Elementi di stimolo e riflessione dall’attesa visita dell’Anvur

“Dal 14 al 17 maggio abbiamo ricevuto la visita dell’ANVUR (Agenzia Nazionale Valutazione del Sistema Universitario). La Commissione ha sottoposto alla verifica di qualità i processi di organizzazione, didattica e ricerca dell’intero Ateneo – racconta il Prorettore Federico Alvino – I Corsi di studio, i Dipartimenti e le attività organizzative dovevano rispecchiare i requisiti qualitativi disposti dal Ministero”. Dalla valutazione è emerso, “con nostra soddisfazione, che l’attività di ricerca ha raggiunto risultati ragguardevoli. Così come i Corsi di studio. L’ANVUR ci ha spinto a dare di più, fornendoci spunti importanti su cosa migliorare”. Questa visita, però, ha rallentato tutte le altre attività, “costringendoci a prendere maggior tempo per l’attivazione della Scuola di Ingegneria – Scienze”. L’esito della visita ha fornito “elementi di riflessione e stimolo per affrontare il prossimo triennio di sfide. Da tempo ci interroghiamo su come procedere”. Secondo il prof. Alvino, l’Università Parthenope, che ha “una storia particolare, ha bisogno di individuare dove puntare”. Le due storiche Facoltà di Economia e Scienze Nautiche vengono affiancate, nel 1999, da tre Facoltà di nuova istituzione (Giurisprudenza, Ingegneria e Scienze Motorie) e l’Ateneo è premiato da una crescita nel numero di studenti. Poi la Riforma Gelmini, la crisi, il calo demografico, “una riduzione del numero di studenti”, e “la chiusura delle sedi decentrate. Prima fra tutte quella storica di Nola”. Dunque, “la chiusura del ciclo ventennale ci porta a dover ridefinire la nostra visione, spronandoci a puntare sulle nostre diversità”. Da alcuni anni, va molto forte “il settore del mare, il nostro fiore all’occhiello. Così come Scienze Motorie o il giurista d’impresa di Giurisprudenza. Il nostro motto sarà puntare sulle peculiarità. Ci sentiamo stimolati nel ricercare una nuova missione della Parthenope sul territorio. Per valorizzare i nostri Corsi, la nostra ricerca, sempre nell’interesse degli studenti”. In questa politica di crescita, l’Ateneo sta pensando di ripartire da Nola: “Sono circa due anni che stiamo cercando una sede senza avere risultati. Le Istituzioni alle quali ci rivolgiamo – premettendo che saremo disposti ad investire diversi milioni di euro – non ascoltano le nostre richieste. Tempo fa avevamo in mente una collaborazione con la Curia nolana per l’utilizzo di una parte del Seminario. Assumendoci tutti gli oneri finanziari, rispettando le esigenze, gli orari della Curia. Purtroppo, la vicenda si è conclusa con un nulla di fatto”. Altri i tentativi esperiti: “Ci siamo rivolti all’Agenzia del Demanio per acquisire un quarto della struttura ‘ex Caserma Cesare Battisti’, luogo attualmente abbandonato. L’Agenzia ha dovuto verificare in primis che non ci fossero interessi da parte dello Stato”. Secundum lege, l’operazione è stata svolta rispettando tutti i passaggi previsti: “è emerso che il Ministero della Giustizia richiede la struttura per farne un archivio statale. Parliamo di una struttura molto vasta che viene richiesta per farne semplicemente un archivio di documenti di giustizia”. Tanta l’amarezza: “dopo aver sollecitato più volte il Demanio, abbiamo avuto in risposta una netta chiusura. Su 30 mila metri quadri, una piccola parte poteva essere concessa all’università!”. Eppure si parla tanto della collaborazione fra Università e territorio… “Siamo certi che i Corsi di Laurea in Giurisprudenza ed Economia avrebbero fatto tanto bene ai paesi del nolano. Purtroppo anche la politica locale se ne è disinteressata”. La motivazione di un possibile ritorno in provincia? “Abbiamo la sensazione di aver lasciato un grosso vuoto. Una conferma viene dalle testimonianze di studenti, laureati, giovani matricole che ci hanno raccontato quanto manchi l’Università a Nola. Era un luogo di studio, di cultura e consentiva agli studenti di gravare meno sulle famiglie sulle quali ricadono i costi del pendolarismo. L’intenzione di ritornare in quei luoghi, per i prossimi anni, c’è tutta”. 
Miopia delle istituzioni e sedi decentrate a parte, da segnalare una intensa politica di reclutamento dell’Ateneo: “dal primo semestre ad oggi sono stati deliberati 30 concorsi per l’assunzione di ricercatori di tipo B e docenti. La politica di reclutamento ipotizzata ad inizio anno sta procedendo, anche grazie alla quota premiale ricevuta dal Ministero nella redistribuzione delle risorse”.
Susy Lubrano
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