Economia, Finanze e Mercati si presenta

Isolati gruppetti di studenti siedono sparsi tra le poltrone dell’Aula Magna mentre i docenti cominciano a varcare la porta. A causa dell’abbondante mezz’ora di ritardo già accumulata, qualcuno si chiede se il tempo basterà a presentare le slide che ha preparato; qualcun altro invece, visto l’esiguo numero, invita senza successo i ragazzi a popolare le prime file. È questo lo scenario che si è trovato di fronte chi, mercoledì 15 ottobre, è intervenuto per la presentazione del Corso di Laurea Magistrale in Economia, Finanza e Mercati, evento organizzato dal Dipartimento di Economia. I docenti, coordinati dal Presidente del Corso di Laurea, il prof. Erasmo Papagni, si sono alternati per presentare brevemente gli argomenti delle proprie lezioni. A precederli, un’introduzione di carattere generale sullo stato dei mercati in Italia, con lo scopo di tratteggiare lo scenario nel quale gli studenti si troveranno ad operare una volta conseguito il titolo accademico. È stato il prof. Mario Mustilli a delineare lo stato di cose attuali, descrivendo in buona sostanza il trend paradossale degli ultimi anni, che vede le banche italiane ridurre drasticamente il numero degli investimenti e puntare tutto sul trattenimento di liquidità. Questo trend è andato di pari passo con l’insorgere della crisi finanziaria, ma non trova nella crisi la sua prima causa, che invece sembra essere profondamente radicata nell’istituzione bancaria. Come uscirne? Il professore cita un testo: “Lo stato innovatore” di Mariana Mazzucato. Titolo che nella versione originale è ancora più esplicativo: “The Entrepreneurial State”, lo Stato imprenditore. “Non è questione di sinistra o di destra – dice il prof. Mustilli – L’unico modo per uscire da questo circolo vizioso credo sia una supplenza dello Stato a queste funzioni, per esempio attraverso la creazione di banche pubbliche”.
Inglese e
informatica,
note dolenti
Molti degli studenti intervenuti conoscono già bene i volti che si trovano davanti, perché i corsi sono cominciati da alcune settimane. Per quelli ancora indecisi, o per rafforzare le convinzioni dei presenti, la prof.ssa Maria Rosaria Alfano ha presentato alcuni dati AlmaLaurea relativi al Corso di Laurea, evidenziando come le statistiche sull’occupazione e sulla soddisfazione dei laureati superino (spesso sovrastino) quelle relative agli Atenei limitrofi che offrono Corsi di Laurea simili, e si staccano persino rispetto al Corso in Economia e Management offerto dallo stesso Dipartimento della SUN. Unica nota dolente sono i dati sulla conoscenza dell’inglese e le risorse informatiche, criticità che la prof.ssa Alfano, interloquendo con la prof.ssa Clelia Mazzoni, Direttrice del Dipartimento che poco prima aveva introdotto l’incontro, ha individuato come punti su cui lavorare nel prossimo futuro.
“Il discorso dell’inglese è una penalizzazione enorme”, ha confermato il prof. Francesco Gangi, delegato al Placement, intervenuto per illustrare l’offerta di stage ai nuovi studenti della Magistrale. “I nostri studenti perdono tantissime occasioni lavorative a causa della carenza nella lingua straniera e nelle cosiddette soft skills, le competenze sociali e comunicative. È vero, noi formiamo studenti anche molto competenti a livello tecnico, ma non è l’unica cosa che conta; conta anche il modo di presentarsi, o la capacità di lavorare in gruppo”. Il professore, nonostante questi piccoli appunti, ha tratteggiato un profilo di stage di alto livello, con statistiche di spicco tra le università del Mezzogiorno: “Il nostro bacino potenziale in termini di aziende è pari a oltre 500 soggetti convenzionati. Abbiamo accordi con piccole e grandi realtà, alcune di esse multinazionali. Senza contare gli studi professionali, che offrono a chi fa il biennio la possibilità di avviare il praticantato e di trovarsi così avvantaggiati se si ha in mente quel tipo di sbocco lavorativo”. È forse questa sul placement di Dipartimento la parte più succosa per gli studenti presenti, la maggior parte dei quali si sente già proiettata verso il mondo del lavoro. 
Lo pensa anche Fabrizio, 23 anni, di Capua: “Per la maggior parte erano informazioni che avevamo già, tranne delle precisazioni su alcuni corsi e i dati relativi alle aziende. La parte sul placement è stata utile soprattutto perché le normative sono in continua evoluzione, quindi è importante aggiornarsi. Ho già fatto un’esperienza di stage durante la Triennale, e se avrò tempo la replicherò di sicuro in futuro”. E sulle carenze linguistiche: “Se si calcola che la maggior parte degli strumenti finanziari viene elaborata in America, capisci che non conoscere l’inglese è una penalizzazione straordinaria. L’università dovrebbe fare di più. Io ho dovuto provvedere da me, e sto seguendo un corso di lingua privato”. In aula, tra gli studenti della Magistrale, si nascondono anche alcuni studenti Triennali che già pensano alle loro scelte future. Vincenzo, 23 anni, di Capua, iscritto al terzo anno della Triennale in Economia e Commercio, afferma: “Sì, sto già cominciando a pensare alla Magistrale. È una scelta che voglio fare con cognizione di causa. E devo dire che oggi ho avuto non solo un’introduzione all’ambiente in cui andrei a lavorare, ma anche una panoramica sul contenuto dei corsi. Non so per gli altri che già stanno seguendo quanto possa essere stato utile, ma per me di certo lo è stato”.
Valerio Casanova
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