Gli studenti ricordano il professore

“Il ricordo del prof. Fulco mi seguirà negli studi, accompagnandomi per la strada che mi ha mostrato con dedizione e disponibilità. Non dimenticherò mai la sua immensa gentilezza e il suo sottile umorismo. Continuerà ad essere per me una guida ed un esempio”.
Michaela Servodio
Iammarrone

Ora che non c’è più, ora che enorme ed incolmabile appare davanti agli occhi miei il vuoto che mi ha lasciato andandosene, il dolore più grande è l’eco che nella coscienza si lega al suo ricordo e che dice: «Mai più; tutto questo mai più». Afflitto, inconsolabile ed angosciato mi affiderò al luccichio dell’esempio che ha saputo scolpire dentro me indelebilmente, e per il resto della mia vita serberò tutta la gratitudine, la stima, l’affetto che la sua personalità merita, orgogliosamente ricordando d’essere stato suo allievo”.
Sergio Russo
“Vivo è in me il ricordo del caro Professore dal grande carisma, maestro e modello per tutti noi studenti. Con i suoi modi gentili, col suo sguardo sereno, penetrante, pieno di significato, ci trasmetteva non solo nozioni ma soprattutto amore per la cultura. Oggi ho due grandi rimpianti: non aver saputo comunicare, come desideravo, la grande stima che ho sempre provato nei suoi riguardi, frenata dalla timidezza o forse dal timore di non sentirmi ancora pronta e aver rimandato troppo a lungo quel confronto che ormai non potrà più esserci”.
Paola Acampora
“Non dimenticherò mai le parole del Professore durante una delle sue appassionate ed affascinanti lezioni: «Mi perdonerete se a volte mi esprimo in termini così entusiastici riguardo determinate cose. Vedete, probabilmente il lavoro di noi filologi non è paragonabile a quello, ad esempio, di un medico che salva la vita di un bambino, ma tuttavia è la nostra professione e si cerca di farla con serietà, con passione e con dedizione». Credo che chiunque sappia lasciare un segno d’amore nel proprio lavoro quotidiano e riesca a trasmetterlo agli altri sia una persona eccezionale, e lui lo era certamente”.
Francesco Santorsola
Poche righe per descrivere l’affetto e la stima che mi legavano a lei, caro Professore, pure motivo di tanto imbarazzo quando la incontravo nei corridoi; imbarazzo soprattutto per l’idea di dover confrontare la mia preparazione con la sua cultura, ma anche percezione di un segreto privilegio pensando a quale fortuna avevo avuto nell’essere sua alunna poiché, nonostante le voci che correvano su di lei, ha sempre dimostrato di essere indicibilmente entusiasta del suo lavoro, attento alle richieste di noi studenti, disponibile e presente nella nostra vita universitaria. Di lei, Maestro e uomo indimenticabile, conserverò un ricordo vivo e intenso, per sempre. 
Valeria Simioli
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