinio può tramutarsi in lavoro, come racconta Daniele Di Fiore, laureato nel 2015 in Ingegneria Strutturale e Geotecnica: “Ho iniziato il tirocinio post- laurea con la Trevi S.p.A. nel 2016, presso il cantiere del nuovo terminal container del porto di Napoli. Lì ho avuto la possibilità di imparare le basi della gestione di un cantiere di dimensioni medio/ grandi e di affrontare aspetti che nel percorso di studi sono spesso, per mancanza di tempo, trascurati. Attualmente ricopro il ruolo di Grouting Technical Engineer, per la medesima società, nel cantiere della diga di Mosul in Iraq da circa un anno. Lavoriamo ad un intervento di manutenzione dei terreni di fondazione di una delle più grandi dighe del Medio Oriente. Il progetto consiste nell’iniezione di miscele a base cementizia al di sotto del corpo diga, atte a ridurre la permeabilità dei terreni interessati. Si tratta di un progetto altamente specialistico che richiede buone conoscenze di ingegneria del sottosuolo”.
Maria Maio