Federico II: parte la fase due della riorganizzazione amministrativa

Lungo, complesso e impegnativo: gli aggettivi che caratterizzano il percorso di riorganizzazione amministrativa dell’Università Federico II, coordinato dal dott. Francesco Bello, Direttore Generale dell’Ateneo, e dal prof. Guido Capaldo, professore di Ingegneria economico-gestionale con delega specifica del Rettore.
Si è partiti nel 2016 avendo come riferimento criteri ben precisi: trasparenza, responsabilità, coordinamento, efficienza, dimensione e valutazione. Poi, nell’autunno del 2018, grazie anche all’ingresso di nuovi Dirigenti, sono state avviate le 12 Ripartizioni di Ateneo ridisegnate dal moderno modello organizzativo dell’Amministrazione Centrale federiciana. Dopo una pausa di assestamento di qualche mese, si è passati alla fase due del programma, ora si interviene sulle strutture tecnico-amministrative dei Dipartimenti. L’obiettivo è un allineamento di tutta l’organizzazione per renderla omogenea alla programmazione strategica federiciana con la rimozione delle barriere burocratiche che spesso rallentano o ostacolano l’attività dell’Ateneo che con il rettorato Manfredi sta puntando molto su innovazione e competitività.
Per un aggiornamento incontriamo il dott. Bello ed il prof. Capaldo. 
Come procedono i lavori?
“La roadmap, come per le strutture centrali, ha fatto leva sui risultati di una serie di incontri avuti con i Direttori dei Dipartimenti. Con loro abbiamo individuato le tipologie di ‘famiglie di servizi’ utili al buon funzionamento delle strutture. Tra queste i servizi prioritari ‘minimi’ che sono in pratica riconducibili alla contabilità, ai contratti, alla logistica, al personale, al funzionamento degli Organi di governo del Dipartimento, ai progetti di ricerca finanziati su bandi competitivi, al supporto e alla gestione della qualità della didattica, all’organizzazione e la funzionalità della didattica dei Corsi di Studio, dei Master e delle Scuole di Specializzazione. Servizi che saranno erogati in tutti i Dipartimenti, con relativi parametri per la valutazione dei carichi di lavoro al fine di consentire all’Ateneo di disporre di un sistema per l’allocazione delle risorse di personale necessario per garantire i servizi di base”.
Qualità della didattica, come sarà migliorato il supporto da parte degli Uffici? 
“C’è stata grande attenzione per quest’attività, abbiamo individuato dei servizi mirati che supporteranno i Coordinatori dei Corsi di Studio per tutto ciò che riguarda anche la gestione della Scheda Unica Annuale, la gestione della qualità, le modifiche di ordinamento e regolamento e l’elaborazione dati. Un aiuto è previsto anche per le Commissioni Paritetiche. Naturalmente, per i Dipartimenti al momento sprovvisti dell’Ufficio Didattica, si sta procedendo al reclutamento delle adeguate risorse professionali”.
Quali saranno le ricadute delle innovazioni organizzative?
“Grazie alla collaborazione con Scuole e Dipartimenti, la Carta dei Servizi sarà sempre più uno strumento di comunicazione istituzionale attraverso il quale l’Ateneo si impegna a fornire informazioni accessibili, immediate, trasparenti e complete. La Carta dei Servizi costituisce quindi un documento attraverso il quale l’Ateneo comunica agli studenti i servizi offerti ed individua i relativi livelli qualitativi ottimali che intende garantire. In concomitanza con l’implementazione del nuovo modello organizzativo verranno definite ed attuate anche le modalità di rilevazione della soddisfazione degli utenti, in particolare per quanto riguarda i servizi di supporto alla didattica, alla ricerca ed alla terza missione. I risultati della customer satisfaction costituiranno un elemento importante per identificare appropriate azioni di miglioramento dei processi di erogazione di questi servizi”. 
Come si intende contribuire al rafforzamento delle competenze professionali del personale?
“Nell’ambito delle iniziative di formazione dell’Ateneo è stato programmato, ed è già in fase di realizzazione, un percorso formativo – è curato dai professori Guido Capaldo e Paolo Canonico – rivolto a tutti i Capi Ufficio dell’Ateneo, sul tema della gestione organizzativa. Non mancheranno anche per il futuro seminari specifici di qualità come quello tenuto lo scorso 2 dicembre che ha visto la partecipazione del prof. Giorgio Donna, con un intervento sulle nuove sfide per gli Atenei Italiani: mission, strategie, modelli organizzativi e gestione”.
Altre iniziative di rilievo?
“Abbiamo sollecitato i Dirigenti delle diverse Ripartizioni dell’Amministrazione Centrale a sviluppare una serie di proposte relative allo sviluppo di nuovi servizi da offrire ai Dipartimenti, con maggiore attenzione alla didattica, alla  ricerca ed allo snellimento burocratico dei regolamenti relativi alle missioni ed agli acquisti. Una volta definite le ‘linee guida’ di queste proposte, verranno illustrate, condivise e valutate con i Direttori di Dipartimento. Ciò al fine di pervenire all’offerta di nuovi servizi in linea con le specifiche esigenze dei Dipartimenti. Ogni Ufficio dipartimentale, a regime, quando tutto si sarà stabilizzato, avrà almeno una unità di personale dedicata per il supporto alle attività di Terza Missione ed una con responsabilità di sicurezza dei laboratori”.
Gennaro Varriale
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