Esame lontano, ma la lingua va assimilata con iniezioni quotidiane

Tra le matricole si respira già ‘ansia da prestazione’, malgrado gli esami di lingua siano lontani (il primo appello è previsto a giugno). Lo si percepisce nelle parole degli studenti di Lingua cinese I, cattedra della prof.ssa Floriana Castello, durante la lezione di recupero del 10 gennaio. “A marzo svolgeremo una sorta di prova intercorso per renderci conto di come sarà strutturato lo scritto a giugno”, spiega Rita, studentessa al primo anno di Lingue, Lettere e Culture Comparate. “La docente è molto chiara nelle spiegazioni, poi ad ogni lezione riepiloga le regole studiate in precedenza. Gli strumenti ci vengono dati, dobbiamo solo impegnarci!”, aggiunge Giulia. “Dalla settimana prossima, inizierò ad intensificare lo studio per sostenere a febbraio gli esami di Geografia umana e Letteratura italiana contemporanea. Sarà un po’ complicato incastrare le esercitazioni delle lingue: ma almeno per Cinese è impossibile chiudere i libri per qualche settimana, si rischierebbe di dimenticare subito le nozioni apprese”, afferma Angela, matricola a Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa. Una lingua, soprattutto quando se ne è completamente a digiuno, va assimilata praticando ‘un’iniezione quotidiana’. “Il Cinese – commenta Serena, matricola a Lingue, Lettere e Culture Comparate – è una lingua tonale: lo stesso carattere, se letto con diversa intonazione prosodica, assume significati diversi”. “Se quotidianamente non si ascoltano dialoghi o canzoni, è complicatissimo, se non impossibile, passare il dettato a giugno!”, interviene la collega Lucia. “I miei genitori parlano cinese e hanno tanti amici madrelingua che non conoscono l’italiano. Un paio d’ore a settimana ci incontriamo per fare conversazione. Anche se ho difficoltà a capirli, inizio ad abituare l’orecchio”, continua la studentessa. “Grazie al boom che la lingua e cultura cinese ha registrato negli ultimi anni, è semplice reperire sul web materiale audio-visivo, poi molte risorse sono scaricabili dal sito dell’Istituto Confucio. C’è una moltitudine di finestre da aprire per tenersi allenati”, continua Imma, compagna di studi di Serena e Lucia. Altrettanto importanti sono le “paginette”, esercizio indispensabile per imparare a scrivere i logogrammi e memorizzarli. “Usiamo i quaderni a quadrettoni, perché sono quelli che si prestano maggiormente a questo tipo di scrittura. Durante le vacanze di Natale – conclude Giovanna, studentessa a Relazioni Politiche e Internazionali – dopo aver collezionato paginette, sono riuscita a memorizzare circa 130 caratteri nuovi!”.
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