Un coro unanime di lodi convinte per la sede, in particolar modo l’aulario, dagli studenti che frequentano la Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università. “Le aule sono spaziose, abbiamo una grande biblioteca, dei distributori e, soprattutto, non ci sono problemi di igiene”, afferma Nunzia, iscritta al secondo anno. Ida, studentessa iscritta al primo anno, conferma: “anche la posizione è ottima e facilmente raggiungibile per chi viene da fuori, sia in treno che in autobus. L’unica piccola pecca: in biblioteca non è quasi mai rispettato il silenzio come si dovrebbe”. Gli spazi di aggregazione si limitano agli atri anteriore e posteriore della struttura, nonostante ciò, le iniziative del comitato studentesco sono numerose. “Ogni anno sono organizzate delle feste di accoglienza per le matricole ed anche un ballo di fine anno; inoltre, ogni domenica c’è un ritrovo universitario”, afferma Carmen, iscritta al primo anno. Internazionalizzazione: “quest’anno sono arrivati i primi studenti Erasmus dalla Spagna”, dice Federica, iscritta al secondo anno.
Qualche lamentela sull’organizzazione didattica. “Molto spesso gli orari delle lezioni si accavallano e può capitare lo stesso anche con le date di esame”, afferma Antonia, secondo anno. Giuseppe, studente al terzo anno, conferma: “è vero, ma molti professori sono disponibili a posticiparle ed anticiparle a seconda delle esigenze degli studenti; alcuni hanno anche istituito corsi di recupero e seminari per aiutarci”. La disponibilità e la preparazione dei professori è uno dei principali motivi di vanto della Facoltà anche se, a controbilanciare la situazione, ci sono la difficoltà e vastità degli esami. “Esami come Diritto Commerciale e Procedura Penale richiedono grandi capacità mnemoniche”, afferma Mario Padulano, iscritto al primo anno. Procedura civile sembra il più complicato a detta di Marika, studentessa al primo anno: “si tratta di un esame vasto e complesso”. Serafino Cianci, terzo anno, identifica come nemico numero uno degli studenti l’esame di Diritto Privato: “è da sempre molto temuto, tuttavia non è impossibile superarlo, bisogna avere delle buone capacità mnemoniche, che sono una qualità imprescindibile per chi abbia intenzione di iscriversi a Giurisprudenza”. Costanza nello studio è, invece, il segreto per Alfonso, secondo anno: “chi si iscrive deve essere consapevole che l’iter formativo non finisce con l’università, ma bisogna superare un esame per accedere alla professione”. Chi ripeterebbe la stessa scelta è Emanuela Santoro, iscritta al secondo anno: “perché, nonostante piccoli problemi di organizzazione, la disponibilità dei docenti e l’amore per questa disciplina ripagano tutto”. “Ho scelto la SUN perché mi garantisce un ambiente tranquillo e sereno che sicuramente non avrei trovato in una città caotica come Napoli”, afferma Giuliana, iscritta al primo anno.
Anna Verrillo
Qualche lamentela sull’organizzazione didattica. “Molto spesso gli orari delle lezioni si accavallano e può capitare lo stesso anche con le date di esame”, afferma Antonia, secondo anno. Giuseppe, studente al terzo anno, conferma: “è vero, ma molti professori sono disponibili a posticiparle ed anticiparle a seconda delle esigenze degli studenti; alcuni hanno anche istituito corsi di recupero e seminari per aiutarci”. La disponibilità e la preparazione dei professori è uno dei principali motivi di vanto della Facoltà anche se, a controbilanciare la situazione, ci sono la difficoltà e vastità degli esami. “Esami come Diritto Commerciale e Procedura Penale richiedono grandi capacità mnemoniche”, afferma Mario Padulano, iscritto al primo anno. Procedura civile sembra il più complicato a detta di Marika, studentessa al primo anno: “si tratta di un esame vasto e complesso”. Serafino Cianci, terzo anno, identifica come nemico numero uno degli studenti l’esame di Diritto Privato: “è da sempre molto temuto, tuttavia non è impossibile superarlo, bisogna avere delle buone capacità mnemoniche, che sono una qualità imprescindibile per chi abbia intenzione di iscriversi a Giurisprudenza”. Costanza nello studio è, invece, il segreto per Alfonso, secondo anno: “chi si iscrive deve essere consapevole che l’iter formativo non finisce con l’università, ma bisogna superare un esame per accedere alla professione”. Chi ripeterebbe la stessa scelta è Emanuela Santoro, iscritta al secondo anno: “perché, nonostante piccoli problemi di organizzazione, la disponibilità dei docenti e l’amore per questa disciplina ripagano tutto”. “Ho scelto la SUN perché mi garantisce un ambiente tranquillo e sereno che sicuramente non avrei trovato in una città caotica come Napoli”, afferma Giuliana, iscritta al primo anno.
Anna Verrillo







