Sono tre i candidati dalle università napoletane per il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU): Luca Scognamiglio, già presidente del parlamentino studentesco della Federico II, e Moreno Quintino della Seconda Università per Confederazione degli Studenti; Luisa Fiengo per l’Udu. Si vota il 18 e 19 maggio, giornata durante la quale sono state indette anche le consultazioni per gli organi collegiali degli Atenei.
“Con la mia candidatura – afferma Fiengo, studentessa di Scienze Politiche e responsabile organizzazione dell’associazione – vorrei contribuire a continuare il lavoro svolto nell’organo nazionale in questi ultimi tre anni con la presidenza di Andrea Fiorini, anche lui dell’Udu. Il nostro slogan è, infatti, ‘continua il cambiamento’, perché il nostro impegno è di guardare sempre avanti, verso nuove sfide, ma nella continuità con i tanti risultati raggiunti. Solo negli ultimi tre anni, il Cnsu ha contribuito ad elaborare proposte importanti e ha ottenuto grandi successi come quello che ha portato all’accesso all’insegnamento per i laureati in Scienze Politiche”.
Obiettivo di Confederazione, che presenta anche due candidati in Sicilia e uno in Calabria, è quello di diventare la prima lista del Sud Italia. “Il nostro programma, al di là delle naturali differenze legate alla provenienza di ogni candidato – spiega Scognamiglio – si basa su tre punti fondamentali: un Forum nazionale per il diritto allo studio, per creare un punto di incontro nel quale possano emergere le diverse esigenze territoriali; un Osservatorio per il post laurea, che superi gli schemi di Almalaurea legati alla semplice acquisizione di data-base; l’inserimento dei tirocini abilitanti per alcune lauree (Medicina, Giurisprudenza, Economia) già durante gli ultimi anni di corso. Una proposta, già presentata dallo scorso Cnsu e approvata dal Ministero. Se guardiamo al mercato europeo, i nostri laureati vi arrivano con due anni di ritardo rispetto ai loro colleghi perché, oltre ad un sistema universitario già di per sé lento e macchinoso, devono anche impiegare uno o due anni post laurea per ottenere l’abilitazione. Questo ci penalizza tantissimo, a parità di competenze”. Ricorda i risultati raggiunti negli ultimi anni, motivando così la sua candidatura, Quintino: “ad esempio, a marzo abbiamo avuto dal Miur riposta positiva per l’innalzamento dei parametri per l’assegnazione delle borse di studio, che con l’introduzione dei nuovi Isee e Ispe avevano visto calare i beneficiari del 21% a livello nazionale. Alla Sun, invece, abbiamo partecipato all’attivazione di un sistema di navette che partirà dal 1°settembre e collegherà le stazioni di Caserta e del suo hinterland con le varie sedi universitarie”. Tra le questioni da affrontare, “la totale abolizione del parametro Ispe, per l’assegnazione delle borse di studio; inoltre, chiediamo l’istituzione di una borsa dei servizi, che preveda il rimborso delle spese di trasporto, ristorazione e libri, anche per redditi più alti degli attuali borsisti. Per gli studenti della Sun, idonei e beneficiari di borsa, abbiamo invece in cantiere la proposta di esenzione diretto dal pagamento delle tasse: attualmente, infatti, occorre aspettare più di un anno per avere il rimborso, mentre con l’esonero l’iter sarebbe gestito direttamente tra Regione ed Ateneo”.
“Con la mia candidatura – afferma Fiengo, studentessa di Scienze Politiche e responsabile organizzazione dell’associazione – vorrei contribuire a continuare il lavoro svolto nell’organo nazionale in questi ultimi tre anni con la presidenza di Andrea Fiorini, anche lui dell’Udu. Il nostro slogan è, infatti, ‘continua il cambiamento’, perché il nostro impegno è di guardare sempre avanti, verso nuove sfide, ma nella continuità con i tanti risultati raggiunti. Solo negli ultimi tre anni, il Cnsu ha contribuito ad elaborare proposte importanti e ha ottenuto grandi successi come quello che ha portato all’accesso all’insegnamento per i laureati in Scienze Politiche”.
Obiettivo di Confederazione, che presenta anche due candidati in Sicilia e uno in Calabria, è quello di diventare la prima lista del Sud Italia. “Il nostro programma, al di là delle naturali differenze legate alla provenienza di ogni candidato – spiega Scognamiglio – si basa su tre punti fondamentali: un Forum nazionale per il diritto allo studio, per creare un punto di incontro nel quale possano emergere le diverse esigenze territoriali; un Osservatorio per il post laurea, che superi gli schemi di Almalaurea legati alla semplice acquisizione di data-base; l’inserimento dei tirocini abilitanti per alcune lauree (Medicina, Giurisprudenza, Economia) già durante gli ultimi anni di corso. Una proposta, già presentata dallo scorso Cnsu e approvata dal Ministero. Se guardiamo al mercato europeo, i nostri laureati vi arrivano con due anni di ritardo rispetto ai loro colleghi perché, oltre ad un sistema universitario già di per sé lento e macchinoso, devono anche impiegare uno o due anni post laurea per ottenere l’abilitazione. Questo ci penalizza tantissimo, a parità di competenze”. Ricorda i risultati raggiunti negli ultimi anni, motivando così la sua candidatura, Quintino: “ad esempio, a marzo abbiamo avuto dal Miur riposta positiva per l’innalzamento dei parametri per l’assegnazione delle borse di studio, che con l’introduzione dei nuovi Isee e Ispe avevano visto calare i beneficiari del 21% a livello nazionale. Alla Sun, invece, abbiamo partecipato all’attivazione di un sistema di navette che partirà dal 1°settembre e collegherà le stazioni di Caserta e del suo hinterland con le varie sedi universitarie”. Tra le questioni da affrontare, “la totale abolizione del parametro Ispe, per l’assegnazione delle borse di studio; inoltre, chiediamo l’istituzione di una borsa dei servizi, che preveda il rimborso delle spese di trasporto, ristorazione e libri, anche per redditi più alti degli attuali borsisti. Per gli studenti della Sun, idonei e beneficiari di borsa, abbiamo invece in cantiere la proposta di esenzione diretto dal pagamento delle tasse: attualmente, infatti, occorre aspettare più di un anno per avere il rimborso, mentre con l’esonero l’iter sarebbe gestito direttamente tra Regione ed Ateneo”.







