Caldo, affollamento, complessità degli studi… c’è chi ci ripensa

Un caldo insopportabile per mancanza di aerazione, l’Aula Coviello intasata da centinaia di studenti, un caos infernale tra il piano terra e il primo piano di Porta di Massa: questa l’altra faccia degli Incontri Introduttivi. “Spero non sia sempre così – commenta Dalila Casolaro, neo iscritta – Un altro po’ e ci restavo secca nell’aula Coviello, un’afa micidiale. Ho preferito allontanarmi e seguire l’incontro dove c’era il megaschermo”. Clementina Alborino, studentessa della provincia di Caserta, racconta: “ho girato quasi una mezz’oretta per trovare posto e alla fine mi sento già esausta. Mi chiedo se ce la farò ad affrontare i corsi qualora ci fosse lo stesso affollamento”. Intimorita dalle prime spiegazioni Luana Illiano: “Oggi sono riuscita a seguire davvero poco i vari interventi. C’erano alcune locuzioni tecniche che mi sono sfuggite, in più mi ha dato da pensare il rigore dei docenti. Provengo da studi classici, Giurisprudenza mi sembra un percorso naturale ma sono spaventata”. In crisi anche Armando Di Rienzo: “Ciò che mi preoccupa maggiormente è la difficoltà del percorso. Non solo per gli insegnamenti trattati, ma anche per l’affollamento e la vastità del diritto. Questi ‘Incontri’, seppur interessanti, li ho trovati dispersivi. Alla fine non mi hanno dato il senso di quello che studierò”. “Un po’ presto per definire come sia la vita in Dipartimento – sostiene Roberto Travaglino – Oggi eravamo tutti insieme, con l’inizio dei corsi ogni gruppo avrà la propria aula, di sicuro saremo di meno. Per la confusione sono riuscito a seguire poco gli interventi, mi è piaciuto, però, quello del prof. Lucarelli per l’attualità della disciplina e perché è stato molto diretto”. Ancora indecisa se iscriversi o meno Delia Spadoni: “Sono venuta a vedere che aria tira. Giurisprudenza mi piace ma anche Scienze Politiche. Questo ultimo percorso ha un carattere più internazionale, utile per la carriera diplomatica. Inoltre, il problema del sovraffollamento non è da sottovalutare. Sono una persona timida, mi piacerebbe studiare in un ambiente più vivibile, con numeri ridotti”. “Se la situazione è questa, preferisco iscrivermi altrove – commenta Giulio Di Martino – Oggi ero nell’aula videocollegata perchè la Coviello era impraticabile, c’erano studenti addirittura in piedi, ma non ho capito nulla delle spiegazioni. So che la fama della Federico II è indiscutibile, ma dovrei convivere con questo caos per i prossimi cinque anni. Insomma, è una scelta da valutare”. Tania Biondi, invece, è entusiasta: “Mettere piede in questo Dipartimento è stata un’esperienza indescrivibile. Ho respirato aria di diritto, ho visitato luoghi frequentati in passato da personaggi ora illustri, mi sono sentita parte della storia. Anche se gli incontri sono stati difficili da seguire, non mi sono dispiaciuti. Ritorno a casa convinta della mia scelta”. “Giurisprudenza non è facile – ammette Tommaso Esposito – Un po’ per il sovraffollamento, un po’ perché bisogna studiare tanto e un po’ perché ci si sente molto soli. Oggi mi sentivo un puntino nell’aula Coviello. Spero di fare amicizia con l’inizio delle lezioni. Una cosa però l’ho imparata: questo Corso di studi non è assolutamente adatto per gli indecisi”. 
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