Un medico con una grande voglia di esprimersi. Con la musica ma anche con le parole. Luigi Finelli, docente universitario di Endocrinochirurgia presso la Facoltà di Medicina del Federico II, autore di programmi scientifici televisivi, commedie musicali, organizzatore di eventi culturali, fondatore dell’associazione di musica ed arte MAI (Mediterranea Arte Italia), ci riprova con la poesia. E pubblica con Guida il suo secondo lavoro “E per un istante la mano tremò”, a tre anni dalla sua opera prima –“Poco più che parole”- che gli è valsa la menzione speciale al Premio Letterario Isola di Arturo- Elsa Morante.
Il libro ha anche uno scopo benefico: il ricavato (10 euro è il prezzo di copertina) servirà a favorire la costruzione di una unità ospedaliera mobile (un autobus a due piani con un laboratorio di analisi e piccola emergenza chirurgica) in Ghana che opererà per risanare bambine infibulate, per ricostruire arti distrutti dalla poliomielite, per rimuovere cataratte ridando la luce ai non vedenti. Un impegno che dimostra come “nonostante la costante frequentazione del dolore, lo spirito sia rimasto puro e giovanile come all’inizio della professione”, scrive Antonio Crisci, console del paese africano a Napoli.
“In un’epoca in cui le parole vengono, in modo spregiudicato, manipolate, usate e distorte nel significato, non solo per tornaconto personale, che sarebbe “Arte della Retorica”, ma soprattutto per superficialità e ignoranza in un desolante appiattimento di termini e sinonimi della nostra Lingua, in un’epoca in cui non si usa quasi più la scrittura come momento di ponderazione e introspezione, ma come arma di aggressione e di abuso, è bello tornare, anche se per un solo istante, nel mondo della Poesia. Dove ogni parola è stata pensata, scelta con cura, soppesata come unica, per rilevare un pensiero o uno stato d’animo”. Il libro di Finelli, perciò “mi ha regalato più di un momento di emozione e riflessione. Temi assoluti e ricorrenti dell’animo umano vengono trattati con approccio talmente semplice e diretto, che ci si riconosce nella riflessione e si viene senza neanche accorgersene, coinvolti emotivamente”, scrive nella prefazione al testo Luca De Filippo.
“Finelli scrive d’amore: per la vita, la famiglia, per l’orgoglioso e indifeso abbracciare un’idea di sé e degli altri che trasformi la nostalgia in speranza” aggiunge- citando il Fernando Pessoa di Una sola moltitudine: “Essere poeta non è una mia ambizione. E’ la mia maniera di stare solo”- il giornalista Rai Sandro Compagnone, ospite con l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Lello Porta, alla presentazione del libro nell’ambito di Galassia Gutenberg (Mostra d’Oltremare). L’incontro, che si terrà il 27 febbraio alle ore 19.30 alla Sala Atene, si avvarrà della collaborazione artistica di Lello Giulivo.
Il libro ha anche uno scopo benefico: il ricavato (10 euro è il prezzo di copertina) servirà a favorire la costruzione di una unità ospedaliera mobile (un autobus a due piani con un laboratorio di analisi e piccola emergenza chirurgica) in Ghana che opererà per risanare bambine infibulate, per ricostruire arti distrutti dalla poliomielite, per rimuovere cataratte ridando la luce ai non vedenti. Un impegno che dimostra come “nonostante la costante frequentazione del dolore, lo spirito sia rimasto puro e giovanile come all’inizio della professione”, scrive Antonio Crisci, console del paese africano a Napoli.
“In un’epoca in cui le parole vengono, in modo spregiudicato, manipolate, usate e distorte nel significato, non solo per tornaconto personale, che sarebbe “Arte della Retorica”, ma soprattutto per superficialità e ignoranza in un desolante appiattimento di termini e sinonimi della nostra Lingua, in un’epoca in cui non si usa quasi più la scrittura come momento di ponderazione e introspezione, ma come arma di aggressione e di abuso, è bello tornare, anche se per un solo istante, nel mondo della Poesia. Dove ogni parola è stata pensata, scelta con cura, soppesata come unica, per rilevare un pensiero o uno stato d’animo”. Il libro di Finelli, perciò “mi ha regalato più di un momento di emozione e riflessione. Temi assoluti e ricorrenti dell’animo umano vengono trattati con approccio talmente semplice e diretto, che ci si riconosce nella riflessione e si viene senza neanche accorgersene, coinvolti emotivamente”, scrive nella prefazione al testo Luca De Filippo.
“Finelli scrive d’amore: per la vita, la famiglia, per l’orgoglioso e indifeso abbracciare un’idea di sé e degli altri che trasformi la nostalgia in speranza” aggiunge- citando il Fernando Pessoa di Una sola moltitudine: “Essere poeta non è una mia ambizione. E’ la mia maniera di stare solo”- il giornalista Rai Sandro Compagnone, ospite con l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Lello Porta, alla presentazione del libro nell’ambito di Galassia Gutenberg (Mostra d’Oltremare). L’incontro, che si terrà il 27 febbraio alle ore 19.30 alla Sala Atene, si avvarrà della collaborazione artistica di Lello Giulivo.