Biotecnologie Molecolari e Bioinformatica. È questo esame, il cui corso è tenuto dal docente e Presidente del Corso di Laurea Giovanni Paolella, lo scoglio individuato dagli studenti del secondo anno del Corso di Laurea in Biotecnologie per la Salute. Stefania: “Per Bioinformatica sto annullando la mia vita. Il libro è dispersivo e non entra nel dettaglio come vorrebbe il professore. L’esame ufficialmente è da 4 crediti, ma il carico effettivo è molto più elevato”. Altro incubo, le date: “sono distanziate tra loro di due settimane. La sessione, con date così ravvicinate non dura veramente due mesi”. Stesso obiettivo per Valerio: “al corso di Bioinformatica abbiamo sostenuto cinque esercitazioni di laboratorio e tre prove intercorso. La mia idea è di sostenerlo subito per non vanificare quanto fatto finora. Al momento sto trascurando il resto, consapevole che gli altri esami non saranno una passeggiata”. Marco, loro collega, insiste sugli stessi punti: “il vero problema è trovare il tempo per studiare, visto che il primo appello di Bioinformatica è stato fissato a ridosso della fine dei corsi. Approfondire è complicato”. Si chiama clessidra la spada di Damocle al terzo anno. Chiara: “la distribuzione degli appelli è pessima. Tra giugno e luglio ne abbiamo soltanto due, troppo pochi, soprattutto se ci sono degli arretrati da recuperare. Per fortuna le prove intercorso hanno aiutato molto a smaltire il carico di lavoro”. D’accordo con lei, Lorenzo: “gli appelli sono molto pochi, soprattutto in casi come il mio nel quale c’è da recuperare qualcosa dagli anni precedenti. È questo il problema reale. Non credo che gli esami di questo semestre siano impossibili”. Una studentessa che preferisce rimanere anonima: “bisogna cercare di dare quanti più esami possibili per non perdere tempo, ma l’organizzazione non aiuta. Gli appelli sono pochi e chi deve recuperare non ci riesce”. Una sua collega aggiunge: “il problema non è dettato solo dal numero ridotto di appelli, ma anche dalla loro distribuzione. Spesso sono troppo ravvicinati. Considerato che molti esami sono bimodulari, quindi richiedono il doppio in termini di impegno, diventa difficile stare al passo con i tempi”. Il timore principale in vista della sessione imminente: “Biochimica”. Preoccupazione diversa per Annarita: “forse l’esame di Farmacologia e Tossicologia con la prof.ssa Rosa Carnuccio è quello che spaventa un po’ di più. Durante il semestre a creare difficoltà è stata la concomitanza di cinque corsi, considerando anche gli esami a scelta”. Occhio al calendario anche al primo anno. Antonio, una matricola: “per me l’esame più difficile è Chimica organica perché lo trovo complesso dal punto di vista pratico, ma il vero timore è quello di arrivare a settembre con gli esami arretrati”.







