“Spalancare le porte della Facoltà al mondo politico, economico e sociale”, l’obiettivo di “Progetto Elia”, nelle parole del suo promotore, il prof. Ugo Frasca, docente di Storia del Pensiero Politico Contemporaneo a Scienze Politiche. In un momento in cui la verità è più che mai frammentata e manipolata dalle lobby di potere, l’Università si dovrebbe rifare ai suoi antichi compiti di diffusione della conoscenza, ripartendo dalle ragioni che hanno portato alla nascita di questo Ateneo. Il dipinto di Onofrio Bramante, presente sulle locandine del Progetto per gentile concessione del prof. Bruno Iorio e edito da Grafischena, è una perfetta rappresentazione dello spirito che il fondatore, Federico II di Svevia, voleva imprimere alla prima Università Statale del mondo. “Federico II è attorniato da diverse persone: musicisti, cantanti, poeti, pittori, sacerdoti, uomini, donne, animali, guerrieri e vagabondi- spiega Frasca- Questo a ricordare l’universalità della cultura e la funzione dell’Università che aveva creato. Oggi noi dobbiamo superare la ghettizzazione dei saperi in cui ci siamo chiusi ed aprirci ad un rapporto immediato verso la realtà”.
Il Progetto Elia si propone allora di accogliere qualunque suggerimento rivolgendosi a tutta la cittadinanza e ai più diversi settori della società, per creare un ponte di comunicazione e superare la parcellizzazione della conoscenza attraverso momenti di dibattito, incontri, proteste. “La conoscenza si ottiene anche ‘provocando le Istituzioni’, entrando, cioè, nelle carceri, negli ospedali, tra i disoccupati, nel mondo della scuola, mettendo in comunicazione i vari settori della società”.
Il nome del Progetto, si rifà allora a quello del Profeta Elia, il profeta vicino ai poveri e agli oppressi perché l’esigenza di creare questo ponte tra le varie realtà nasce dalla visione di una realtà che non trova più espressione e compimento nelle Istituzioni o nella Politica e da una forte denuncia di problematiche troppo spesso offuscate ma che inevitabilmente, oggi, stanno venendo galla. “Le Istituzioni seguono il loro corso senza ascoltare le istanze del paese reale. Sono i lavoratori a sostenere le sorti del Paese. Il partitismo, perché non si può certo definire politica, sfrutta l’Italia che produce: siamo di fronte ad una sorta di mercanti che non offrono risposte valide ma agiscono solo in maniera funzionale alla poltrona o al potere che devono difendere”.
Parole forti quelle di Ugo Frasca che evidenziano, però, un malessere diffuso tra gli Italiani e che in fenomeni come quello di Beppe Grillo, che oggi si fa portavoce delle loro istanze, trova un esempio palese. “Prima c’era Di Pietro, oggi c’è Grillo- dice il professore- ad esprimere le sofferenze del popolo italiano che non ha un punto di riferimento ed è costretto a districarsi tra vari partitucoli e che è soffocato da un grave disagio economico e morale. In questo marasma le Istituzioni sono distanti dal Paese Reale e i mezzi di comunicazione sono di parte. Anche un momento di denuncia, come quello di Roberto Saviano, si ferma ad un’analisi superficiale del sistema criminale non denunciando le reali problematiche che stanno dietro i fenomeni di associazione camorristica”.
Bisogna, allora, guardare all’Università come punto di partenza per sollevare nuovi dubbi e smuovere le coscienze.
Per adesioni, informazioni o proposte: rivolgersi al prof. Frasca presso il Dipartimento di Scienze dello Stato, via Mezzocannone, 4. Tel. 340.5315410, fax 081.2538230, e-mail ugo.frasca@unina.it
Il Progetto Elia si propone allora di accogliere qualunque suggerimento rivolgendosi a tutta la cittadinanza e ai più diversi settori della società, per creare un ponte di comunicazione e superare la parcellizzazione della conoscenza attraverso momenti di dibattito, incontri, proteste. “La conoscenza si ottiene anche ‘provocando le Istituzioni’, entrando, cioè, nelle carceri, negli ospedali, tra i disoccupati, nel mondo della scuola, mettendo in comunicazione i vari settori della società”.
Il nome del Progetto, si rifà allora a quello del Profeta Elia, il profeta vicino ai poveri e agli oppressi perché l’esigenza di creare questo ponte tra le varie realtà nasce dalla visione di una realtà che non trova più espressione e compimento nelle Istituzioni o nella Politica e da una forte denuncia di problematiche troppo spesso offuscate ma che inevitabilmente, oggi, stanno venendo galla. “Le Istituzioni seguono il loro corso senza ascoltare le istanze del paese reale. Sono i lavoratori a sostenere le sorti del Paese. Il partitismo, perché non si può certo definire politica, sfrutta l’Italia che produce: siamo di fronte ad una sorta di mercanti che non offrono risposte valide ma agiscono solo in maniera funzionale alla poltrona o al potere che devono difendere”.
Parole forti quelle di Ugo Frasca che evidenziano, però, un malessere diffuso tra gli Italiani e che in fenomeni come quello di Beppe Grillo, che oggi si fa portavoce delle loro istanze, trova un esempio palese. “Prima c’era Di Pietro, oggi c’è Grillo- dice il professore- ad esprimere le sofferenze del popolo italiano che non ha un punto di riferimento ed è costretto a districarsi tra vari partitucoli e che è soffocato da un grave disagio economico e morale. In questo marasma le Istituzioni sono distanti dal Paese Reale e i mezzi di comunicazione sono di parte. Anche un momento di denuncia, come quello di Roberto Saviano, si ferma ad un’analisi superficiale del sistema criminale non denunciando le reali problematiche che stanno dietro i fenomeni di associazione camorristica”.
Bisogna, allora, guardare all’Università come punto di partenza per sollevare nuovi dubbi e smuovere le coscienze.
Per adesioni, informazioni o proposte: rivolgersi al prof. Frasca presso il Dipartimento di Scienze dello Stato, via Mezzocannone, 4. Tel. 340.5315410, fax 081.2538230, e-mail ugo.frasca@unina.it







