Importanti novità ad Economia. Il 18 marzo una delegazione della Facoltà, partirà alla volta di Shangai, per incontrare il rettore e gli economisti dell’Università Foudan, una delle più prestigiose scuole economiche della Cina. Il gruppo, capeggiato dal prof. Nicolino Castiello, è composto dal prof. Massimo Marrelli, Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali, e dal prof. Gennaro Marino, docente senjor dell’area di Inglese presso la Facoltà. Al centro dell’incontro, il tentativo di avviare una collaborazione scientifica e culturale sui temi dello sviluppo locale e la realizzazione di un Master in comune, con docenti italiani e cinesi, da svolgere sei mesi in Italia, altrettanti in Cina. “Vorremmo dar vita ad un programma di scambi tra i nostri ed i loro ricercatori. È più di un anno che sto lavorando a questa iniziativa” dice il prof. Castiello che illustra i punti di maggiore delicatezza di questa spedizione. “La Cina è ormai cosciente di essere diventata un punto di riferimento per tutte le università europee. Consapevoli di questa loro importanza, tendono a centellinare gli accordi e chiedono garanzie. Fino ad ora non ci hanno mai fornito una risposta chiara”. L’Università Foudan ha già in atto delle collaborazioni con la Facoltà di Scienze, in particolare con il Corso di Laurea in Matematica, e con l’Università Bocconi. “Rispetto ad altri, siamo un po’ in ritardo su questo terreno. Le ragioni che hanno pesato sono diverse. Tra queste, ha certamente contato che il nostro sito fosse solo in lingua italiana. Finalmente sono pronti i testi in altre quattro lingue (inglese, francese, tedesco e spagnolo) e, a breve, dovremmo diventare la prima facoltà dell’Ateneo a disporre di un sito in più lingue” afferma Castiello.
Se l’accordo andasse in porto, i vantaggi per i ricercatori e gli studenti di Economia, sarebbero notevoli. La Cina è un paese in forte crescita e rappresenta il terzo polo economico dell’Estremo Oriente, insieme al Giappone e all’India. “Si tratta di paesi in grado di produrre una grande massa di esperti in tutti i settori. I vantaggi di un accordo, sarebbero grandissimi, sia in termini culturali che occupazionali” spiega Castiello che sta lavorando, insieme alla Camera di Commercio Italiana di Shangai, ad altre possibilità di inserimento nel contesto cinese per i laureati della Facoltà. “Stiamo pensando a stage post-laurea presso aziende italiane che operano in Cina. Gli imprenditori sarebbero molto felici di accogliere giovani laureati italiani che si sono formati in una prestigiosa università, ma esistono delle difficoltà, determinate essenzialmente da due fattori: pochi finanziamenti e scarsa conoscenza dell’inglese”. Nonostante le resistenze, anche i cinesi trarrebbero dei significativi vantaggi da questo genere di incontro. “Il prof. Marrelli, in quanto Presidente del Polo, può promuovere attività ed iniziative, nell’ambito degli studi classici, dai quali i cinesi sono fortemente attratti” sottolinea ancora il capo delegazione. Ma il nostro passato non è l’unico argomento importante da proporre. Nonostante il suo rapidissimo sviluppo, la Cina è un paese che ha grossi problemi, sociali e ambientali. Un modello di sviluppo basato sui patti territoriali, che tenta di pianificare gli interventi da attuare in aree arretrate, per dare luogo a forme di crescita economica e sociale compatibile con il territorio, potrebbe rappresentare una fonte di ispirazione e un punto di incontro importante tra gli studiosi dei due paesi. “Penso alla concertazione. I cinesi vengono dall’esperienza della Comune, che in effetti, rappresenta una forma di progettazione dal basso” commenta Castiello che non nasconde la curiosità che un viaggio simile può suscitare. “Resteremo in Cina una decina di giorni. È una realtà che, personalmente, non conosco ancora ma che mi piacerebbe esplorare”.
Se l’accordo andasse in porto, i vantaggi per i ricercatori e gli studenti di Economia, sarebbero notevoli. La Cina è un paese in forte crescita e rappresenta il terzo polo economico dell’Estremo Oriente, insieme al Giappone e all’India. “Si tratta di paesi in grado di produrre una grande massa di esperti in tutti i settori. I vantaggi di un accordo, sarebbero grandissimi, sia in termini culturali che occupazionali” spiega Castiello che sta lavorando, insieme alla Camera di Commercio Italiana di Shangai, ad altre possibilità di inserimento nel contesto cinese per i laureati della Facoltà. “Stiamo pensando a stage post-laurea presso aziende italiane che operano in Cina. Gli imprenditori sarebbero molto felici di accogliere giovani laureati italiani che si sono formati in una prestigiosa università, ma esistono delle difficoltà, determinate essenzialmente da due fattori: pochi finanziamenti e scarsa conoscenza dell’inglese”. Nonostante le resistenze, anche i cinesi trarrebbero dei significativi vantaggi da questo genere di incontro. “Il prof. Marrelli, in quanto Presidente del Polo, può promuovere attività ed iniziative, nell’ambito degli studi classici, dai quali i cinesi sono fortemente attratti” sottolinea ancora il capo delegazione. Ma il nostro passato non è l’unico argomento importante da proporre. Nonostante il suo rapidissimo sviluppo, la Cina è un paese che ha grossi problemi, sociali e ambientali. Un modello di sviluppo basato sui patti territoriali, che tenta di pianificare gli interventi da attuare in aree arretrate, per dare luogo a forme di crescita economica e sociale compatibile con il territorio, potrebbe rappresentare una fonte di ispirazione e un punto di incontro importante tra gli studiosi dei due paesi. “Penso alla concertazione. I cinesi vengono dall’esperienza della Comune, che in effetti, rappresenta una forma di progettazione dal basso” commenta Castiello che non nasconde la curiosità che un viaggio simile può suscitare. “Resteremo in Cina una decina di giorni. È una realtà che, personalmente, non conosco ancora ma che mi piacerebbe esplorare”.
Tirocini
retribuiti
retribuiti
Tra poche settimane, dovrebbero finalmente aprire gli Uffici di Sviluppo Italia, gestiti direttamente dall’Ateneo. Sono già in atto i concorsi per i responsabili. L’iniziativa è nata dall’incontro tra il Ministero del Lavoro e il Centro di Orientamento d’Ateneo (Softel) e prevede il finanziamento di quattro centri operativi che promuoveranno l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, attraverso stage e tirocini presso le aziende. Uno dei centri sarà a Monte Sant’Angelo e verrà gestito direttamente dalla Facoltà di Economia. Gli altri uffici, saranno situati, rispettivamente, al Centro Storico, a Fuorigrotta ed a Cappella Cangiani. A differenza dei tirocini tradizionali, che avevano uno scopo esclusivamente formativo, questi ultimi saranno volti alla ricerca delle attitudini migliori per l’inserimento nel mondo del lavoro. Il progetto durerà due anni. Le attività, si svolgeranno presso le aziende che appartengono alla fitta rete di contatti che la Facoltà di Economia può vantare. Si tratta di aziende dalle dimensioni medio-piccole, che operano prevalentemente in regione. Gli studenti che seguiranno i tirocini, riceveranno un rimborso spese di 110 euro. “Avrei voluto avviare dei tirocini anche fuori regione, ma probabilmente non ci sarà modo di stipulare degli accordi in questo senso” dice il prof. Castiello che è il referente per l’orientamento ad Economia ed ha ricevuto di recente dall’Ateneo, un importante sostegno per i servizi rivolti agli studenti disabili. L’organico dell’ufficio è stato potenziato e, d’ora in poi, gli studenti potranno contare su quattro unità di personale, volontari del servizio civile per l’accompagnamento e l’assistenza.
Rispettate le
aree di sosta
per i disabili
aree di sosta
per i disabili
Il centro, che è sempre stato all’avanguardia per i servizi e per le attrezzature offerte, ha richiamato in facoltà un gran numero di ragazzi che soffrono di patologie sia visibili che nascoste. A disposizione dei ragazzi, ci sono anche due posti auto nel parcheggio che si trova all’ingresso del Dipartimento di Analisi dei Processi, cui bisogna aggiungere altri due posti dedicati, esclusivamente, al carrozzamento e allo scarrozzamento degli studenti diversamente abili. È una piccola area riservata, la cui destinazione d’uso non viene praticamente mai rispettata. Il professore vuole lanciare un appello: “è una questione di rispetto delle regole. Questi posti servono per agevolare l’ingresso agli studenti disabili. Invece, c’è chi li usa per parcheggiare. I motorini sostano sulle strisce gialle e i fornitori del bar, i più maleducati di tutti, usano questi spazi per scaricare la merce”.
Simona Pasquale
Simona Pasquale







