Si è riusciti ad arginare in parte il grande calo di immatricolazioni che al Suor Orsola, come nel resto del Paese, sta investendo in particolare i Corsi di Laurea di area umanistica. “Abbiamo registrato una flessione di circa il 10 per cento rispetto allo scorso anno – spiega il Preside della Facoltà di Giurisprudenza Aldo Sandulli – È una percentuale molto al di sotto della media nazionale. Sicuramente per leggere questi dati bisogna tenere conto di due ordini di problemi. Da un lato, infatti, ci sono gli elementi diffusi dagli organi di comunicazione e in generale una campagna stampa molto negativa, che, per quanto si riferisca a dati certamente veritieri, non sempre è esatta in quanto bisogna considerare il modo in cui questi vengono analizzati. Si è molto discusso sul fatto che le lauree umanistiche ed in particolare quelle giuridiche non offrano molte opportunità di impiego, senza considerare, però, che per una laurea come quella in Giurisprudenza non si può prescindere da un ulteriore biennio formativo per avere dei dati reali sull’occupazione. Insomma, i dati sui nostri laureati vanno raccolti dopo i due anni di praticantato o di scuola forense, perché il loro percorso di studi non si conclude con il titolo di laurea. Sicuramente oggi non ci sono più i grandi concorsi nel pubblico impiego, sbocco naturale per molti, ma esistono tanti nuovi settori di inserimento, verso i quali i nostri laureati vanno indirizzati”.
E qui emerge l’altra questione, legata alla necessità di un aggiornamento della didattica: “C’è da ragionare su quali siano le competenze richieste oggi ad un giurista. Se c’è qualcosa che non è aggiornato nei nostri percorsi e quindi se questi vadano modificati. Sicuramente ci sarebbe bisogno di un percorso più dinamico rispetto alle esigenze moderne e alle richieste che vengono dall’esterno. Va operata una riflessione molto attenta su quello che ci circonda, sui cambiamenti del nostro contesto territoriale di riferimento e cosa, quindi, chiedono oggi gli stakeholders, sondare i vari settori di mercato e capire oggi i laureati in Giurisprudenza quali altre competenze devono avere per trovare sbocchi che vadano oltre quelli tradizionali”.
Fare questo non è facile, considerato lo stretto campo di azione che hanno gli Atenei per eventuali modifiche didattiche e soprattutto se, come per Giurisprudenza, si è in attesa da circa due anni di indicazioni ministeriali per una Riforma che non arriva mai: “Noi abbiamo dei vincoli tabellari che ci legano le mani, perché sono molto stringenti. Bisogna aspettare istruzioni dal Ministero. Si ragiona già da tempo, inoltre, sulla possibile modifica della Magistrale in un 3+2 o in un 4+1, ma per ora si tratta solo di ipotesi. In Consiglio di Facoltà stiamo comunque già lavorando sui possibili scenari, anche se, naturalmente, la cosa migliore sarebbe operare sapendo qual è la direzione da seguire”.
Valentina Orellana
E qui emerge l’altra questione, legata alla necessità di un aggiornamento della didattica: “C’è da ragionare su quali siano le competenze richieste oggi ad un giurista. Se c’è qualcosa che non è aggiornato nei nostri percorsi e quindi se questi vadano modificati. Sicuramente ci sarebbe bisogno di un percorso più dinamico rispetto alle esigenze moderne e alle richieste che vengono dall’esterno. Va operata una riflessione molto attenta su quello che ci circonda, sui cambiamenti del nostro contesto territoriale di riferimento e cosa, quindi, chiedono oggi gli stakeholders, sondare i vari settori di mercato e capire oggi i laureati in Giurisprudenza quali altre competenze devono avere per trovare sbocchi che vadano oltre quelli tradizionali”.
Fare questo non è facile, considerato lo stretto campo di azione che hanno gli Atenei per eventuali modifiche didattiche e soprattutto se, come per Giurisprudenza, si è in attesa da circa due anni di indicazioni ministeriali per una Riforma che non arriva mai: “Noi abbiamo dei vincoli tabellari che ci legano le mani, perché sono molto stringenti. Bisogna aspettare istruzioni dal Ministero. Si ragiona già da tempo, inoltre, sulla possibile modifica della Magistrale in un 3+2 o in un 4+1, ma per ora si tratta solo di ipotesi. In Consiglio di Facoltà stiamo comunque già lavorando sui possibili scenari, anche se, naturalmente, la cosa migliore sarebbe operare sapendo qual è la direzione da seguire”.
Valentina Orellana







