I libri costano e gli studenti si fanno furbi

Chi studia a Giurisprudenza sa che la cultura ha un suo peso, la mole di pagine che compongono i manuali ha un prezzo. Oltre ai libri, ad incidere sul bilancio sono gli aggiornamenti, i codici, le integrazioni. Da sommare ancora le spese per i trasporti e per la pausa pranzo. Gli studenti affinano con gli anni l’ingegno e sperimentano ogni possibile strategia per risparmiare.
Al primo semestre del primo anno sono previsti tre esami: Costituzionale, Diritto Romano, Filosofia. Per acquistare i manuali in media si spende da un minimo di 80 ad un massimo di 120 euro, cui  va aggiunto il costo della parte speciale, integrazione obbligatoria per quasi tutti gli esami, che non scende mai al di sotto dei 20-30 euro. “Sono al primo anno – dice Chiara Mattera –  ho comprato i manuali originali, in quanto ritengo mi possano servire per il futuro”. Chiara è di Caserta e spende, inoltre, 3,50 al giorno di trasporti. “All’incirca 15 euro a settimana perché, per fortuna, non frequento tutti i giorni”. “Anche io sono al primo anno- interviene Concetta Mitruno- e ho cercato libri usati ma difficilmente si trovano, la cultura del libro usato a Napoli non è molto diffusa. Quindi ho dovuto comprare i libri nuovi. E’ stata veramente una grossa spesa. Purtroppo per gli studenti non ci sono agevolazioni per l’acquisto dei manuali, non esistono sconti. Ed è per questo che poi la stragrande maggioranza compra libri fotocopiati illecitamente”.  Ad esempio Pietro, iscritto al primo anno, che sostiene candidamente “ho comprato solo il libro di Costituzionale, tutti gli altri li ho fotocopiati. Comprerò sempre e solo i manuali degli esami che ritengo più importanti, per il resto vanno bene le fotocopie”. Lo studente aggiunge: “vengo da Pompei e spendo 4,60 al giorno solo in trasporti. Poi tra acqua, caffè, un panino, come minimo se ne vanno dieci euro”. “Meglio fare la pendolare- dice Mina Esposito- il prezzo di una stanza, in un appartamento condiviso, supera 200 euro mensili. Io al massimo ne spendo cento. Purtroppo sono costretta ad alzarmi prestissimo, arrivo all’università già stanca. E… non trovo nemmeno posto a sedere!”. 
Secondo semestre del primo anno: arriva l’esame di Privato. Il libro costa all’incirca 50-60 euro. Poi occorre acquistare il Codice Civile: un’edizione economica può costare solo 10 euro, ma se si vuole un buon codice allora si spendono una trentina d’euro. Circa 100 euro occorrono per acquistare il testo di Diritto Commerciale; alcuni manuali sono più economici ma non tutte le cattedre li adottano. “Il Campobasso è il libro  più costoso – dice Michele  Corboli- ed è per questo che molti lo comprano fotocopiato. Comunque tutti i manuali superano i 50 euro”.
“Io compro libri usati da anni- dice Patrizia- cerco tra gli annunci, mi informo, giro in lungo e in largo tutte le librerie pur di risparmiare. Tutto quello che risparmio poi lo uso per comprare le dispense che sono un ottimo aiuto per ripetere l’esame. Ogni dispensa ha un costo minimo di 8-10 euro”. E questa è la strategia dei veterani: comprano libri fotocopiati, sono attenti agli annunci in facoltà di vendita di libri usati, chiedono ai colleghi che seguono il corso di cedere, dietro compenso, il libro ad esame superato. Insomma, si fa quel che 
si può pur di non incidere troppo sul bilancio familiare. Qualcuno, però, è costretto ad aggiungervi una voce pesante: le lezioni private. Accade, non di rado, per l’esame di Economia Politica. “Ho chiesto aiuto ad un professore privato-  confessa Manuela- Da sola proprio non ce la facevo a superare l’esame. Ogni ora di lezione mi costava 15 euro. Ho speso 60 euro, in media. a settimana per circa un mese e mezzo. E’ stata una mia scelta lo so, ma a volte non si può fare altrimenti”.
Susy Lubrano
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