Del Vecchio: “non sono incompatibile”

“Lo Statuto attualmente vigente non contempla incompatibilità, che invece e’ introdotta dalla 517 del ‘99. In attesa che la si attui (c’è tempo da pochi mesi a 4 anni) permangono gli organismi vigenti”. Mario Del Vecchio, Presidente dell’Azienda Universitaria Policlinico, docente di Medicina e primario presso il Servizio TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) respinge le accuse di chi gli contesta doppio incarico ed incompatibilità. Sulla vicenda già a febbraio c’era stata una interrogazione parlamentare del senatore di Rifondazione Comunista Giovanni Russo Spena. Recentemente era intervenuto anche il neoconsigliere regionale del partito di Bertinotti, Franco Specchio, secondo il quale i due incarichi sono a tempo pieno ed è anche difficile da giustificare il cumulo retributivo. Del Vecchio si difende e precisa: “dallo stipendio di 180 milioni lordi per la presidenza dell’Azienda va sottratto un 20% di tasse ed un 20% a seguito della delibera del ‘96 che stabilisce che al Presidente, al Direttore Amministrativo ed al Direttore Sanitario del Policlinico si corrisponde l’80% dello stipendio previsto, qualora siano già dipendenti dell’Università. Dunque non 180, ma 106 milioni, ai quali si aggiungono i circa 90 milioni netti di professore e primario. D’altronde anche il professor Grella è  ordinario di Tossicologia e Rettore. E’ vero che lo Statuto di alcuni atenei italiani prevede che presidente di una azienda ospedaliera non possa essere un docente. Altri, però, si regolano diversamente. Sono scelte dei singoli atenei”.
Nel frattempo la Corte dei Conti, sollecitata ad intervenire da una denuncia del Segretario Territoriale dello SNUR CGIL Riccardo Rispoli, ha bloccato un  aumento di stipendio che il Consiglio Direttivo dell’Azienda Policlinico aveva tributato al Presidente, al Direttore amministrativo ed al Direttore sanitario. 
Per inquadrare la vicenda è d’obbligo un passo indietro, al ‘94, quando la Regione Campania  ha vincolato i compensi annui lordi degli Organi Istituzionali al volume annuo di entrate dell’Azienda. Fino a 150 miliardi, il Direttore Generale guadagna 160 milioni lordi all’anno; da 151 a 300 miliardi lo stipendio lordo passa a 180 milioni. Oltre i 300 miliardi tocca quota 200 milioni. Analoghi criteri per il Direttore Amministrativo e sanitario, con tre fasce di retribuzione lorda: 112, 126 e 140 milioni. Per il 2000. “Perchè vengono irritualmente sommate le risorse che l’università ha versato all’Azienda per gli emolumenti di competenza universitaria al personale” denuncia Rispoli.
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