Suona la campanella per le oltre tremila matricole di Giurisprudenza. Lunedì 11 ottobre sono iniziati i corsi e come ogni anno la storia si ripete. Aule affollatissime nell’edificio di Porta di Massa, flotte di studenti vagano alla ricerca di un posto a sedere libero, ci sono sei ore di lezione da seguire e il primo impatto con il diritto si rivela tutt’altro che morbido. Se poi si segue seduti sul davanzale della finestra, prendere appunti diventa ancora più difficile. “Siamo davvero in tanti a seguire le lezioni – commenta Gianluca, matricola di Nola – Mi avevano descritto la ressa davanti ai cancelli e le corse folli, ero abbastanza preparato. In realtà, quello che mi spaventa sono i contenuti delle lezioni, nelle prime ore sono state alquanto dispersive e mi sono perso. Credo che mi concentrerò solo su alcune discipline”. “Siamo qui per valutare se convenga o meno seguire – dicono Carmen e Giulia, diciannovenni della provincia di Caserta – La maggioranza degli esami è orale e per noi che abitiamo a parecchi chilometri di distanza studiare a casa diventa l’unica soluzione possibile. L’ambiente, del resto, è troppo dispersivo, in aula nelle ultime file non si capisce nulla, occorre occupare i posti avanti anche se questo significa sedersi per terra”. I professori parlano a microfono, piene anche le aule video collegate a quella principale, masse di studenti che entrano ed escono dalle lezioni. “Qui tutto è amplificato – esclama Giovanna, di Pianura – ero abituata ad aule a misura d’uomo, a spostarmi tra gente conosciuta. Oggi, invece, mi ritrovo a sgomitare, ognuno pensa per sè, e questa realtà un po’ mi spaventa. Ma non voglio demoralizzarmi, dopotutto è il primo giorno, devo ancora farne tante di esperienze”.
Seppur caotica e super affollata, la Facoltà quest’anno sembra aver un po’ rallentato i ritmi. “Mi aspettavo una bolgia infernale – dichiara Pietro, matricola di Bacoli – dai racconti dei miei amici immaginavo una scena da stadio. In realtà c’è un certo ordine e c’è spazio per tutti. Ci sarà sempre chi corre per accaparrarsi il posto migliore, ma in fin dei conti le strutture sono ottime e seguire in piedi credo che sia una situazione momentanea. Tra qualche settimana le lezioni si sfolleranno e seguirà solo chi è realmente interessato”. Entusiaste della scelta fatta Veneranda e Clelia, studentesse di Portici: “Abbiamo appena seguito due ore di Diritto Costituzionale con il prof. Sandro Staiano e tutto è stato interessante. Il professore è molto preparato e ha spiegato le prime nozioni con termini semplici, siamo anche riuscite a prendere appunti. Questa prima lezione ci ha dato il senso del diritto e ci ha confermato che siamo nel posto giusto”. È questa, infatti, la funzione dei corsi nei primi giorni: “aiutano a capire dove sei – dice Vladimiro, studente non ancora iscritto – Fin quando leggi il programma su un foglio di carta non ti rendi conto di dove stai andando. Voglio esserne sicuro, seguirò due settimane e se il diritto riuscirà a conquistarmi mi iscriverò”.
“Ho scelto di
studiare nella
culla del diritto”
Purtroppo, c’è chi ancora brancola nel buio. E’ il caso di Isa che non avendo superato i test di ammissione a Psicologia è un po’ combattuta nella scelta: “Quest’anno voglio sperimentare. Mi sono iscritta a Giurisprudenza ma se le cose non dovessero andare bene mi trasferirò a Scienze Politiche e forse a settembre prossimo riproverò di nuovo a Psicologia”. C’è chi, invece, consapevole della scelta, sa bene cosa vuole. “Voglio fare l’avvocato da quando avevo 6 anni – esclama Maria – e non sarà il sovraffollamento a farmi scappare. Seppur originaria del beneventano, ho deciso di studiare a Napoli, nella culla del diritto, per perfezionarmi ed essere competitiva nel mondo del lavoro”. Ha già deciso di non seguire il corso di Storia del diritto romano: “studiare troppe cose nei primi mesi è dispersivo e diventa controproducente”. Le lezioni proseguono fino alle 14.30. Alcuni studenti vanno via. “Come primo giorno credo possa bastare – commenta Marco – Non sono riuscito a prendere appunti, non ho compreso gli aspetti su cui soffermarmi. Sarà dura, l’impatto è stato forte, non solo per i temi ma per come sono stati spiegati. Il linguaggio è molto più forbito rispetto alle scuole superiori e ho riscontrato difficoltà nel mantenere alta la concentrazione. Spero che nei prossimi giorni vada meglio”. Infiltrato al corso di Diritto Costituzionale del prof. Massimo Villone, Luigi, studente al terzo anno che ancora non ha sostenuto l’esame. “Dopo la seconda bocciatura mi sono dedicato agli esami civilistici tralasciando quello che per me, dal primo anno, è uno scoglio insormontabile. Seguo nelle prime ore Procedura Civile con veterani della Facoltà e nelle altre ore mi confondo tra le matricole, sperando che a gennaio supererò l’esame”.
Aule affollate anche ai corsi degli anni successivi. Quelle più seguite sono le lezioni di Diritto Amministrativo, Procedura Civile, Diritto Penale ed Economia Politica. “Ad Economia siamo davvero in tanti – spiega Rossana –ma non potrebbe essere altrimenti vista la complessità della materia. Si ritorna un po’ come a scuola, bisogna studiare tutti i giorni, anche se non ci sono interrogazioni, perché i grafici e le formule necessitano di un’assimilazione graduale che può avvenire solo nel tempo e con costanza”. Di parere concorde Giuliano, studente al quarto anno: “Seguo Diritto Penale e Procedura Civile, l’impegno richiesto da queste discipline è un po’ diverso rispetto agli altri esami. La costanza nello studio è fondamentale – sottolinea – E’ come ritornare al primo anno, con corsi sovraffollati e difficoltà nel comprendere il linguaggio tecnico. Occorrono tempo e pazienza”.
Susy Lubrano
Seppur caotica e super affollata, la Facoltà quest’anno sembra aver un po’ rallentato i ritmi. “Mi aspettavo una bolgia infernale – dichiara Pietro, matricola di Bacoli – dai racconti dei miei amici immaginavo una scena da stadio. In realtà c’è un certo ordine e c’è spazio per tutti. Ci sarà sempre chi corre per accaparrarsi il posto migliore, ma in fin dei conti le strutture sono ottime e seguire in piedi credo che sia una situazione momentanea. Tra qualche settimana le lezioni si sfolleranno e seguirà solo chi è realmente interessato”. Entusiaste della scelta fatta Veneranda e Clelia, studentesse di Portici: “Abbiamo appena seguito due ore di Diritto Costituzionale con il prof. Sandro Staiano e tutto è stato interessante. Il professore è molto preparato e ha spiegato le prime nozioni con termini semplici, siamo anche riuscite a prendere appunti. Questa prima lezione ci ha dato il senso del diritto e ci ha confermato che siamo nel posto giusto”. È questa, infatti, la funzione dei corsi nei primi giorni: “aiutano a capire dove sei – dice Vladimiro, studente non ancora iscritto – Fin quando leggi il programma su un foglio di carta non ti rendi conto di dove stai andando. Voglio esserne sicuro, seguirò due settimane e se il diritto riuscirà a conquistarmi mi iscriverò”.
“Ho scelto di
studiare nella
culla del diritto”
Purtroppo, c’è chi ancora brancola nel buio. E’ il caso di Isa che non avendo superato i test di ammissione a Psicologia è un po’ combattuta nella scelta: “Quest’anno voglio sperimentare. Mi sono iscritta a Giurisprudenza ma se le cose non dovessero andare bene mi trasferirò a Scienze Politiche e forse a settembre prossimo riproverò di nuovo a Psicologia”. C’è chi, invece, consapevole della scelta, sa bene cosa vuole. “Voglio fare l’avvocato da quando avevo 6 anni – esclama Maria – e non sarà il sovraffollamento a farmi scappare. Seppur originaria del beneventano, ho deciso di studiare a Napoli, nella culla del diritto, per perfezionarmi ed essere competitiva nel mondo del lavoro”. Ha già deciso di non seguire il corso di Storia del diritto romano: “studiare troppe cose nei primi mesi è dispersivo e diventa controproducente”. Le lezioni proseguono fino alle 14.30. Alcuni studenti vanno via. “Come primo giorno credo possa bastare – commenta Marco – Non sono riuscito a prendere appunti, non ho compreso gli aspetti su cui soffermarmi. Sarà dura, l’impatto è stato forte, non solo per i temi ma per come sono stati spiegati. Il linguaggio è molto più forbito rispetto alle scuole superiori e ho riscontrato difficoltà nel mantenere alta la concentrazione. Spero che nei prossimi giorni vada meglio”. Infiltrato al corso di Diritto Costituzionale del prof. Massimo Villone, Luigi, studente al terzo anno che ancora non ha sostenuto l’esame. “Dopo la seconda bocciatura mi sono dedicato agli esami civilistici tralasciando quello che per me, dal primo anno, è uno scoglio insormontabile. Seguo nelle prime ore Procedura Civile con veterani della Facoltà e nelle altre ore mi confondo tra le matricole, sperando che a gennaio supererò l’esame”.
Aule affollate anche ai corsi degli anni successivi. Quelle più seguite sono le lezioni di Diritto Amministrativo, Procedura Civile, Diritto Penale ed Economia Politica. “Ad Economia siamo davvero in tanti – spiega Rossana –ma non potrebbe essere altrimenti vista la complessità della materia. Si ritorna un po’ come a scuola, bisogna studiare tutti i giorni, anche se non ci sono interrogazioni, perché i grafici e le formule necessitano di un’assimilazione graduale che può avvenire solo nel tempo e con costanza”. Di parere concorde Giuliano, studente al quarto anno: “Seguo Diritto Penale e Procedura Civile, l’impegno richiesto da queste discipline è un po’ diverso rispetto agli altri esami. La costanza nello studio è fondamentale – sottolinea – E’ come ritornare al primo anno, con corsi sovraffollati e difficoltà nel comprendere il linguaggio tecnico. Occorrono tempo e pazienza”.
Susy Lubrano
Orario lungo e
pausa di due ore
Disagi per gli studenti afferenti alla IV cattedra (B-C). L’orario delle lezioni penalizza la frequenza e i ragazzi manifestano il loro dissenso. “Contrariamente a quanto accade in altre cattedre – spiega Cosimo, neo-matricola – le nostre lezioni iniziano alle 8.30 ma terminano alle 16.30, costringendoci a rimanere in Facoltà fino a tardi o, nella peggiore delle ipotesi, a saltare le ultime ore”. Tra le 10.30 e le 12.30 è prevista una pausa di due ore. Un vuoto non colmabile perché il prof. Massimo Villone, docente di Diritto Costituzionale, in quelle ore è impegnato a lezione con gli studenti della I cattedra. Solo successivamente, alle 12.30, comincia il corso per le matricole appartenenti alla IV. “I disagi relativi alla mancanza di docenti – dice Diego – vengono ‘sopportati’ da noi matricole. E’ stancante per tre giorni la settimana stare in Facoltà fino alle 16.30, ne risente l’apprendimento visto che dopo un po’ di ore il calo di attenzione è fisiologico”. “Rinunciare alle ultime ore – incalza Camilla – significa precludersi la strada di Istituzioni di diritto romano, uno degli esami più importanti del primo semestre. Per non parlare dell’aiuto che fornisce la disciplina per lo studio del Diritto Privato. A causa delle iniziali del nostro cognome siamo obbligati a fare una scelta e, in un certo senso, ci sentiamo svantaggiati”. Le ultime ore, infatti, prevedono lo svolgimento del corso di Istituzioni di diritto romano del prof. Settimio Di Salvo, il quale è impegnato dalle 12.30 alle 14.30 con gli studenti della II cattedra. “Il prof. Di Salvo è libero nelle ore in cui abbiamo la pausa – commenta Ylenia – Se fosse disponibile, si potrebbe anticipare il corso alle 10.30. Per questo motivo abbiamo redatto un documento da portare in Presidenza, affinché tutti si rendano conto dell’ingiustizia a cui siamo sottoposti”. Molte le firme di protesta che accompagnano la petizione. “Siamo pronti a far sentire la nostra voce – dichiara Giacomo – pur essendo matricole sappiamo bene quali sono i nostri diritti. Chiediamo di poter essere allineati alle altre cattedre, con orari più flessibili che ci permettano di seguire tutte le lezioni senza dover essere obbligati a scegliere”.
pausa di due ore
Disagi per gli studenti afferenti alla IV cattedra (B-C). L’orario delle lezioni penalizza la frequenza e i ragazzi manifestano il loro dissenso. “Contrariamente a quanto accade in altre cattedre – spiega Cosimo, neo-matricola – le nostre lezioni iniziano alle 8.30 ma terminano alle 16.30, costringendoci a rimanere in Facoltà fino a tardi o, nella peggiore delle ipotesi, a saltare le ultime ore”. Tra le 10.30 e le 12.30 è prevista una pausa di due ore. Un vuoto non colmabile perché il prof. Massimo Villone, docente di Diritto Costituzionale, in quelle ore è impegnato a lezione con gli studenti della I cattedra. Solo successivamente, alle 12.30, comincia il corso per le matricole appartenenti alla IV. “I disagi relativi alla mancanza di docenti – dice Diego – vengono ‘sopportati’ da noi matricole. E’ stancante per tre giorni la settimana stare in Facoltà fino alle 16.30, ne risente l’apprendimento visto che dopo un po’ di ore il calo di attenzione è fisiologico”. “Rinunciare alle ultime ore – incalza Camilla – significa precludersi la strada di Istituzioni di diritto romano, uno degli esami più importanti del primo semestre. Per non parlare dell’aiuto che fornisce la disciplina per lo studio del Diritto Privato. A causa delle iniziali del nostro cognome siamo obbligati a fare una scelta e, in un certo senso, ci sentiamo svantaggiati”. Le ultime ore, infatti, prevedono lo svolgimento del corso di Istituzioni di diritto romano del prof. Settimio Di Salvo, il quale è impegnato dalle 12.30 alle 14.30 con gli studenti della II cattedra. “Il prof. Di Salvo è libero nelle ore in cui abbiamo la pausa – commenta Ylenia – Se fosse disponibile, si potrebbe anticipare il corso alle 10.30. Per questo motivo abbiamo redatto un documento da portare in Presidenza, affinché tutti si rendano conto dell’ingiustizia a cui siamo sottoposti”. Molte le firme di protesta che accompagnano la petizione. “Siamo pronti a far sentire la nostra voce – dichiara Giacomo – pur essendo matricole sappiamo bene quali sono i nostri diritti. Chiediamo di poter essere allineati alle altre cattedre, con orari più flessibili che ci permettano di seguire tutte le lezioni senza dover essere obbligati a scegliere”.